PD: NUOVO O VECCHIA CASTA?

Walter Veltroni

Walter Veltroni

«Nel sud la rete dei Circoli del Partito Democratico è ancora molto indietro e le strutture del vecchio ceto politico che si sono subito riorganizzate e riciclate» la denuncia, riportata dalla stampa (Repubblica online, 12 febbraio 2008), sarebbe dello stesso Coordinamento dei Segretari regionali del PD riunitosi ieri a Roma.

Oltre a questa “scoperta”, i segretari regionali sono stati capaci pure di una nuova “invenzione”: le «primariette», questo perché, prosegue l’articolo «il territorio ci chiede le primarie, di poter scegliere i candidati, di rispettare la promessa di una nuova stagione della politica. E non capirebbe in alcun modo, anche se è colpa della legge elettorale, liste con nomi calati dall’alto. Da quando sono state sciolte le Camere si sono moltiplicate le iniziative per chiedere una partecipazione diretta degli elettori e si sono registrati i primi mal di pancia quando a livello locale hanno cominciati a circolare i nomi dei soliti noti del solito ceto politico».

La conferma di questa “riflessione” è data da Mike un lettore di TrapaniOk ove, in calce all’articolo intitolato «Il PD nasce dal basso», scrive «Visto che nasce dal basso facciano scegliere agli elettori chi candidare al parlamento ed in che ordine, facciano le primarie per le candidature visto che la legge impedisce di votare per chi vogliamo e ci fa votare per chi è messo più in alto in lista dalle segreterie».

“Primariette” perché limitate, comunque, sia nei partecipanti («Ci si può immaginare assemblee il più allargate possibile oltre ai fondatori-tesserati ma comunque contenute nei numeri») sia nelle possibilità di scelta («saranno fatte delle proposte, uno, due, massimo tre nomi e una decisione che avverrà per alzata di mano e non con un vero e proprio voto») e perché, in sostanza, si tratta di una semplice atto formale, dato che «gli unici giorni possibili sono l’1 e il 2 marzo, tra il deposito dei simboli e quello delle liste».

Che per il PD sia in crisi di partecipazione e credibilità lo conferma oggi Marsalace: «Domenica si sono recati alle “urne” in misura davvero ridotta rispetto ai duemila e passa che ad ottobre fecero la fila nei cinque seggi allestiti a Marsala. “Forse è un segno di stanchezza. Oppure una impronta verticistica che fa ricondurre tutto ai soliti noti” ci ha detto un cittadino marsalese che si era recato al voto in autunno, e che domenica ha preferito non votare».

Forse han ragione quelli di Forza Italia: Veltroni il nuovo? Ma se è in politica dal 1976!

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