NINO ODDO E LA FOGLIA DI FICO
ERICE (TRAPANI) – E’ così l’ex-deputato regionale Nino Oddo s’è trovato la sua “foglia di fico”. La “vergogna” dell’Alleanza col PDL di Berlusconi – di fronte ai suoi (pochi) elettori che credono ad un Partito Socialista di sinistra – la coprirà coll’ennesima riedizione del progetto di “Grande Città”. Dire che lui voleva essere parte di una coalizione che riaccendesse la “democrazia” ad Erice, offesa dal sindaco “facciotuttoio” rag. Tranchida, non lo convinceva. Si rendeva conto che l’idea non era proponibile, specie da parte di chi ha trattato con lo stesso Tranchida per entrare in Giunta e che ha abbandonato le trattative sol perché gli si proponeva un assessorato anziché i due richiesti!
Invece, eccola lì, la soluzione, la “foglia di fico”: facciamo la coalizione fra tutti coloro che credono che la “Grande Città” sia la panacea di tutti i mali.
La “foglia di fico” è stata presentata – domenica mattina – nel corso di una manifestazione all’uopo organizzata dal padrone di casa senatore D’Alì presso l’Aula Magna dell’Università di Trapani.
Per l’occasione, si è riesumato anche l’altro ex-deputato regionale, Bartolo Pellegrino, che – risolti, in una maniera o nell’altra, i suoi problemi giudiziari -, è stato chiamato a dire la sua.
Il senatore Antonio D’Alì ha offerto la propria sponda al neo alleato Nino Oddo: «il senatore D’Alì ha ufficialmente detto che è disponibile ad appoggiare sia su Trapani che Erice; candidati a sindaco che vogliano sposare la causa della grande città», ha scritto il quotidiano TrapaniOk, stamani. «E’ evidente che la questione della fusione Trapani-Erice va aldilà delle sterili contrapposizioni destra-sinistra ed ammenicoli vari», aveva anticipato l’ex-deputato regionale Nino Oddo, sullo stesso giornale, sabato mattina.
Un convegno ed un dibattito “formale” quello di domenica. Cioè a tesi già predefinita. «Tutti gli intervenuti, ognuno secondo il proprio punto di vista, hanno messo in evidenza l’incongruenza dell’attuale assetto territoriale e l’esigenza che dalla prossima consultazione elettorale esca una classe dirigente sia a Trapani che ad Erice in grado di dare una svolta», scrive sempre stamani TrapaniOk.
TrapaniOk, è corretto ricordarlo, è il quotidiano fondato da Ignazio Grimaldi e del quale lo stesso è editore, oggi assieme a Ninni D’Aguanno. Ignazio Grimaldi era anche presidente di un Comitato che, qualche anno addietro – sempre opportunamente sotto “elezioni” -, provò a raccogliere delle firme a sostegno del referendum pro-fusione Trapani-Erice. Da qui il connubio fra il giornale e il progetto di “Grande Città”.
Ignazio Grimaldi, peraltro, dai Socialisti almeno, è proposto come candidato sindaco di questa “Grande Allenza per la Grande Città”.
«In questi anni … migliaia di singoli cittadini hanno detto chiaramente che l’attuale situazione ridicola dei confini Trapani-Erice non è più tollerabile e trova giustificazione solo nella disperata difesa da parte di una parte della casta politica ericina della propria stessa sopravvivenza», ha scritto – sempre su TrapaniOk – sempre il socialista Nino Oddo. Gli stessi «migliaia di singoli cittadini», sembra, che non si sono recati alle urne a votare il referendum consultivo proposto sul tema dei “confini” dallo stesso sindaco rag. Giacomo Tranchida. La stessa «casta politica ericina», di cui i socialisti fan parte da sempre a pieno titolo. E consiglieri socialisti che non ci risulta han proposto e sostenuto un atto formale col quale il Consiglio comunale – è nei suoi poteri e non in quelli del sindaco – chiedesse alla Regione l’indizione del Referendum deliberativo.
E dato che un “matrimonio” si fa in due, per coerenza, al fine di coinvolgere anche le forze politiche ed i cittadini trapanesi, consiglieremmo, a Nino Oddo, di riproporre l’Allenza col PDL anche a Trapani.
Facili battute a parte, la chiosa finale su TrapaniOk di Nino Oddo, ha ben poco di credibile. E’ chiaro che, sul “nulla” programmatico, vuole solo creare un fronte anti-tranchidiano volto alla conquista del potere: «Occorre immediatamente verificare, se a prescindere dalle collocazioni ideologiche e tenuto conto dell’assoluta eccezionalità del momento politico, ad Erice è possibile dare vita ad una alleanza civica per la grande città, che assuma quale primo impegno programmatico quello di chiamare gli elettori ericini nel più breve tempo possibile a pronunciarsi in maniera deliberativa su alcune opzioni chiare su futuro assetto territoriale del nostro territorio».
Pensiamo che ai cittadini ericini poco o nulla importi se a prendere loro le multe sia un vigile urbano di Erice o di Trapani, se il patrono sia la Madonna di Custonaci o Sant’Alberto, se a ritirare i rifiuti siano gli operatori dell’Aimeri o della Trapani Servizi. I problemi della cittadina medievale e delle sue frazioni, siano esse Napola o San Giuliano, sono ben altri!