LOMBARDO SCARICA BERLUSCONI E CHIAMA IL PD

Raffaele Lombardo

Raffaele Lombardo

PALERMO – Un Raffaele Lombardo pimpante e con le idee chiare sulle strade politiche ed amministrative che deve intraprendere lo Stato prima e la nostra Regione Sicilia poi è quello che s’è sottoposto ad una raffica di domande del redattore di Linea Sicilia. Il presidente Lombardo boccia l’attuale Governo Berlusconi ed ammonisce gli «alleati» siciliani ai quali chiede un’alleanza riformista e di legislatura.

In merito alle tematiche romane, Raffaele Lombardo accusa il premier Berlusconi: la «lotta tra Berlusconi e il resto del mondo ha paralizzato l’Italia. Abbiamo vissuto 16 anni di sostanziale stallo». Per il presidente della regione è chiaro chi ha la responsabilità di avere permesso che questa situazione andasse avanti così a lungo: «Ciò non è dipeso solo dalla legge elettorale ma anche dal sistema di interessi, dalla personalità del premier e dai mass media che gravitano attorno al leader».

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

La soluzione passa da una nuova legge elettorale nazionale: «Il nostro bipolarismo si fonda su una legge elettorale assurda che va cambiata», assicura Lombardo. «Con questa legge elettorale il sistema politico è completamente ingessato. Il parlamentare è nominato dal “capo” ed è eletto in virtù della sua posizione nella lista bloccata; non rappresenta i cittadini che non lo conoscono e con i quali non intende perdere tempo. Non gli interessa rapportarsi con loro: sta lì per obbedire, per fregiarsi del titolo di onorevole e per incassare l’indennità».

«Mi auguro che le prossime elezioni si svolgano con una nuova legge. Siamo pronti a farci valere e a sostenere chiunque voglia muoversi nella direzione di una seria riforma elettorale, anche se il nostro movimento ha, tutto sommato, pochi parlamentari: 5 deputati e 4 senatori»
conclude l’argomento Raffaele Lombardo proclamando che la posizione dell’MPA, difronte alla crisi del PDL, è quella di un nuovo esecutivo, piuttosto che nuove elezioni: «Quando la maggioranza viene meno non è detto che si debba andare alle elezioni per forza. Si deve tentare di fare un altro Governo. Si tentò con Marini due anni fa quando Prodi si dimise. E poi si smetta di tentare di intimidire il Capo dello Stato».

Giuseppe Lupo (PD)

Giuseppe Lupo (PD)

Per quanto riguarda, invece, la situazione dell’isola, il presidente della regione ammette che a settembre avverrà una «ricomposizione» del Governo, nella speranza che essa rappresenti «un patto di legislatura che dia stabilità al Governo e all’Assemblea» e che getti le basi per un’alleanza anche per la prossima: Lombardo,. infatti, chiede «un impegno per i successivi cinque anni. Non ha senso che chi collabora oggi per riformare la Regione, si ritrovi domani a braccetto con chi questo processo riformista boicotta, ostacola, aggredisce giorno per giorno».

Le riforme che rilancia, per una forma di nuova efficienza ed efficacia dell’azione di governo passano dall’abolizione delle attuali Province Regionali
e giunga, invece, ad un «decentramento di poteri, tutti quelli che si può, di personale e di risorse ai Comuni i quali potranno organizzarsi spontaneamente in (appunto) “liberi consorzi”, ai quali affidare funzioni sovracomunali. I liberi consorzi (art. 15 mai attuato dello Statuto) sostituiranno le Province e saranno governati dai sindaci dei comuni consorziati e presieduti, senza indennità aggiuntive, da uno di loro». Un taglio drastico ai costi della politica quindi ed un reinvestimento delle risorse a favore della comunità. Una sorta di federalismo comunale, quello proposto dal leader dell’MPA.

Nell’intervista il presidente della Regione, infine, rilancia il tema della «Banca del Sud», «fatta da imprenditori del Sud – spiega Lombardo – che si mettono insieme affidandola a manager capaci e rifondino quello che sarebbe dovuto essere il migliore Banco di Sicilia prima che degenerasse».

Chiara la protesta, anche, il merito alla gestione del caso «Aeroporto di Comiso» e del caso «Tirrenia» da parte del Governo nazionale.

«L’aeroporto di Comiso è stato realizzato con fondi europei – ci spiega il presidente -. Bene: lo vogliono catalogare come aeroporto regionale il che vuol dire che il controllo aereo (l’Enav) e i servizi di sicurezza, cioè i Vigili del Fuoco dovremmo pagarli noi. Se questi costi venissero posti a carico dei passeggeri un biglietto costerebbe 200 euro in più e nessuno atterrerà a Comiso! L’aeroporto atterra e affonda prima di decollare».

Sull’altro fronte-caldo le accuse non sono meno pesanti: «Siamo alle solite: abbiamo messo su una cordata che può partecipare all’acquisto della Tirrenia. Ma lo Stato evidentemente o perché la vuole svendere, o magari regalare agli amici degli amici, soprattutto le tratte più convenienti, compie un autentico misfatto e impedisce che la Sicilia si riappropri di una delle tante cose che le sono state tolte».

Raffaele Lombardo, da buon siciliano, parla per messaggi, cerca di vendere bene il suo potere elettorale ed alza la voce:
« Berlusconi parla di elezioni ma non so come possa il suo partito raccogliere dei voti in Sicilia e nel Sud»!

FONTE:
– LINEA SICILIA

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