NASCE SALVIAMO I MULINI
La manifestazione per la presentazione della neonata associazione, si è svolta a Nubia (Paceco) presso il Museo del sale, lo scorso 30 aprile. Attento spettatore il presidente della provincia Mimmo Turano assieme a quello di Paceco Biagio Martorana, mentre assente ingiustificato è stato il sindaco del capoluogo Mommo Fazio (che ha mandato «in rappresentanza» due muti assessori).
La presidente dell’associazione Patrizia D’Angelo – in un intervista audio che ci ha rilasciato in esclusiva – ha sostenuto che «la motivazione che ci ha spinto a costituire l’associazione parte dalla convinzione che se non si ha la valorizzazione del nostro patrimonio storico-artistico-culturale e quindi anche ambientale non si può avere sviluppo turistico-economico».
«Riportare le saline così come erano in passato», l’obiettivo dell’associazione, secondo la D’Angelo. Al fine di «valorizzare le nostre Riserve, le bellezze del nostro territorio, e proporle ai turisti», ha precisato il vice presidente Benny Galifi.
Alla presentazione è intervenuto, altresì, Paolo Salerno, presidente della Piccola Industria di Trapani. Salerno, da noi raggiunto telefonicamente, ci ha ribadito che «bisogna rivadire l’importanza della salvaguardia del territorio. In altre realtà, vedi la Toscana, sul territorio ci hanno costruito la loro immagine, il loro successo turistico. Noi invece l’abbiamo distrutto nel tempo».
«Il territorio – ha spiegato poi Salerno – non deve diventare un museo all’aperto, non deve diventare un posto morto, ma deve diventare un posto vivo, dove fare vedere dal vivo tutta una serie di iniziative da far vedere ai turisti che arrivano».
«Non esiste – ha polemizzato Salerno – che per un posto così importante come le Saline non siano raggiungibili da mezzi pubblici».
La D’Angelo ha quindi sottolineato che agli Enti locali l’associazione chiede solo servizi, da un servizio di trasporto pubblico per la Riserva al completameno della pista ciclabile che la dovrebbe attraversare. Ai privati, invece, banche ed imprese, si chiedono finanziamenti per il restauro dei vecchi mulini privati che poi sarebbero aperti alla pubblica fruizione tramite un protocollo coll’Associazione stessa.