PEPPE NON PIU’ “FOR PRESIDENT”
TRAPANI – “La doverosità del reciproco collegamento della candidatura a Presidente della Provincia con almeno una lista dei candidati a consigliere provinciale è espressamente sancito dall’art. 5 comma 8 della legge regionale n. 35 del 1997” – scrive la Commissione Elettorale Circoscrizionale nel proprio verbale del 30 maggio col quale modifica, in autotutela, il precedente esito del verbale del 27 maggio. Con queste parole si mette fine alla “favola” del piccolo cittadino che voleva diventare presidente della provincia di Trapani. Peppe Malato non potrà partecipare alla campagna elettorale. La stessa, indubbiamente, perde quel qualcosa di “naif”, di “eccentrico”, di “popolare”.
Peppe Malato, già da settimane, parlava da presidente. Offriva, “mano e parola”, posti di assessore un po a tutti, fino a Lucia Blunda (sindaco di Valderice e candidata nel PD, che aveva “educatamente” declinato) in cambio di un appoggio elettorale. Invitava “da lui” i maggiori leader della politica provinciale (sino a Nino Oddo ci riferiscono) per “trattare”. “Apriva” comitati elettorali (desolatamente vuoto restava quello di via Madonna di Fatima ad Erice). Riempiva i tabelloni di propri manifesti (un “tantino” sbiaditi e con un improbabile monocolore ciano i primi), le trasmissioni tv e le pagine dei giornali delle dichiarazioni dei propri “primi atti” da presidente, i palinsesti televisivi dei propri “spot”.
Ora tutto questo non si sarà più. “La provincia che vogliamo” resterà nella sua mente, tra i propri sogni. Resteranno le sue promesse di ricorso a tutti i livelli amministrativi di ricorso possibili. Ma questa sarà un’altra storia. Peccato. Peppe Malato ci mancherà.
Il cittadino Malato s’è dovuto scontrare con – secondo l’interpretazione del Tribunale di Trapani – la legge. Dice ancora il verbale della Commissione elettorale: “alla presentazione della lista DEVE dichiararsi il collegamento ad una lista o a un gruppo di liste … è evidente che con tale formulazione la legge prescrive un requisito sostanziale … nella fattispecie il candidato alla competizione elettorale per la carica di presidente Giuseppe Malato risultava, da dichiarazione presentata, collegato alla sola lista “Peppe Malato for president” esclusa con provvedimento di questo ufficio del 23 maggio 2008 in quanto non vi era certezza in merito alla riferibilità delle sottoscrizioni, utili per presentare la lista per la carica di presidente, con una lista di candidati al consiglio provinciale”.
La candidatura a presidente era stata comunque, in un primo tempo, accettata, ma oggi “alla stregua delle più approfondite argomentazioni svolte, l’ufficio ritiene di dover rimediare concludendo per l’impossibilità della presentazione di un candidato alla carica di presidente il quale non sia collegato con almeno una lista di candidati alla carica di consigliere provinciale (in tal senso confortato anche dalle decisioni del TAR” (della Regione Campania con sentenza, sez. II, 9 gennaio 2007, n. 159, NdR) e “per l’effetto esclude dalla candidatura a presidente della provincia Giuseppe Malato”.
Il “riesame” della prima decisione di “ammissione” era stato chiesto dalla Prefettura e dall’Assessorato Regionale alle Autonomie locali.
Un riesame "strano". La Commissione non ha voluto tenere conto della volontà popolare di 580 cittadini di, comunque, voler a Peppe Malato come candidato. Un riesame che colleghiamo alle dichiarazioni di Giulia Adamo che si era disimpegnata pubblicamente da Forza Italia e dall’appoggio al candidato ufficiale delle destre, Mimmo Turano, per la mancata propria nomina ad assessore regionale. Conoscendo la personalità della professoressa non ci avrebbe scandalizzato un voto "disgiunto", e perchè no a Peppe Malato, dei suoi candidati al consiglio provinciale. Ora anche questa "occasione" è "saltata"!
Cosa rimane della vicenda della candidatura dell’ex-candidato consigliere di Erice (elezioni 2007) nelle liste del “movimento” di Tranchida, dell’ex-consulente a gratis (per 340 giorni) alle problematiche idriche della giunta Tranchida? I commenti sul “blog” del “Gruppo per Erice che vogliamo”. Gli insulsi e vergognosi commenti dei suoi ex compagni di strada (minacce di querele per aver “usato” il nome “per la provincia che vogliamo” di primogenitura del “movimento”, giochi di parole sul cognome “malato”, prese di distanza da una persona che avrebbe fatto fare brutta figura al “movimento”). Ora, per fortuna, cancellati.
Ciao Peppe, purtroppo, in questa terra di gente “compromessa con mafia, massoneria, opus dei, chiesa” non c’è posto per un uomo innocente come te.
Per approfondimenti: il sito intrenet di Peppe Malato. Sotto la foto del 43 enne impiegato con le sue quattro donne: la moglie e le tre figlie.