PIAZZA MARTIRI: LETTERA APERTA AL SINDACO
TRAPANI – “Piazza Martiri, lavori a buon punto”, campeggia questo titolo su una foto apparsa giovedì scorso sul Giornale di Sicilia. I lavori – in effetti – si completeranno entro marzo, assicura il sindaco. Dei lavori si parla sulla stampa (poco), nei bar dove si sono costituiti i partiti dei pro e dei contro, e fra i passanti che sbirciano fra i teloni del cantiere. E se ne è parlato in un comunicato stampa, dello scorso 25 novembre, sul sito del Comune di Trapani. Abbiamo ritenuto necessario replicare alla nota del sindaco con una “Lettera Aperta”.
Gentilissimo Avv. Girolamo Fazio,
Forse il nostro “rapporto” è iniziato male ed è continuato peggio. Forse la nostra reciproca diffidenza ha causato incomprensioni. Quel che è certo che, entrambi, lavoriamo – su piani diversi, lei istituzionale, io da “libero pensatore” – per l’interesse della Città e della popolazione tutta cittadina. Ovviamente, magari, avendo legittime diverse “visioni” e valutazioni. Figlie di culture e sensibilità politiche diverse. Ma le voglio significare che lo scrivente non ha nulla di personale contro di lei.
Lo scrivente, purtroppo, non ha altro mezzo, per cercare di proclamare legittimamente il proprio pensiero, che l’uso del proprio blog. Spesso anche – per le modeste capacità – abusando, con uso del lessico inadeguato, della pazienza dei lettori. Come a lei a conoscenza, nelle elezioni politiche del 2001 prima e del 2007 poi il “corpo elettorale” non lo ha “premiato” con un incarico istituzionale. Quindi non ho altra “piazza” per esprimere il mio pensiero che il blog.
In riferimento, nello specifico, alla vicenda della “Rotonda di Piazza Martiri d’Ungheria”, su cui si sono soffermate alcune mia personali valutazioni e su cui lei ha ritenuto, legittimamente, opportuno di replicare e precisare lo scorso 25 novembre sono dispiaciuto che, ancora una volta, lei se ne esca con un “Mi riservo di agire nelle sedi competenti”.
Penso che tale “riserve” non alimentino né il mio né l’altrui senso “critico”, né il dibattito “politico”, mentre un saggio politico dovrebbe accettare le “critiche” e alimentare la voglia di partecipazione dei cittadini alla “res pubblica”. Anche a costo di essere lui il “centro” delle “critiche”.
La verità, in proposito alle mie “critiche” sui lavori a Piazza Martini, è che abbiamo entrambi ragione. Io ho ragione nello scrivere che i lavori sono difformi al progetto di cui al “concorso d’idee” e lei nel ribadire che sono conformi al “progetto esecutivo”.
La sostanza della “polemica”, che non è, ripeto, al di là di quel che possa a lei sembrare, un “attacco personale”, è che noi ci dogliamo della riduzione degli spazi per uso pedonale della Piazza, rispetto a quanto illustrato nei grafici di cui al concorso d’idee.
Essendo Trapani priva di una “piazza” ovvero di un luogo d’incontro fisico dei cittadini e di scambio di opinioni avevamo colto in tale progetto, oltre la dovuta messa in sicurezza della Piazza – anche alla luce della morte del concittadino Xhilone –, proprio la creazione di tale punto di aggregazione.
Siamo rimasti, pertanto, dispiaciuti che – nella redazione del progetto esecutivo – siano state effettuate delle modifiche sostanziali rispetto al progetto di massima vincitore del concorso di idee. E’ evidente che i metri quadri a disposizione dell’uso pedonale sono ridotti a favore dell’asfalto (vedi, inspecie, zona sud della piazza, davanti Basile). E’ evidente che i punti di conflitto (incroci) siano aumentati.
Se lei fosse disponibile, saremmo ben felici di illustrarle di persona – e sul luogo – tali variazioni e le conseguenze per l’utenza futura della Piazza. Tutto ciò perché vorremmo che si intervenisse per il ripristino di quanto in progetto originario. Null’altro.
Vero è, pure, nelle nostre riflessioni, abbiamo indicato che le “modifiche” del progetto esecutivo rispetto a quello di cui al “concorso di idee” – rintracciato in rete – comportano dei benefici apparenti per due commercianti della Piazza. Ma in questa considerazioni non adombriamo alcun ché di illegittimo o di illegale. Sosteniamo che noi saremmo intervenuti diversamente per far fronte alle istanze – presentate direttamente o semplicemente tenute conto dai progettisti/amministrazione di propria iniziativa – dei commercianti per la istituzione delle aree di carico / scarico merci. Noi le avremmo individuate in via Mattarella o in via Alcamo o in via Pepoli (davanti Expert). Tutto ciò sempre a salvaguardia delle finalità del progetto.
Nella speranza che questa mia possa essere utile a definire, per il futuro, rapporto piu’ collaborativi, e riconfermando il desiderio di illustrarle “de visus” a Piazza Martiri d’Ungheria le riflessioni, colgo l’occasione per salutarla cordialmente.
Natale Salvo