PORTO: L’ESEMPIO DI MANFREDONIA
Le agenzie stampa del 31 ottobre 2007 battono la seguente notizia «Su proposta del Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, il presidente della Repubblica ha firmato il decreto che pone in liquidazione l’autorità portuale di Manfredonia. Nel decreto si precisa che la vigilanza sulla gestione liquidatoria viene esercitata dal Collegio dei revisori dei conti dell’autorità portuale di Manfredonia in carica. Al termine della gestione di liquidazione l’autorità portuale di Manfredonia verrà soppressa».
Qual è la differenza tra l’avere una mentalità “provinciale” e una moderna?
Quella che passa tra Girolamo Fazio, avvocato, 53 anni, sindaco di Trapani e Francesco Paolo Campo, laurea in giurisprudenza, 44 anni, sindaco, dal 2000 e riletto nel 2005, di Manfredonia comune di 59.456 abitanti in provincia di Foggia.
Il primo piange e mette a soqquadro la città per la soppressione dell’Autorità Portuale di Trapani e giunge a presentare ricorso al TAR contro il decreto del Presidente della Repubblica. Il secondo plaude per la soppressione dell’Autorità Portuale di Manfredonia. Il primo ha “subito” per ignoranza delle norme e incapacità di visione a lunga scadenza la soppressione. Il secondo l’ha “governata” e guidata verso la nascita dell’Autorità Portuale di Sistema del Nord Puglia, l’Autorità Portuale del Levante.
Un limite, quello di Girolamo Fazio, solo d’età?
Eppure entrambi avrebbero dovuto conoscere – essendo membri del Comitato Portuale, l’Organo di gestione dell’Autorità portuale – la legge 84 del 1994 (Istitutiva delle Autorità Portuali) dove all’articolo 6, comma 10, prevede che «Con la medesima procedura, decorsi dieci anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono soppresse le autorità portuali di cui al comma 1 quando risulti che le stesse non corrispondono ai requisiti di cui al comma 8».
Entrambi avrebbero dovuto essere a conoscenza della volontà politico-governativa di riduzione delle 25 Autorità Portuali nazionali – anche in una logica economica di razionalizzazione dell’uso delle risorse -, una volontà che non nasce dal Governo Prodi (che l’ha, eventualmente, seguita) ma dal Governo Berlusconi. La nota del Ministro Alessandro Bianchi del 6 agosto in cui comunica l’avvio della procedura di soppressione cita testualmente «Nell’anno 2005 è stata avviata l’istruttoria per l’accertamento del possesso, da parte dell’Autorità Portuali, dei requisiti di traffico … il 6 giugno 2006 è stata avviata una seconda istruttoria per acquisire dalle Capitaneria di Porto i dati di traffico registrati nel triennio 2003-2005 …».
Pur tuttavia uno si è mosso, Campo sindaco di Manfredonia, l’altro non si è mosso e, impegnato com’era in regate assortite varie (nella 100 cup, in quella flop dei trimarani ecc), è rimasto inerte.
L’attività di Campo è dimostrabile e seguibile tramite i Comunicati Stampa del sito del Comune di Manfredonia.
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Il 15 febbraio 2007, viene organizzata un’audizione in Consiglio comunale del Presidente dell’Autorità Portuale di Bari Franco Mariani (*) sul tema dello sviluppo delle Autorità Portuali in Puglia. Non il solito consiglio comunale straordinario di “circostanza” cui siamo abituati a Trapani, con l’immancabile presenza del Vescovo, del Senatore ecc. ma uno costruttivo che vuole evidenziare le criticità e le soluzioni.
In quel Consesso Civico, Franco Mariani, genovese, un bagaglio trentennale di manager portuale Presidente Autorità portuale del porto di Bari, illustrò con dati alla mano l’opportunità se non proprio la necessità strategica che gli scali marittimi di Bari e Manfredonia facciano sistema.
In particolare il Manager sostanziò che il concorrente di Manfredonia non è Bari ma qualcuno più grande «Una sfida che richiede un innalzamento di livello perché i nostri competitori non sono più e solo i porti del nord Europa, ma sono quelli di Spagna, Francia, ed ora del Marocco, dell’Algeria, della Tunisia e dell’Egitto». I “provincialotti” trapanesi, invece, non vedono oltre i 100 chilometri che ci distanziano da Palermo.
Ma Mariani è andato oltre «Per Manfredonia – ha affermato – occorre una grande Autorità portuale che abbia peso specifico e politico, autorevolezza e soprattutto sia in grado di concepire un percorso di sviluppo realistico. Il mio unico obiettivo – ha concluso – è quello di dare uno sbocco sicuro e definitivo al porto di Manfredonia che gli assegni le funzioni che merita».
In quell’occasione in sindaco si limitò a evidenziare – cita il Comunicato dell’Ufficio Stampa e Comunicazione Comune di Manfredonia «due considerazioni fondamentali: il nuovo orientamento governativo tendente alla riduzione delle attuali 25 autorità portuali attraverso accorpamenti di due o più porti; la conseguente eliminazione di quella di Manfredonia per l’inconsistenza dei presupposti previsti dalla legge».
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La proposta del sindaco Paolo Campo non si fa comunque attendere. Giunge il 16 marzo nel corso di un incontro con la Consulta comunale del lavoro (Organo democratico ma assente a Trapani e forse sconosciuto a chi amministra). Il Progetto è quello di «integrare il porto di Manfredonia nel nascente sistema dei porti del Levante». In particolare il sindaco di Manfredonia spiega «Non propongo l’annessione al porto di Bari, propongo ben altra cosa: fare in modo che le potenzialità del nostro territorio, il nostro porto in primo luogo, la dinamicità del sistema che si sta tentando di impiantare in Capitanata, possa integrarsi finalmente con la Puglia. Abbiamo le carte in regola per entrare in Puglia a testa alta, con le nostre potenzialità specifiche, per confrontarci e far valere le nostre ragioni».
