Massoneria deviata/1: La perquisizione al Centro Studi Scontrino
11 aprile 1986. Una data che ai più giovani non dice nulla. Ma, per la città di Trapani, è una data storica. E’ la data nella quale il commissario Saverio Montalbano (non è quello della serie TV ma è quello da cui la serie TV ha probabilmente preso spunto), su ordine del Procuratore della Repubblica di Trapani, accedeva nei locali di via Carreca dove era ubicata la sede del Centro Studi “Scontrino” presieduto dal prof. Giovanni Grimaudo e procedeva al sequestro di ingente documentazione.
L’ordine della Procura era scaturito «nell’ambito di indagini avviate sul contenuto di un esposto anonimo col quale si assumeva che la persistente mancata indizione di regolari concorsi per la copertura dei posti di comandante e vice comandante dei Vigili Urbani di Trapani fosse determinata dall’interesse di mantenere la dirigenza di fatto di quel Corpo nelle mani del maresciallo Ferrauto e del maresciallo Corselli, in quanto entrambi affiliati ad una loggia massonica operante presso il Centro Studi “Scontrino” e della quale facevano pure parte influenti esponenti politici locali nonché molti funzionari comunali».
Tanto si legge agli atti del processo penale che ne scaturì.
Negli elenchi: politici, funzionari del Comune, mafiosi …
Si legge ancora negli atti, che «con rapporto preliminare datato 5 settembre 1986, la Squadra Mobile di Trapani riferiva di avere fra l’altro acquisito i registri degli affiliati a sei distinte logge … che risultava comprendere 205 soggetti … si segnalava in prima approssimazione che alcuni iscritti (Fundarò Pietro, Pioggia Giovanni, l’allora latitante Asaro Mariano) risultavano indiziati di appartenenza ad associazione per delinquere di tipo mafioso e che i nomi di altri analoghi soggetti (Agate Mariano, Bastone Giovanni, Calabrò Gioacchino, Miceli Antonino) ricorrevano a vario titolo in taluni appunti rivenuti su delle agende sequestrate».
«Il contenuto di tali agende veniva particolarmente attenzionato dall’Organo di Polizia Giudiziaria che evidenziava la presenza di numerose annotazioni dove svariati nominativi apparivano affiancati a qualificati referenti – membri di commissioni di concorso, ufficiali delle Forze Armate, docenti universitari, politici, magistrati … – con specifico riferimento alla partecipazione a concorsi nelle amministrazioni dello Stato o presso enti locali, a trasferimenti e promozioni di impiegati pubblici, ad esami universitari, a procedimenti giudiziari di diversa natura, ed altro di simile».
Il tempio massonico: la Procura teme una nuova P2
Dell’utilizzo dei locali di via Carreca da parte della massoneria, si legge ancora nel rapporto di Montalbano, «... era inoppugnabile testimonianza il constatato allestimento di un tempio massonico con le suppellettili di rito, e la vasta messe di risultanze documentali: elenchi di affiliati, fascicoli personali, fotografie relative a cerimonie di iniziazione …».
«L’Ufficio della Procura disponeva approfondimenti investigativi, specificatamente intesi a verificare la eventuale violazione della Legge n. 17 del 25 gennaio 1982 [in materia di associazioni segrete e scioglimento dell’associazione denominata “Loggia P2”, NdR] … in particolare venivano sottoposte ad ascolto e registrazione le utenze telefoniche …».
Si stava per aprire un “Vaso di Pandora” … [continua la prossima settimana]