Misteri: brutta Processione, processo all’Unione Maestranze!

Trapani, 11 aprile 2015 – Venerdì pomeriggio, classico del trapanese, colla famiglia, ho provato a seguire la processione dei Misteri. Appostato in piazza Scarlatti ho osservato, ed ascoltato, l’incedere di qualche gruppo. Poi, poco convinto della “qualità” della processione, ho preferito tornare a casa.

Sul momento ho temuto d’aver sofferto della “suggestione” di una lettura, il libro “”Eucarestia Mafiosa” di Salvo Ognibene di cui, proprio in questi giorni, ho iniziato la lettura. Poi, però, sulla stampa trapanese leggo altri negativi commenti sulla Processione.

La Sicilia Misteri 2015

La Sicilia Misteri 2015

Francesco Genovese, su “La Sicilia” di domenica 5 aprile, ha evidenziato come «il ceto dei pescatori che all’altezza del largo delle Ninfe si è dilungato in stancanti “battute” (intere esecuzioni di marce funebri con il gruppo in spalla)», o come «l’Addolorata ha fatto capolinea [a Piazza Vittorio] alle 1.40, orario sicuramente fuori luogo per la funzione religiosa che era prevista per le 23.30». O, ancora, come «piazza Purgatorio si stava riempiendo già alle 7, mentre il primo gruppo è entrato in chiesa poco prima delle 10». Ricordando altresì di «sfilacciamenti» nella processione, di una denuncia di «un vero e proprio “sabotaggio” da parte di alcuni ceti» espressa dal presidente dell’Unione Maestranze Vito Dolce, e, infine, come «durante il discorso di chiusura, mons. Fragnelli ha rimarcato il problema degli eccessivi ritardi».

Giovanni Cammareri, sul settimanale locale “Monitor” del 10 aprile, da parte sua, è andato ancora più pesante: «l’impero del kitsch è ulteriormente dilagato», ha scritto. Cammareri ha precisato evidenziando che non «non è possibile riassumere il problema nei soli forti ritardi e scollamenti», ma bisogna sottolineare «la carnevalizzazione generale», gli «sciatti costumi dei processanti», a cominciare dalla «moda dei leggings che mettevano in bella mostra i culi delle ragazze»!

Riconducendo il discorso ad episodi citati nel libro di Salvo Ognibene, Cammareri denuncia, dopo aver ripreso l’episodio che ha coinvolto il ceto dei pescatori, come «la processione ha fatto di queste sedi, e anche di quelle degli “amici” [proprio così, fra virgolette lo scrive Cammareri, NdR] il loro quasi esclusivo punto di riferimento».

«L’Unione Maestranze è ormai un centro di potere e basta», conclude il giornalista.

Per Cammareri, quindi, la soluzione, «il gesto più logico e onesto», è quella della «immediata rimozione dell’Unione Maestranze» e la riconsegna «degli argenti al Comune».

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