Nicola Tardia: NOI a fianco i manifestanti anti-gettone
Trapani, 24 novembre 2014 – Domani è il D-Day. Si vedrà se la manifestazione #gettateilgettone dichiaratamente contro il presunto aumento del “gettone di presenza” dei Consiglieri comunali di Trapani avrà successo o meno.
Intanto, dopo la presa di posizione contraria alla manifestazione annunciata dall’associazione “A Misura d’Uomo”, giunge stasera il comunicato di “NOI”, il movimento politico fondato dall’ex deputato regionale Livio Marrocco.
«Aderiamo – afferma Nicola Tardia, responsabile provinciale del movimento NOI – alla manifestazione del 25 novembre, anche se la riteniamo ormai superata dall’atteggiamento menefreghista di questo consiglio comunale che ha creato forse uno specchietto per le allodole, distraendo l’attenzione dei cittadini dalle vere criticità irrisolte del nostro territorio (aeroporto, assegnazione dei beni confiscati alla mafia, porto, università ecc.)».
«NOI protestiamo contro la miopia dei consiglieri trapanesi e contro quella di certa stampa compiacente che ha dimenticato quanto successo ad Erice, già perché nessuno ha evidenziato che il consiglio ericino ha approvato l’aumento del gettone addirittura in via retroattiva, vergogna! ».
«NOI – conclude il documento di Tardia – mercoledì presenteremo in delegazione presso l’ARS una proposta di modifica della legge regionale sugli Enti Locali, con la quale proponiamo:
– di dimezzare il numero dei consiglieri comunali;
– che il gettone di presenza torni ad essere “simbolico”;
– l’eliminazione del rimborso che i Comuni devono all’azienda privata per le assenze del consigliere».
In realtà la proposta di Legge annunciata da Tardia è irricevibile in quanto anticostituzionale (Art. 51: “Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro”, e senza “permessi retribuiti”, come hai il “tempo”?).
“Dimezzare il numero dei Consiglieri” vuol dire ridurre gli spazi di rappresentatività e quindi partecipazione, e quindi, in definitiva, di Democrazia.
In ogni caso basterebbe appena che l’ARS, il parlamento siciliano, recepisse la normativa nazionale , da anni vigente in tutta Italia, che prevede il taglio del 20% dei consiglieri.
E, invece, la proposta di tagliare gli abusi del diritto, ed i costi della politica, già esiste all’ARS, è la n. 60 del 27 dicembre 2012, l’ha depositata il deputato siracusano Stefano Zito (Movimento 5 Stelle), ma, come ci scrive lui, bipartisan, tanto i deputati del PD, quanto quelli di Forza Italia non vogliono recepire: prevede, in sintesi, che «In nessun caso l’Ente può elargire rimborsi in favore di società appartenenti a parenti o affini fino al terzo grado del dipendente che eserciti funzioni pubbliche di cui ai commi precedenti, qualora egli non sia stato assunto almeno un anno prima rispetto all’acquisizione della carica pubblica».
NOI, è stata un po disattenta, questa volta, forse.