Madrid: Capitale europea in tutto!
Sono appena tornato dalla capitale spagnola e non posso che iniziare quest’articolo con un “Evviva Madrid”!
Si, sono rimasto molto entusiasta di questa città che già sto pensando di programmare una nuova visita.
Nonostante si tratti d’una metropoli da oltre 3.200.000 abitanti, infatti, l’ho trovata assolutamente vivibile.
Devo dire che i voli “Low Cost” bisettimanali della Ryanair che la collegano a Palermo consentono di arricchire enormemente il bagaglio culturale.
A Madrid ho trovato tutto quello che un cittadino può (e deve) chiedere ad un’amministrazione comunale.
C’è una efficiente servizio di mobilità urbana.
Ci sono ampissimi spazi a verde pubblico e, soprattutto, sono adeguatamente curati.
Ci sono diverse piazze, totalmente pedonalizzate, che consentono momenti di socializzazione.
Ci sono 32 biblioteche municipali.
Ci sono numerosi musei che permettono di “toccare con mano” storia, arte e suggerire nuovi stimoli creativi ai visitatori.
E’ chiaro che tutto questo è la base anche per rendere la città attraente, oltre che per i residenti, anche per i numerosi turisti che ogni anno la visitano e consentono lo sviluppo di una florida economia.
Visitare Madrid: la parte operativa
Qui desidero condividere la mia esperienza, che chiaramente è strettamente connessa ai miei interessi e gusti, ed è limitata alla brevità del soggiorno, al fine di regalare una breve guida a chi la volesse conoscere.
Intanto preciso che ho prenotato il soggiorno, al solito, su Booking. Quest’operatore è il massimo per i viaggiatori perché offre la possibilità di modificare o cancellare le prenotazioni senza incorrere in penalità.
Io, in questa occasione, ho prenotato un buon Hostel in Centro, il “Mola”. Si tratta d’una struttura, in particolare, frequentata da giovani e che offre tanto il soggiorno in “suite” (stanze private) quanto in “dormitori” (da 4 o più letti), soluzione ottimale per i viaggiatori singoli.
Tuttavia segnalo l’opportunità di prenotare nel quartiere di Barajas qualora il volo di ritorno fosse di prima mattina.
La metro, infatti, inizia il servizio solo alle 6. Esiste, ovviamente, un “servizio navetta bus” gestito dalla società EMT che collega la stazione Atocha all’aeroporto in circa mezzora (al costo di appena 5 euro). Ma ritengo più comodo fare i pochi passi da un – peraltro economico – “Hotel Villa de Barajas” o un “Hotel Don Luis” che usare i mezzi. Entrambi sono dei tre stelle.
Da qui con l’eccellente Linea 8 “rosa” della “Metropolitana di Madrid” si scende tranquillamente in centro.
Il servizio “Metro” è formato da 12 linee che permettono di raggiungere qualunque punto della città ed è affiancato da un ulteriore servizio ferroviario della “Renfe” che collega Madrid ai sobborghi.
Per usare la “Metro” è necessario fare la “tessera” nella macchinetta e poi “caricarci” i biglietti, 1 (1,70 euro a tratta) o 10 (conviene di più se si pensa di usarli, in questo caso viene una dozzina di euro).
Visitare Madrid: Cosa ho visto
Giunto a Madrid cosa visitare? Occorre fare delle scelte.
Io ho scelto di dedicare il mio poco tempo alla visita dei parchi, delle piazze e di un museo.
In tema di musei ho scelto il “Museo Nazionale Reina Sofia”, a pochi passi da Atocha, perché ospita una collezione d’arte contemporanea. Devo dire che nelle 2 ore che ho riservato a questa visita ho praticamente visitato solo il quarto piano – che si raggiunge con una ascensore a vetri che da sulla piazza sottostante – e poi il “Guernica” di Picasso che sta al secondo piano.
L’unico dispiacere della visita è stato il divieto, per me ridicolo, di fare foto nella sala 206, ovvero al “Guernica”. Per il resto sono felice della scelta. Questo Museo propone delle eccellenti opere realizzate con le più disparate tecniche: Kandisky, Appel, Mirò (non mi è piaciuto), Bourgeois, Ponc, Ortega-Munoz, Fontana.
