Mario Carta, l’ex AD di Trapani Servizi, spiega l’Emergenza Rifiuti
Aeroporto e rinnovo “convenzione” con AMS – Ryanair e strade invase dalla spazzatura con conseguenti roghi di cassonetti più o meno “spontanei”, o più o meno “teleguidati” da chi vuole alimentare il malcontento verso l’attuale Amministrazione Damiano (legittimo il “Cui Prodest”, no?).
Questi i due temi “politici” della settimana. E, diligentemente il giornalista Vito Manca sul proprio organo d’informazione (“SocialTP”), questa settimana, si sofferma su entrambi.
Qui voglio parlare del tema “munnizza”.
Questo perchè Manca su SocialTP del 21 ottobre, in edicola, intervista l’ex Amministratore Delegato della “Trapani Servizi”, il geometra Mario Carta – politicamente indicato come “ruggirelliano” – che è stato “defenestrato” lo scorso agosto 2016 dal sindaco Damiano a favore dell’ingegnere Carlo Guarnotta e che quindi ha qualche “sassolino” da togliere dalla scarpa.
Dal geometra Carta apprendiamo alcuni dati ed alcune informazioni essenziali a “capire” l’Emergenza ed a “pensare” a soluzioni per il settore della raccolta e smaltimento rifiuti urbani.
LA DIFFERENZIATA? COSTA 1 MILIONE ED E’ SOLO ALL’11%
«Mi sembra di ricordare che il Comune di Trapani spenda circa 900.000 euro all’anno per la raccolta differenziata stradale con cassonetti e campane, sistema che ha dato ampia dimostrazione di non essere tecnicamente idoneo a raggiungere i risultati previsti dalla legge» denuncia il geometra Mario Carta.
«Il Comune di Trapani è fanalino di coda del proprio ambito territoriale con l’11% di raccolta differenziata nel 2015», precisa ancora l’ex Amministrazione Delegato dell’azienda comunale per la raccolta dei rifiuti.
Per Carta non va bene la soluzione che avrebbe in testa il Comune: «La dissociazione molecolare al plasma» perchè, sostiene, «mal si coniuga coi principi del riciclo». Per Carta occorre puntare sulla, ben più costosa per i cittadini, «raccolta differenziata porta a porta».
Il “Dissociatore molecolare al plasma”, peraltro, è nel programma dei “Cinque Stelle”.
Qui, però, suggerisce l’ex Amministratore, il Comune è sordo: «Il progetto della raccolta differenziata è pronto dal novembre 2013, ben 3 anni! Ed è ancora, volutamente?, in attesa di approvazione. Ma a pensare male si fa peccato».
La soluzione tampone, in proposito, ovvero per aumentare la percentuale di raccolta differenziata e quindi adeguarsi alle direttive europee e nazionali, l’ha trovata, macchiavellicamente la Regione: con una ordinanza ha autorizzato a raccogliere solo 89,7 tonnellate delle 110 tonnellate di rifiuti depositati giornalmente nei cassonetti. In questa maniera la Città affogherà nei sacchetti maleodoranti ma, proporzionalmente, la differenziata inciderà di più sui rifiuti gettati in discarica e quindi, teoricamente, balzerà a percentuali più … legali (almeno un 20% di più)!
LA DISCARICA? ESAURITA PER MAGGIO 2017
«Nei cassonetti di Trapani finiscono ogni giorno circa 10/15 tonnellate di rifiuti prodotti dai Comuni limitrofi che generano un maggiore costo di circa 350 mila euro all’anno a carico dei contribuenti trapanesi» denuncia sempre l’intervistato. Carta da la propria soluzione, in proposito: «A mio avviso l’unica soluzione definitiva al problema consiste nell’eliminare definitivamente i cassonetti stradali».
Questa “Scoperta”, noi di “A Misura d’Uomo” l’avevamo fatta già qualche mese fa e, anche grazie al suggerimento del socio Peppe Triolo, anche individuato la soluzione: i “cassonetti a chiavetta” (da distribuire ai soli contribuenti trapanesi, per come avviene – solo per esempio – a Mestre-Venezia ma anche a Firenze come scrive “Il Reporter“): qui il nostro studio completo.
«A questo ritmo di conferimento, la saturazione della discarica avverrà inevitabilmente tra 6/8 mesi», con le ovvie conseguenze per la Città, allerta il geometra Carta.
La soluzione? Per l’ex Amministratore Delegato solo una. «Purtroppo non c’è altra immediata soluzione: il progetto trasfrontaliero», cioè trasportare i rifiuti all’estero per guadagnare il tempo per realizzare un’altra discarica. Ma un primo bando in proposito è andato deserto, cioè nessun fornitore e nessuna nazione ha dato la disponibilità alle condizioni economiche proposte dalla “Trapani Servizi”. Forse il bando sarà riproposto con maggiori “oneri” per i contribuenti trapanesi.
IL PERCOLATO: COSTO? 1.300.000 ALL’ANNO
E il “percolato”? «E’ un rifiuto liquido prodotto dall’infiltrazione dell’acqua della vasca della discarica, e solo in minima parte da processi biologici dei rifiuti organici. Oltre il 90% della produzione di percolato infatti è dovuto alla piovosità. La legge impone di raccogliere il percolato e smaltirlo in appositi impianti autorizzati», risponde l’ex responsabile del servizio.
Poi, Carta aggiunge: «Il Comune spende, ogni anno, circa un milione e 300 mila euro per smaltire il percolato dalle vasche di discarica dismesse … 80/90 euro circa per tonnellata».
Le soluzioni qui? Da subito (e perché finora non è stato fatto da lui?) «realizzare la copertura, capping, delle vasche in modo da impedire l’infiltrazione dell’acqua piovana» e, in prospettiva, «realizzare un proprio impianto di trattamento e smaltimento del percolato in un’area adiacente il depuratore comunale acquisita in affitto dal Comune» (ma Carta non spiega a che punto si trovi questo “programma”, se esiste già un “progetto” esecutivo, una richiesta di “finanziamento” pubblico o bancario).
Del “capping”, su cos’è, parla, ad esempio, la Rainbow sul proprio sito.
In definitiva l’intervista a Carta si traduce in un mero “attacco” all’Amministrazione Damiano che non l’ha “riconfermato” nell’incarico, ma anche in un “autogol” perchè dimostra che la stessa “Trapani Servizi” che è una Azienda a capitale pubblico ma pur sempre una SPA nulla ha fatto, in questi oltre 4 anni di gestione Carta, per prevenire l’Emergenza Rifiuti.