Per lavorare serve la fiducia del sindaco
Il Comune di Erice ha nominato la dott. Angela Fiorella Greco, 57 anni, di Trapani, proprio componente del Collegio dei Revisori del Conti per l’aggregazione delle istituzioni scolastiche che comprende gli istituti “Pascoli”, “Pagoto”, “De Stefano” e “Mazzini” di Erice.
Ne veniamo a conoscenza per il tramite del Decreto del sindaco n. 44 del 10 settembre 2015 pubblicato, a cose fatte, sul sito internet del Comune, sezione “Albo Pretorio”.
Nulla da dire sulla liceità dell’atto o della procedura di nomina o sul curriculum della dott. Greco che, da anni, ripetutamente, svolge come attività, fra le altre, quella di ricoprire l’incarico di revisore dei conti in istituzioni scolastiche. L’art. 80.1, lettera g, dello Statuto comunale, infatti, espressamente prevede che «Il sindaco … provvede alla designazione e alla revoca di rappresentanti presso Enti, aziende ed istituzioni operanti nell’ambito del Comune ovvero da esso dipendenti … ».
Ecco, di seguito, per interci, il curriculum lavorativo della dott. Greco:
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Della dott. Angela Fiorella Greco, si legge sul blog “Diario Elettorale” in un post, datato 15 ottobre 2008, ed intitolato: “Trapani, Funierice assalto alla diligenza“. Qui, in particolare, si ricordano le critiche dell’allora presidente della provincia Giulia Adamo proprio nei confronti della Greco rea, sembra, di essersi “autoliquidata”, assieme all’altro “liquidatore” della Funierice, il dott. Antonino Mazzara, un compenso da 90.000 euro.
Compensi – si difesero, però, i revisori secondo quando riportato da TrapaniOk – «determinati secondo la tariffa professionale in base al tempo profuso per risolvere le varie vicende aziendali».
Quello che, da una vita, continuo personalmente a criticare, comunque, è il metodo di individuazione del soggetto incaricato.
In buona sostanza:
- il 27 agosto al protocollo del Comune di Erice giunge una lettera dell’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale che, a norma di leggi vigenti, invita il Comune a procedere alla nomina di un revisore dei conti «data l’imminenza della scadenza dei collegi dei revisori dei conti delle Istituzioni scolastiche autonome della Sicilia» (una evenienza preventivabile per tempo, quindi);
- il 9 settembre la dott. Angela Fiorella Greco presenta una propria lettera al protocollo del Comune di Erice dove dichiara di «essere iscritta nel registro dei revisori dei conti», di essere «iscritta all’albo dei dottori commercialisti», nonché «dichiara la propria disponibilità ad essere nominata come revisore dei conti presso le istituzioni scolastiche del Comune di Erice»;
- il 10 settembre il sindaco Giacomo Tranchida emette il Decreto di nomina.
Un metodo che non risulta concedere nulla alla “pari opportunità” a favore di tutti i revisori dei conti operanti nel territorio, ed alla trasparenza: come mai la dott Greco il giorno 9 presenta improvvisamente e casualmente, unica e sola, questa “disponibilità”? Chi gli ha suggerito di presentata questa “domandina”?
Allora il problema, pare di capire, è sempre quello: la discrezionalità con cui operano i Pubblici Amministratori, oggi il sindaco di Erice, ieri e domani quello di un’altra città. Nessuno di loro vuole rinunciare a questo potere, perchè è un potere. Un potere che comporta dei vantaggi, soprattutto in termini di consenso elettorale.
Eppure lo Statuto del Comune di Erice, all’art. 13.1, sarebbe chiaro: «II Comune, nell’esplicazione dell’attività e delle funzioni amministrative, rispetta i principi di libertà e di uguaglianza dei cittadini».
Tutti i cittadini, insomma, sono, o dovrebbero essere, uguali, hanno diritti ad uguali opportunità.
Per soddisfare questo principio, etico e di civiltà, basterebbe che:
- il sindaco pubblicizzasse tempestivamente la necessità della copertura di un incarico;
- lo stesso sindaco nominasse una Commissione indipendente (Segretario, Dirigente settore personale, ecc) e competente cui demandare il compito di selezionare i curriculum presentati sulla base di criteri oggettivi;
- il sindaco provvedesse all’emanazione formale del Decreto attenendosi strettamente alla valutazione della Commissione.
In alternativa, si potrebbe procedere con:
- un Avviso generico che chieda la disponibilità di professionisti e tecnici a ricoprire eventuali incarichi presso l’Amministrazione;
- la Costituzione di un Albo e di una graduatoria interna all’Albo predisposta da una Commissione indipendente secondo criteri oggetti in precedenza publicizzati;
- l’assegnazione degli incarichi, a rotazione, seguendo l’ordine della graduatoria approvata.
Perchè tutto questo non possa avvenire, a Erice, come a Trapani, o come altrove, è chiaro a tutti.
Solo l’ipocrisia può rimandare a rapporti di “fiducia”.
Che i politici, anche d’opposizione, stiano zitti di fronte a queste violenze dell’etica e della civiltà, è comprensibile: sperano, quando verrà il proprio turno di potere, di utilizzare loro quel potere.
Quello che non è comprensibile è che stiano zitti i cittadini, quelli i cui figli restano fuori da questi “giri” fiduciari, e che sono costretti a rimanere disoccupati, sottoccupati, o a emigrare al Nord o all’estero, lontano da casa e dagli affetti.
Questi cittadini sono disattenti? Sono solo rassegnati? Vivono nella speranza che, un giorno, tocchi anche per loro il proprio turno di “nomina fiduciaria” magari votando il politico “giusto” al caso?