PdCI: Partecipare tutti ad uno sviluppo sostenibile!

La compartecipazione dei cittadini ad un programma di tutela ambientale e sviluppo occupazionale.

E’ questo il tema dell’idea di programma per la sinistra, da sviluppare in vista delle consultazioni per il rinnovo della carica di presidente della provincia previste per il maggio 2003.

Ecco, nei lineamenti generali, il progetto predisposto da Natale Salvo, rappresentante dei Comunisti Italiani trapanesi.

PREMESSA.

Il Partito dei Comunisti Italiani ritiene che l’elaborazione di uno strumento programmatico che fornisca al cittadino un segnale di novità e diversità rispetto alle “promesse elettorali” della Destra, nonché, una inversione di tendenza rispetto all’attuale maniera di amministrare, sia più importante, ai fini di un positivo risultato elettorale, piuttosto che il perpetrare dei “semplici” attacchi all’attuale gestione, che vengono perpepiti, ai più, anche per la generale disinformazione, solo come strumentali.

Il P.d.C.I. auspica che il candidato premier, che uscirà dalle eventuali “elezioni primarie”, saprà, ma anche vorrà, percepire questa sensazione e, soprattutto, accetterà di, prioritariamente, impegnarsi nella realizzazione del programma i cui lineamenti vengono “disegnati” dalle rappresentanze dei partiti.

E’ questo il principale dubbio che ci affligge rispetto all’idea delle primarie, e cioè che il “culto della persona” travalichi le legittime e storiche competenze dei partiti, ed “abbagli” l’elettore più delle solide basi di un programma, serio ed innovatore.

IDEE PER IL PROGRAMMA.

La prima priorità è, di certo, quella della reale, e ci teniamo a ribadire reale, applicazione del principio della “sussidiarità orizzontale”.

Stiamo parlando del principio secondo il quale l’azione amministrativa non è imposta ai cittadini-sudditi, bensì è convenuta/elaborata insieme ai cittadini-utenti dei servizi..

Speriamo che chi legga la superiore frase, non si limiti a “guardarla” ma ne condivida appieno e sostanzialmente il contenuto.

L’obbiettivo della sussidiarità si raggiunge, anche, con una sostanziale riforma del vigente Statuto, dal quale scaturisca una maggiore partecipazione del cittadino alla vita pubblica.

Pensiamo alla riduzione del numero delle firme per la proposizione di “Referendum” (art. 40 e segg. Statuto, da 3% a 1%, cioè da 12.000 circa a 4.000 circa); per la proposizione di “Iniziative popolari” (art. 45 Statuto, da 1.000 a 400 firme).

Pensiamo, finalmente, all’istituzione del “Difensore Civico” (art. 53 Statuto). Pensiamo, soprattutto, all’immediata redazione dei Regolamenti esecutivi che diano effettiva applicazione ai tanti, ai troppi, diritti … “cartacei”.

Pensiamo, infine, all’apertura, nei principali centri della provincia, di Sportelli decentrati (art. 65 Statuto) che avvicininino, anche fisicamente, l’Ente ai cittadini.

Ma, in proposito, il segnale più innovativo e democratico ( e contro il “regime” monocratico, o, al massimo, oligarchico, delle Destre ) è l’istituzione del “Bilancio partecipativo”.

Il Bilancio di previsione dell’Ente andrebbe formato solo dopo l’effettiva acquisizione obbligatoria di idee, progetti e pareri delle “parti sociali” maggiormente rappresentative, ( sindacati, associazioni imprenditoriali, rappresentanze del mondo della scuola e dell’associazionismo ambientalista, sportivo, culturale, ecc. ).

Quanto precede semplicemente ampliando per tutti i settori di intervento di competenza della provincia l’istituzione di una, già vigente, previsione statutaria (art. 52 Statuto – Consulte di Settore).

