Madrid: la capitale della vita e … dell’ozio
«C’era tanto altro da visitare» scrivevo su questo blog sei mesi fa, al termine della mia prima visita a Madrid. E mi riferivo, in particolare, al «Palazzo Reale, al Giardino Botanico, al Museo del Prado».
La mia modesta conoscenza della capitale spagnola, infatti, non mi aveva fatto balenare che, al di fuori dei più noti percorsi turistici cittadini, potesse anche esserci altro ancora.
Con il mio nuovo viaggio di novembre a Madrid ho, sicuramente sempre in misura insufficiente, colmano questo divario.
Oggi, quindi, vi voglio parlare, in particolare, del Mercado de San Anton, del Matadero e del Parco dell’Ozio (o Parco Santander).
La Casa del Cibo: i tapas del Mercado San Anton
Il Mercado San Anton è un mercato a tutto tondo. Nel piano terra è un normalissimo supermercato, al primo terra un normale mercato, con spazi per la salumeria, gli ortaggi, la frutta fresca, la carne, il pesce. A secondo piano troviamo dei take away, ovvero dei punti per acquistare del cibo pronto da asporto (o da consumare sul posto), all’ultimo dei ristoranti. Si tratta di un posto … particolare, dopo ho indugiato ad assaggiare gustosissimi e vari tapas preparati con prodotti di mare dalla Casa del Baccalà. E dove, al ristorante, con un supplemento di quattro euro, puoi farti cucinare quel che hai comprato al primo piano.
Si trova nel vivace quartiere Chueca, appena a nord di Puerta del Sol, il centro della città. Sempre in zona – duecento metri dal Mercado -, ha destato la mia curiosità la piccola libreria Berkana.
Si tratta di un luogo riservato alla letteratura gay e lesbica. Non potevo credere che la produzione in tale nicchia letteraria fosse così ampia! Si trova di tutto, anche semplice narrativa femminile non lesbica o più politici o scientifici quali quelli sulla sessualità o sulla … “Teoria Queer” quella che sostiene come sia innaturale la divisione dell’identità sessuale in base al genere.
La Casa dell’Ozio: il Parco de Santander
Ancora più a Nord, passeggiando per il quartiere Chamberì, ho scoperto il Parco de Santander che è possibile chiamare piuttosto il “Centro dell’Ozio e dello Sport”.
In effetti, in questa enorme struttura all’aperto, assieme ad un circuito di tartan per praticare la corsa (di 1,2 chilometri e che percorre il perimetro degli impianti), campo di calcetto, di golf, attrezzi ginnici vari, ecc è possibile semplicemente passeggiare, riposare, sostare al bar. Il tutto “condito” da un parco botanico, da un variopinto laghetto, da aree attrezzate per il gioco dei bambini.
La cosa più carina del posto, oltre che quella di osservare persone distese in panchina semplicemente a prendere il sole – senza alcun vigilante municipale ad importunarle -, è stata quella di vedere numerosi anziani, soli o in coppia, produrci in passeggiate veloci per tenersi in forma.
La Casa della Cultura: il Matadero
Scendendo a sud, invece, sulle rive del fiume Manzanarre, nel quartiere Arganzuela, ecco che ho scoperto il … Matadero.
La vasta struttura, oltre che per il suo impiego a favore della attività culturali cittadine e per il suo valore quale architettura industriale (ex mattatoio), è importante perché è testimonianza di una cultura – quella madrilena – del recupero, della difesa della propria storia.
Ecco che quindi, qui, diversamente d’altrove, le strutture industriali dell’epoca non vengono demolite per fare spazio a parcheggi ma difese e recuperate.
Ma parliamo di Madrid, una città civile .. la città della movida, ma anche delle piazze, dei parchi, delle biblioteche …