La fila per entrare al “Reina Sofia” non è tantissima, come ad esempio quella allucinante che si trova al “Prado”, ma suggerisco d’acquistare il biglietto online sul sito del Museo al costo di 8,90 euro piuttosto che 10. In alternativa, nelle ultime due ore d’apertura del museo (dalle 19 alle 21) l’ingresso è gratuito.
Un turista non può esimersi dal visitare le piazze principali di Madrid. Ed io mi sono attenuto a questo … obbligo.
Sono stato, in particolare, in “Plaza della Puerta del Sol” – dove la sera la vita pulsa e si trova, oltre al resto, la statua simbolo della città madrilena: l’orso davanti al corbezzolo -. Un salto nell’ampia “Plaza Mayor” è anch’esso d’obbligo, anche se il luogo offre poc’oltre l’osservazione dei prospetti del palazzi che vi si affacciano ed una serie di ristoranti. In “Plaza d’Espagna”, infine, un piccolo giardino ma, sopratutto, il monumento allo scrittore Miguel Cervantes ed ai suoi personaggi, Don Chisciotte e Sancho Panza.
A pochi metri da “Plaza Mayor”, c’è il “Mercado de San Migual“. Si tratta di una piccola ma bella struttura che ospita un mercato della frutta e del pescato, ma soprattutto dove è possibile assaggiare diverse specialità. Io mi sono gettato sulle olive e sul sangria.
Ma, a mio parere, la ricchezza di Madrid è rappresentata dai vasti e curati parchi. Ed io ho abbondantemente approfittato.
Ho passeggiato, quindi nel “Parque del Retiro” (dove si trovano, tra l’altro, un eccellente monumento a re Alfonso, un ampio laghetto navigabile con le barchette che vi vengono noleggiate, il palazzo letteralmente di “Cristallo”, una biblioteca), nel “Parque dell’Ouest” (dove è possibile visitare un ottimo “Rosaledo”, inebriandosi di colori e profumi), e, ancora, nel “Parque del Campo”.
Altri spazi a verde, il “Paseo del Prado”, costeggiano l’arteria stradale dove si trova l’omonimo museo del Prado. In un’altra grande area verde non lontana da “Plaza d’Espagna” è possibile osservare un piccolo monumento egizio, il Tempio di Amon.
Da osservare anche il giardino di piante tropicali dentro la Stazione Atocha.
Infine, ma non ultimo per eccellenza, ho visitato “Madrid Rio”, un giovane ma eccezionale e vivo parco che costeggia un lungo tratto – su entrambi i lati – del fiumiciattolo, il Manzanares, che attraversa la città di Madrid. Qui, in particolare, m’ha attirato il moderno ponte pedonale: una spirale d’acciaio.
Sui parchi c’è da aggiungere, che ho potuto osservare, ogni mattina, decine d’operai intenti a potare, pulire, zappare, insomma mantenere in costante efficienza e bellezza le strutture. Tutto fattibile anche grazie alla disponibilità, naturalmente, d’acqua. Si tratta d’acqua “rigenerata”, ovvero proveniente dal recupero e dalla depurazione di quella fognaria. Un modo intelligente d’usarla, piuttosto che gettarla in mare …
Nella mia visita a Madrid non è mancata la visita ad una delle 32 biblioteche municipali. Lo sviluppo e le condizioni di queste strutture rappresentano, per me, un chiaro segnale di civiltà. Ebbene anche questa visita mi ha confermato l’importanza della cultura per l’Amministrazione cittadina.
In particolare ho visitato la biblioteca “Ana Maria Matude” attigua ad un quartiere chiaramente popolare. Inaugurata nel 2013 e distribuita su quattro piani, vi si trovano immense e comode sale letture (una per bebé, un’altra per ragazzi e due per adulti), almeno un centinaio di postazioni internet, una mediateca e due emeroteche (l’una per ragazzi, l’altra per adulti) con un un centinaio di aggiornate testate.
Nonostante mi trovassi in un quartiere chiaramente popolare, in biblioteca – ripeto solo una delle 32 cittadine e non la più vicina alle università o al centro – ho rilevato la presenza di almeno un centinaio di utenti sparsi tra le sale letture, la sala internet e l’emeroteca.
C’era tanto altro da visitare: il Palazzo Reale, il Giardino Botanico, il Museo del Prado, … li ho conservati per il prossimo viaggio.