L’ultimo punto, da segnalare, ma non ultimo per importanza: la circolazione e la proposizione delle informazioni. Non più il cittadino che si reca all’ufficio per cercare l’informazione, bensì l’Ente che istaura un rapporto, anche epistolare, di comunicazione sulle attività.

Tutto il processo ammninistrativo deve essere trasparente, controllato dai cittadini. Ogni anno i cittadini vengono informati dettagliatamente sul bilancio preventivo e quello consuntivo.

E’ indispensabile la politicizzazione della gente. Per raggiungere tale obiettivo occorre informare tutti: la democrazia esiste solo quando la gente è ugualmente informata.

Dopo il merito, entriamo nei contenuti.

L’art. 13 del vigente Statuto prevede che l’Ente provveda alla tutela dell’ambiente. L’art. 10 prevede, invece, l’attività di sostegno alla vita economica della provincia.

Noi crediamo che questi due articoli possano essere integrativi l’uno dell’altro e che possano rappresentare la base per un progetto di sviluppo del nostro territorio.

Questo progetto si può basare su:

Monitoraggio della qualità del territorio. Istituzione di almeno tre stazioni fisse, per ognuno dei maggiori comuni della provincia, che controllino e certifichino la qualità ambientale del nostra provincia, per quanto riguarda l’aria (benzene, PM10), il rumore, e le acque.

La rilevazione di una situazione d’inquinamento, permetterebbe di prendere i necessari opportuni provvedimenti a tutela della salute dei cittadini.

La rilevazione di una situazione ambientale ideale, invece, opportunamente pubblicizzata, sarebbe un forte segnale per l’incremento dell’attività ricettivo-turistica.

Recupero e trasformazione dei R.S.U. La Provincia sarà socio, negli A.T.O., delle nuove aziende che gestiranno il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Se l’Ente saprà lanciare una politica finalizzata al maggior recupero possibile dei rifiuti, oltrechè tutelare l’ambiente (oggi attaccato dalle discariche, domani dalle centrali termodistruttive, ops, termovalorizzatrici, le chiamano alcuni della Destra), permetterà, anche qui, l’aprirsi di opportunità di lavoro. Nel campo del recupero, nel campo dell’industria della trasformazione del rifiuto in materia prima.

Sicurezza stradale. Uno dei maggiori e scarsamente attenzionato problemi del nostro territorio è rappresentato dalla scarsa sicurezza delle nostre strade. Buona parte della manutenzione della viabilità provinciale è di competenza dell’Ente Provincia.

Occorre pesantemente intervenire per recuperare la sicurezza stardale, con mezzi opportuni (Piani del Traffico, impianti semaforici, marciapiede, spartitraffico, rallentatori di velocità, ecc).

Metropolitana. Una maggiore sicurezza stradale la si potrà recuperare, altresì, spostando parte del traffico gommato, sulle rotaie di una metropolitana di superficie da realizzare sfruttando, possibilmente, anche le linee dell FF.SS. del tratto Castelvetramo-Trapani.

La Provincia deve farsi carico, con altri Enti, di tale progetto che, comodamente, velocemente, e con sicurezza ed economicità (in altre parole, con efficacia) accorci le distanze tra città, cittadini, mercati dei principali centri, anche di interesse turistico (Mothia, …).

Incentivazione alla coltura biologica. Il nostro mercato agricolo soffre, e soffrirà sempre di più, con l’allargamento dell’EU, della concorrenza dei paesi più poveri.

Le difficoltà ed i costi dei trasporti non agevolano ulteriormente la produzione quantitativa.

E’ necessario, quindi, anche per finalità di tutela ambientale e salutistico, incentivare la trasformazione delle nostre Aziende in aziende a coltura biologica. Tale progetto può essere anche un viatico alla rigenerazione del settore.

Naturalmente, non è possibile dimenticare, altri temi, anch’essi di capitale importanza per elevare le opportunità per i nosti giovani e le nostre imprese, lo sviluppo dell’attività aereoportuale di Trapani-Birgi, del polo universitario di Trapani, della formazione dei giovani disoccupati o inoccupati.

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