PD, CANDIDATURE INCOERENTI
"Grande scalpore per l’esclusione dalle Politiche nel PD del vice presidente della Commissione antimafia Giuseppe Lumia che aveva presentato richiesta di deroga al limite dei tre mandati". Così "attacca" il pezzo del Giornale di Sicilia di ualche giorno fa. Per lo stesso Lumia, con tale gesto, nel PD, "la lotta alla mafia viene vista dalla politica più come un problema che come una risorsa".
Noi non possiamo non condividere, nello spirito, la regola – autoimpostati dal PD – che limita il "professionismo" dei politici ad un massimo di tre mandati consecutivi (che Lumia aveva ampiamente superato).
Tuttavia, atteso che sono state previste delle "deroghe" alla "regola" sarebbe auspicabile ed utile comprendere i criteri con i quali si sono esaminate le richieste di deroga. Ma in un partito "comunista" nei metodi (pur "liberista" nei valori), com’è il PD, tale auspicio resterà "lettera morta".
Una curisità inquietante: a Lumia si è preferita la candidatura (vocabolo pure inadatto atteso che gli "elettori" non hanno diritto di votare la preferenza ad un tizio piuttosto che un altro, sarebbe preferibile – attesa la posizione in cui il "candidato" è messo in lista – chiamarlo l’eliggendo) di un tal Vladimiro Crisafulli, quello "pescato" dalle telecamere della polizia che "chicchierava" tranquillamente coi boss mafiosi in una stanzetta riservata di un hotel (ma parlare non è reato…).
Certo è, comunque, che i "furbi" non mancano mai, neanche nel PD. E se è vero il motto "prevenire è meglio che curare", su esso si deve essere basata la scelta del deputato siciliano ex-margherita Salvatore Cardinale (ex-ministro per le Telecomunicazioni) che, atteso che era già giunto oltre i tre mandati, ha preferito, alla richiesta di "deroga", quella di far candidare, in posizione di eleggibilità, la figlia ventiseienne Daniela. Curriculum? studentessa!
E’ non è una offesa alle "intelligenze" ed agli "attivisti" politici della nostra regione quella candidare alla Camera in Sicilia orientale, da capolista, il viterbese ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni o, addirittura, di Anna Serafini, piemontese moglie dell’ex-segretario nazionale dei DS Piero Fassino? E se il Patto Etico del PD prevede l’esclusione dei condannati dalle liste che ci fa in lista in Sicilia Carra?
Certo furbate, ricatti e "paracadute" sembrano all’ordine del giorno del "nuovo" PD di Veltroni.
Come spiegare la candidatura al senato, in Emilia Romagna, della siciliana Anna Finocchiaro candidata, pure, alla presidenza della Regione Sicilia?
Che la "nostra" candidata non creda alle proprie possibilità di elezione alla guida della "propria" regione sembra ovvio al più distratto osservatore. Che non interessi la "poltrona" di "semplice" deputato regionale (che le spetterà, comunque, di "diritto", in base alla legge regionale, come miglior candidato presidente perdente …) è pure evidente. Certo è che tale "poltrona" non sembra interessare neanche all’on. Rita Borsellino, numero due del listino regionale che "appoggia" la candidatura della Finocchiaro e quindi "destinata" a "subentrarle" in caso di rinuncia di quest’ultima. Anche alla Borsellino, infatti, è stato predisposto un "paracadute" senatoriale nel Nord (in Emilia), stavolta per "grazia" ricevuta da parte della Sinistra Arcobaleno.
Con tutto ciò, come dare "credibilità" al "nuovo" Partito Democratico di Veltroni & C.?
Stasera le agenzie di stampa battono la notizia che il PD "ripesca" a Lumia e lo mette capolista al Senato, in Sicilia. Fermo tutto il resto. La validità delle nostre considerazioni, pertanto, resta.