MIDIAL: MUCARIA DETTA LE CONDIZIONI
Cinquanta lavoratrici e lavoratori hanno partecipato all'Assemblea dei dipendenti del Gruppo Midial svoltasi domenica 7 maggio all'Hotel Crystal di Trapani. L'azienda, maggiore industria del territorio, ad oggi occupa 226 operai (tra qualificati e apprendisti). Il sindacalista Mario D'Angelo (UIL), ha affermato come l'Azienda voglia solo "che il Sindacato accetti le condizioni stabilite dalla Direzione, condizioni che sono inaccettabili. La realtà è che gli esuberi non esistono, basta vedere i ritmi di lavoro a cui si sottopongono i lavoratori".
D'Angelo, quindi, ha illustrato le proposte ultimative avanzate dalla Midial per bocca del dott. Filippo Mucaria. Per la Midial occorre una forte riduzione dell'orario di lavoro retribuito (n.d.R.: con perdita, ovviamente, di salario che, si calcolerebbe, scenderebbe per gli operai qualificati dagli attuali 1.000 euro netti a meno di 780 euro mensili), e la contestuale previsione di una "prestazione di solidarietà", ovvero i dipendenti dovrebbero svolgere uno straordinario di un’ora al giorno (più ulteriori due giorni al mese) senza essere pagati (!).
Per porre un freno al "lassismo" dei lavoratori, poi, per Mucaria, si dovrebbero abolire alcuni diritti previsti dal contratto di lavoro, quali l'integrazione dell'indennità di maternità, dell'indennità di malattia (!!). L'Azienda, in cambio, offrirebbe un meccanismo "premiante" per i lavoratori più assidui al lavoro: un premio di produzione (n.d.R.: ma non erogato in denaro, bensì in buoni pasto per evitare oneri fiscali e contributivi) di valore tra 1 e 0,50 euro al giorno.
Il Sindacato, unitariamente, ha risposto con una controproposta che sostanzialmente è articolata con la previsione della riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore per tutti i lavoratori qualificati (però reversibile dopo tre anni, in caso di ripresa del mercato), la stabilizzazione dei 90 apprendisti con un contratto a 30 ore. Il tutto con un risparmio per l'Azienda monetizzabile in 585.000 euro, elevabile a 780.000 con un'ipotesi di part-time a 24 ore settimanali per gli apprendisti.
“Il capo della Midial, Mucaria, ha cercato – ha riferito il sindacalista D'Angelo – di spezzare il fronte dei lavoratori, proponendo di lasciare 55 lavoratori a full-time (n.d.R.: scelti con quali criteri?) e riducendo a 30 ore l'orario, e la paga, degli altri. Per gli apprendisti, lo spazio operativo si ridurrebbe anche a sole 10 ore settimanali” ("Meglio fare la baby-sitter" – urla una ragazza dal fondo sala).
Apertosi il dibattito, interessante è stato l'intervento di Enzo Norfo, direttore dello stabilimento: "La scarsa presenza di partecipanti all'Assemblea d’oggi è un segnale che molti hanno perso la speranza di un avvenire in Azienda. Oggi i lavoratori sono sfiduciati: si lavora senza un futuro davanti, preoccupati per il futuro delle proprie famiglie. Se si continua così la prospettiva è quella di chiudere. La colpa sarà dei lavoratori e dei Sindacati. Perché non hanno capito che qui in Azienda non si può fare assistenzialismo (n.d.R.: Per Norfo pare che il rispetto dei CCNL sia assistenzialismo: bravo!).
Interviene un lavoratore: "Siamo disponibili a sacrifici, purché l'Azienda mostri un Piano di Sviluppo, investa, punti a crescere. Altrimenti con condizioni di instabilità è meglio chiudere ora".
Un'altra voce denuncia: "Lui decide come noi dobbiamo decidere, lui decide quando dobbiamo respirare, mangiare, sposarci, se e quando possiamo avere figli", poi un’altra ancora: "Abbiamo lavorato 7-8 mesi in nero, 1 anno coi P.I.P., 4 come apprendista, pur svolgendo in effetti gli stessi compiti degli altri, anche con responsabilità di direzione su altri colleghi, sei anni di sacrifici, e questo è il ringraziamento". Ma altri due non ci stanno: "Siamo in Sicilia, non ci sono alternative, dobbiamo stringere la cinghia, accettare le richieste dell'Azienda, chissà…".
Poi inizia la guerra tra poveri: "Ma se erano in crisi perché nel 2004 hanno assunto altri 36 operai?", "Licenzino gli apprendisti, ma lascino a noi qualificati la stessa paga"…