Paceco: Il costo dei Consiglieri sui cittadini

PACECO ( TRAPANI ), 29 SET – Al Comune di Paceco, sindaco ed assessori si sarebbero ridotto lo stipendio del 30% ed avrebbero così annunciato di destinare la somma risparmiata a favore delle famiglie bisognose (attraverso “pacchi alimentari”). Insomma si sarebbero tagliati i cosiddetti “costi della politica”, come va di moda oggi annunciare [Ne abbiamo parlato qui: PACECO: UN TAGLIO CHE PUZZA DI DEMAGOGIA].

«Ma il costo maggiore, secondo me, è il costo che il Comune va a pagare alle Amministrazioni, dove molti di noi consiglieri vanno a lavorare, perchè assentarsi dal posto di lavoro tu non perdi niente. Però condanni fortemente il Comune a pagare, perchè poi le Amministrazioni, i datori di lavoro diciamo, dove ognuno presta lavoro, si rifanno, ti pagano lo stipendio, ti pagano gli emolumenti tutti dovuti, compreso quelle che sono le cose assistenziali che ogni dipendente ha diritto, e poi lo carica sul Comune». La denuncia di questi costi “occulti” della politica, a Paceco – ma avviene ovunque – è di Nicolò Caradonna (eletto, con 124 preferenze, nella lista “Progetto per Paceco” che sosteneva Biagio Martorana sindaco), 58 anni, dipendente dell’ENAC (Ente nazionale aviazione civile). Insomma di una persona credibile.

Una denuncia che è riportata nel verbale di seduta del Consiglio comunale di Paceco dello scorso 26 agosto [QUI IL VERBALE DI SEDUTA], la stessa seduta nella quale Gianni Basiricò (PDL) presentava una mozione di indirizzo per tagliare gli stipendi a sindaco (che oggi prende 3.529 euro LORDI al mese), vice (oggi 1.941 euro), assessori e presidente del consiglio (1.588 euro), consiglieri (oggi gettone di presenza di appena 34,79 euro a seduta, ma che poi possono fare anche 2.000 euro al mese se fai seduta di Commissione o Consiglio ogni giorno!).

Somme, alle quali, spiega Caradonna, vanno aggiunti i rimborsi ai datori di lavoro per le ore di assenza dal lavoro.

La soluzione, allora, per il consigliere di maggioranza Nicolò Caradonna, per tagliare veramente, al di la degli annunci, i “costi della politica”, è quella di «Abolire tassativamente quelle che sono le Commissioni nelle ore mattutine, e farle addirittura la sera, quando ognuno di noi è libero da eventuali lavori e non va a costare, in questo caso, all’Amministrazione. Pretendo, anzi, che tutte le Giunte, i Consigli comunali, le Commissioni siano fatti fuori dagli orari di lavoro».

«Io ricordo – ha concluso Caradonna – che un assessore, nell’arco di quattro mesi, ha fatto sborsare al Comune la modica cifra di 10 mila euro. 10 mila euro, un consigliere comunale, coi gettoni di presenza, forse in 5 anni nemmeno li prende» [ad esempio il caso assessore Incambisa, 4.849 euro in tre mesi rimborsati al CAF ACS di Trapani, VEDI QUI DETERMINA].

«Nel passato, diciamolo con tutta onestà, sono stati fatti degli abusi per quanto concerne le convocazioni delle Commissioni che hanno un costo per il Comune», ammette il consigliere Francesco Genovese, 61 anni, del Partito Democratico.

Ma a Gino Martorana, il sindaco di Paceco, non va giù di essere accumunato fra coloro che “costano” alla Comunità. In Consiglio replica chiaro: «In cinque anni vado e vengo a Palermo e non mi faccio pagare nulla di benzina, ci vado con la mia macchina. Sono stato in America coi soldi miei, sono stato due volte a Malta coi soldi miei, sono stato in Giordania coi soldi miei., dove mi sono pagato viaggio ed albergo».

Nessuno accusa al sindaco. Ci mancherebbe, ma le dichiarazioni di Caradonna appaiono chiare e richiedono dati dettagliati e risposte.

Nel frattempo, fra una chiacchera e l’altra, il Consiglio, ovviamente, non ha deciso di prendere alcun provvedimento sul taglio ai “costi della politica”.

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