Mozione di sfiducia: L’ombra della questione morale su Daniela Toscano
Dagli annunci andiamo ai fatti. La “mozione di sfiducia” al sindaco di Erice Daniela Toscano (eletta nel 2017 dopo aver vinto le primarie del Partito Democratico) è stata protocollata, tuttavia per avere tutti i crismi di legge dovrà ancora raccogliere altre due firme, oltre le cinque dei sottoscrittori. Dopo di ché potrà essere inserita nell’ordine del giorno dei lavori del Consiglio comunale, discussa e votata. Per arrivare al traguardo, tuttavia, la strada è in salita e durante il percorso potranno aprirsi una miriade di “colpi di scena” .
La “mozione di sfiducia” ha tre capitoli; ma quello che appare più politicamente grave è quello in cui i sottoscrittori pongono in risalto la “questione morale”, come motivazione di base per “licenziare” la sindaca e riportare al voto il Comune di Erice.
Di “questione morale” non si parla a Trapani e nella sua “appendice” collinare, sin dai tempi di Mauro Rostagno, che, sebbene superfluo, è pur sempre utile ricordarne la morte per mano assassina.
Trapani: un territorio spesso al centro di corruzione e abusi
Eppure, i vari arresti e/o condanne susseguitisi nel nostro territorio nel tempo, dovevano far riflettere sia i cittadini e sia pure i politici: la “questione morale” è stata ed è ancora attuale, tuttavia la politica non ha avuto tempo per occuparsene, impegnata com’è per il bene comune e gli interessi generali.
Forse.
Eppure gli spunti non sono mai mancati, giusto per essere concreti, di seguito qualche piccolo caso (o casino, diminuitivo di caso).
- l’arresto dell’assessore con delega ai rifiuti Vito Conticello (nel 2000);
- il caso del sindaco Nino Laudicina (2001), qui un altro approfondimento su “Repubblica”, e di diversi suoi assessori (il primo arrestato, fu poi scagionato in giudizio, mentre altri “patteggiavano” la condanna alla reclusione);
- il caso del Comandante della Polizia Municipale di Erice (2001);
- l’arresto dell’ingegnere Giovan Battista Grillo, dirigente del settore Lavori Pubblici della Provincia di Trapani (2004);
- l’arresto dell’ingegnere Filippo Messina, dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Trapani (2004);
- la condanna definitiva del sindaco Girolamo Fazio a 4 mesi coi benefici di legge (2006);
- l’arresto dell’ex-sindaco e deputato Girolamo Fazio (2017);
- l’arresto e il patteggiamento del vice sindaco di Erice Angelo Catalano (2019)
Mozione di sfiducia: la Questione Morale licenzia la Toscano?
In merito alla “questione morale”, i sottoscrittori mettono uno sotto l’altro una serie di vicende giudiziarie diffuse negli ultimi mesi dalla stampa, ovvero dai giornali online TP24.it e Tvio, e che riguardano proprio il Comune di Erice.
Naturalmente precisano che «il Consiglio comunale non è un tribunale e noi consiglieri non siamo giudici» ma, aggiungono, come sia «doveroso prestare attenzione ai fatti giudiziari che interessano il Comune di Erice posto che le indagini riguardano, no fatti estranei alla politica, bensì la gestione della Res Pubblica».
Via via, quindi, si accennano:
- al presunto «cambio graduatoria lavori socialmente utili»;
- alle «indagini sui lavori per il depuratore e smaltimento acque nere a Napola»;
- al «Caso parcheggi» nel quale sarebbe emerso della «famosa “Mercedes” su cui viaggiava l’attuale consorte del nostro sindaco che risultava (almeno fino al 2017) di proprietà di altro imprenditore operante sul territorio di Erice»;
- allo «avviso di garanzia per il sindaco di Erice Daniela Toscano»;
- allo «arresto del vicesindaco del Comune di Erice»;
- all’eclatante «annullamento concorso per la stabilizzazione dei precari, con tanto di blitz della Digos» con «alcuni partecipanti sarebbero stati realmente trovati in possesso delle risposte»;
- al caso di «utilizzo improprio dell’auto istituzionale da parte della sindaca Daniela Toscano».
Si tratta di vicende che non sempre coinvolgono direttamente la sindaca Toscano ma che mostrerebbero, in sostanza, secondo i consiglieri sottoscrittori della “mozione di sfiducia”, una certa “difficoltà” ad esercitare i poteri di controllo sugli Uffici del Comune.
Questa “difficoltà” di gestire Uffici e collaboratori emerge dagli atti del “caso Angelo Catalano”.
Qui si legge – riportano i Magistrati – come «l’attuale amministrazione, capitanata dalla sindaca Daniela Toscano nutrisse forti sospetti e perplessità circa l’operato del suo braccio destro, Angelo Catalano». Nonostante tutto la sindaca Daniela Toscano non aveva provveduto ad approfondire e a sollevarlo dall’incarico attribuitogli.
Gravissimo, secondo chi scrive, appare il mancato controllo preventivo sul caso che ha condotto la Procura ad indagare sul «reato [di] inquinamento ambientale perché non si sarebbero smaltite correttamente le acque scaricate nel fiume Lenzi Baiata».
«Questa amministrazione – sostengono pure, in sintesi, i sottoscrittori della “mozione di sfiducia” – si è dimostrata più concentrata alle festicciole con pioggia di contributi a determinate associazioni, alle consulenze, agli incarichi, più che pensare al domani di questo territorio».
Accuse, o meglio rilievi pesantissimi quelli mossi dai consiglieri, del resto è nelle loro legittime competenze. Di certo seguiranno gli accertamenti, da ogni parte, statene certi.
Se Daniela Toscano si dimette, sarebbe come ammettere che la Magistratura ha colto nel segno.