Mozione di Sfiducia: Dubbi di legittimità nelle decisioni della Toscano
La “mozione di sfiducia” presentata nei confronti della sindaca di Erice [qui testo integrale] continua ad attrarre l’attenzione dela cittadinanza. Non tanto per gli ipotetici sviluppi che porterebbero il Comune nuovamente al voto, piuttosto per i contenuti del documento prodotto e firmato da cinque consiglieri comunali di “minoranza”. Solo cinque, per il momento.
Contenuti, a mio parere, gravi, se non dal punto di vista degli “sviluppi giudiziari” di competenza dell’autorità giudiziaria e, pertanto sin qui non ci interessano, diversamente dal punto di vista gestionale e politico.
Ho già scritto sulle motivazioni che afferiscono alla “questione morale” che suggerirebbero alla sindaca Daniela Toscano le rassegnare le proprie dimissioni prima ancora di affrontare il dibattito in Aula consiliare.
Non può, a mio avviso, anteporre la propria figura alla tutela dell’immagine dell’Istituzione.
Non può trascurarsi la seconda parte della “mozione di sfiducia”, dove i “consiglieri sfiduciatori” ipotizzano corposi «dubbi di legittimità su alcuni atti compiuti dall’amministrazione». Anche qui l’elenco degli atti esaminati è lungo.
La minoranza: Dubbi di legittimità nelle decisioni della Toscano
Si inizia con i «molteplici e diversi gli incarichi affidati alla cugina dell’attuale sindaco Daniela Toscano» (poco meno che 50.000 euro), per poi continuare con la «violazione del dovere di astensione dall’esercitare la libera professione nei Comuni di appartenenza per i componenti della Giunta Municipale» di cui sarebbe stato colpevole – sostengono – l’assessore architetto Gianvito Mauro.
Sul caso degli incarichi alla cugina della Toscano, i consiglieri sottoscrittori si chiedono «se sia stato opportuno affidare tutti questi incarichi diretti senza alcun bando, a questo professionista e, soprattutto, se non si configuri un conflitto d’interesse».
Non meno grave è l’accusa di aver abusato, attraverso le «ordinanze urgenti», «dell’affidamento diretto ad alcune Ditte senza rispettare la rotazione imposta dalle norme»: «Un uso quantomeno disinvolto dell’esercizio della funzione pubblica», chiosano i consiglieri d’opposizione.
La “mozione di sfiducia” prosegue ricordando il 15 gennaio 2019 per i rilievi della Corte dei Conti per le «carenze sul sistema di controllo».
Poi, c’è il vasto e grave capitolo dei «contributi dati alle associazioni … anche di grossa entità, senza rispettare le norme approvate dal Consiglio Comunale (altra testimonianza di un uso disinvolto della pubblica funzione)».
Quindi, si ricorda la «illegittimità della delibera Giuntale n.70 del 19.04.2018 avente ad oggetto le modalità di conferimento dei rifiuti presso il CCR». Si trattava di una «delibera di Giunta in spregio alla normativa di riferimento»; tant’è che fu ritirata dopo la «contestazione effettuata da una consigliera comunale di opposizione».
Si tratta, in alcuni casi, di illegittimità tutti comunque da dimostrare. In altri casi, le responsabilità sembrano chiaramente acclarate (la delibera che rimodulava, nei fatti, la tassa sui rifiuti).
Una buona Amministrazione non deve solo gestire con scrupolosa attenzione alle leggi ed ai regolamenti, ma anche adottare provvedimenti legittimi ed assolutamente trasparenti.
Quando ciò non accade, la sfiducia della gente verso le Istituzioni cresce a dismisura, parallelamente alla disaffezione. Al peggio non c’è fine, purtroppo.