Per Campo, non seguendo la strada maestra dell’Autorità di Sistema, il rischio era «l’emarginazione definitiva in una epoca in cui i sistemi per competere devono integrarsi, devono avere i numeri e le dimensioni necessarie per affrontare le sfide che abbiamo di fronte».
Il sindaco spiega la sua Visione «Ho avuto modo di verificare, alla luce anche delle criticità che il porto di Bari mantiene, della opportunità di una alleanza sinergica con lo scalo barese». Ricordiamo che Bari, come Palermo, è affetto da congestione e dall’assenza di ulteriori aree di stoccaggio merci. Al contrario tali aree sono offerte a Bari da Manfredonia, come da Trapani lo potrebbero essere a Palermo. La Visione del sindaco Campo è nata da un confronto ed una condivisione – aggiunge – con «l’Assindustria, la Camera di Commercio, la Provincia di Foggia, gli stessi sindacati, che hanno detto SI al progetto della grande Autorità portuale che abbiamo deciso di chiamarla del Levante».
Campo ha pure previsto uno spazio di “partecipazione” e garanzia, nella Nuova Autorità, per gli Imprenditori locali, con la previsione di un Comitato Territoriale. «Le varie categorie datoriali e di lavoro che sapranno ben rappresentare gli interessi del porto di Manfredonia, abbiamo già apportato un emendamento al regolamento dell’Autorità portuale che istituisce un Comitato territoriale del porto di Manfredonia del quale faranno parte anche 6 rappresentanti delle varie categorie portuali e 6 rappresentati delle organizzazioni dei lavoratori». I pareri di tale Comitato «avranno natura vincolante».
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Il 4 aprile 2007, nel corso di un ulteriore Consiglio comunale straordinario, è stato «approvato lo schema del Protocollo d’intesa che impegna la Regione Puglia, i Comuni di Manfredonia e Monte Sant’Angelo, l’Autorità portuale di Bari, a realizzare sinergie di sistema fra i porti di Bari e di Manfredonia … sia nell’interesse della Città che per assicurare una prospettiva di occupazione ai lavoratori e per dare nuovi sbocchi occupazionali ai giovani».
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Un comunicato stampa del Sindaco di Manfredonia, il diessino Paolo Campo, sottolinea come «La sinergia di sistema tra i porti di Bari e di Manfredonia nasce come conseguenza delle nuove politiche dei trasporti marittimi nazionali ed internazionali e poggia sulla necessità di organizzare una offerta integrata di infrastrutture e servizi tali da intercettare le opportunità offerte dal mercato in forte espansione».
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Il Protocollo per la nascita dell’Autorità Portuale di Sistema, denominata “del Levante”, è stato firmato il 15 maggio 2007– «a Bari presso la Regione Puglia nel corso di una semplice ma significativa cerimonia, l’assessore ai trasporti e vie di comunicazione della Regione Puglia, Mario Loizzo, il presidente dell’Autorità portuale di Bari Francesco Mariani, il sindaco di Manfredonia Paolo Campo, il sindaco di Monte Sant’Angelo Antonio Nigri.
Per lo scalo marittimo di Manfredonia, ma anche per quello di Bari, si volta dunque pagina. La firma del documento che stabilisce la sinergia tra il porto di Bari più avanzato e quello di Manfredonia alla ricerca dell’opportuna valorizzazione.
Piena soddisfazione da parte del sindaco Paolo Campo, tra gli artefici del progetto arrivato a buon fine».
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Per il sindaco di Monte Sant’Angelo Nigri «è un investimento di modernità, il superamento dell’artificioso esercizio del campanilismo che rafforza quell’intesa andatasi sviluppando con Manfredonia attraverso la condivisione di percorsi comuni». E’ quanto riporta il comunicato stampa del 21 maggio del Comune di Manfredonia. Parole sante!
Ancora «Si rompono certi schemi tradizionali rivelatisi del tutto sterili di risultati positivi sotto tutti i punti di vista, e apre a nuove prospettive imposte dal prorompente dinamismo dei traffici marittimi».
Nello stesso comunicato si spiega come «nella trasformazione dell’Autorità portuale di Bari in Autorità portuale del Levante si avrà una organizzazione completamente diversa accogliendo le rappresentanze del porto di Manfredonia e dagli altri porti che vi faranno parte; secondo: nel dar vita ai Comitati territoriali che dovranno affrontare i problemi inerenti ai rispettivi porti e le cui decisioni confluiranno nel Comitato portuale».
Nell’appena nata Autorità portuale del Levante oltre porto di Bari e il porto di Manfredonia entreranno i porti di Barletta, Molfetta e Monopoli.
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Per i miopi amministratori e politici-politicanti di Trapani, quel che è successo a Manfredonia è pura follia. Per noi la scelta di “saltare” l’Autorità Portuale di Sistema della Provincia di Trapani è giungere direttamente a quella della Sicilia Occidentale (assieme a Palermo e Termini Imerese) sembra piuttosto una strada obbligata verso lo sviluppo integrato del territorio.
NOTA (*) – Per completezza, chi è Mariani, Presidente dell’Autorità Portuale di Bari: «già direttore dell’ associazione nazionale compagnie imprese portuali (Ancip), collaboratore del Ministro dei trasporti Bersani nel 2000, responsabile trasporti Ds nella seconda metà anni novanta, componente il CdA società di lavoro interinale Intempo» FONTE: MicroMega.