La Processione disastrosa
Commenti sulla processione dei Misteri 2006.
Sembrava un copione già scritto, il copione di un film dove si sa l’inizio e si sa anche la fine; un film il cui corpo è tutto da scoprire, in cui può succedere di tutto e può anche non succedere niente.
Un film scritto da tutti e da nessuno, un film che potrebbe essere d’autore, ma che poi si rivela una “vanzinata”.
In poche parole questo film a cui i trapanesi assistono da secoli, ha le carte per ricevere 20 Oscar, ma basta un piccolo errore per rivelarsi un fallimento; sono anni che non ne riceve: esattamente quattro, ovvero da quando la regia è stata affidata a colui che di questa processione ha fatto uscire fuori solo le cose negative, e quest’anno gli errori sono stati fin troppi.
Il film in questione è La Processione dei Misteri, la cosa più bella e più importante che abbiamo a Trapani; un film dove il protagonista dovrebbe essere Gesù Cristo, la sua passione e la sua morte.
Che il 2006 ci avrebbe riservato un’edizione “disastrosa” era già nell’aria durante il periodo dei venerdi quaresimali, quando la processione che sarebbe avvenuta dopo qualche settimana viveva nell’incertezza partendo dall’itinerario per finire poi nelle liti e negli egoismi di contorno che sono sfociati fino al giorno stesso della processione.
Una settimana santa iniziata malissimo con il mancato scambio del cero tra le “due Madonne”, una tradizione sotterrata dall’orgoglio di chi avrebbe dovuto mettere da parte le questioni e gli odi personali ma che invece ha “regalato” ai trapanesi uno spettacolo vergognoso e poco rispettoso nei confronti di chi anni addietro aveva stipulato “la pace” tra le due “fazioni” con un simbolico scambio del cero.
E invece i trapanesi hanno assistito e partecipato ad un momento di preghiera che, pur essendo legittimo in una processione religiosa, non è servito a calmare gli animi ma a peggiorare la situazione, perché in un momento di ipocrisia è certamente meglio uno scambio del cero che non un momento di preghiera; la cosa ottimale sarebbe stata la convivenza di entrambe le cose.
Ma veniamo al venerdi santo, quel giorno aspettato con ansia da tanti trapanesi che vivono i Misteri tutto l’anno e non solo per quel giorno; un giorno che purtroppo è vissuto da tanti altri come una serata diversa dalle altre dove c’è tanta gente e ci sono anche i Misteri….meno male che i trapanesi che amano i Misteri davvero ce ne sono tanti.
L’attesa è finita, sono le 14:00 e la processione inizia con il cuore in gola ricordando la piccola e dolce Desirè Monteleone, un angelo meraviglioso che ha lasciato la vita terrena troppo presto ma che vive nel ricordo dei genitori e di tutto il popolo dei Misteri; ogni nota della marcia “A Desirè” fa capire quanto indelebile sia il segno e il ricordo che ha lasciato.
Peccato che durante il minuto di silenzio, entrano in scena i “Tammurinara”, che subito dopo la piazza sono protagonisti di un litigio vergognoso, un tamburo buttato per terra ed un’uscita di scena più vergognosa del litigio in sé.
La processione prosegue e dopo i primi sei-sette gruppi ecco che cominciano i distacchi tra l’uno e l’altro, ed il copione già scritto è simile a quello degli ultimi anni.
Un plauso al gruppo de “L’Ascesa al Calvario” che è uscito dalla chiesa del Purgatorio senza musica per l’improvvisa morte di Tommaso La Porta, un gesto sentito e molto emozionante.
Altrettanto emozionante è stato il minuto di silenzio in ricordo di Loredana Virgilio, componente della Banda di Trapani deceduta un anno fa; anche lei ha lasciato il segno…un vuoto incolmabile che rimbomba dalle note tristi delle marce funebri.
La Madonna Addolorata, chiude la fase dell’uscita poco prima delle 17:45 e gli anni in cui i Misteri alle 16:30 erano già tutti fuori, sembrano lontano secoli..
I Sacri Gruppi percorrono l’itinerario, e alle 20:00 gli ultimi cinque gruppi si accingono a percorrere una delle vie più belle del centro storico: la via Mercè, con un bel passaggio in Piazza S. Francesco di Paola, anche se un po’ di fretta considerando sia i distacchi tra un gruppo e un altro, sia il fatto che a quell’ora tutti gruppi dovevano essere già tutti in Piazza Vittorio Emanuele.
Dopo la sosta si ricomincia con la Via Fardella, che ancora una volta si riconferma la via della “perdizione” per i Sacri Gruppi: distacchi considerevoli che questa volta oltre a scindere la processione in venti processioni diverse, creano due sostanziali blocchi che spaccano in due quella che dovrebbe essere la via crucis; infatti si è assistito al più grosso fallimento della processione nell’arteria principale della città.
Tutto questo sotto l’occhio del trapanese, o meglio di un certo tipo di trapanesi, i più superficiali, ignoranti e menefreghisti, quelli che vanno in via Fardella solo perché c’è altra gente e non perché c’è una processione che racchiude secoli di storia, cultura e religione. Il trapanese superficiale che si trovava lì con le bottiglie di birra a parlare del più e del meno e ogni tanto, accorgendosi della processione si chiedeva quanti erano i gruppi o quanti ne mancano alla fine(che numero è? Ma il popolo è passato? ma i bambini che cantano dove sono??); insomma…uno spettacolo aberrante, considerando anche che nella Via Matera, come da qualche anno a questa parte sembra di stare in Jamaica, tra i bongos e il fumo di canna: lo chiamano “contro-misteri”, niente sapendo che in realtà sono solo dei deficienti che non hanno rispetto per niente.
Fortunatamente non c’erano solo trapanesi superficiali quella sera in Via Fardella, ma c’erano anche quelli che volevano assistere alla processione in quella via perché durante il giorno avevano lavorato, ma che stanchi di attendere troppo sono dovuti andare incontro ai gruppi o hanno dovuto addirittura rinunciare.
C’era anche un prete in Via Fardella,un prete che conosco, con il quale ho avuto modo di parlare un po’: erano tanti anni che non vedeva passare i Misteri da lì, ed era molto deluso da ciò che stava assistendo.
Perché in Via Fardella si è andati a peggiorare anziché migliorare?.. Perché fino a qualche anno fa non si faceva così tardi? Perché non si è fatto qualcosa di concreto per evitare questo scempio?
E’ evidente che la lunghezza del percorso c’entra poco, anche perché pur facendo girare i Misteri all’altezza di Via Marsala , l’Addolorata è giunta lì alla stessa ora di due anni fa quando ancora si girava in Piazza Martiri d’Ungheria.
Forse se ci fossero meno protagonismi ed egoismi del singolo, si potrebbe certamente risolvere la situazione, ma così facendo si può solo peggiorare.
La notte è sembrata poi una corsa, una corsa contro il tempo per cercare di recuperare il ritardo accumulato.
I tamburi sono ritornati in scena e ancora una volta il passaggio dei Misteri in Via Custonaci, fa dimenticare tutti i problemi di questa edizione, tra l’odore caldo dei cornetti e il sole che pian piano iniziava ad illuminare la città.
Un allungamento inutile in via dei Ranuncoli ed ecco che le processioni e le bande si ricompongono per il percorso finale verso la chiesa del purgatorio.
Anche lì è un copione scritto: tra poche ore, la processione termina; prima delle 15 l’Addolorata entra nella chiesa del purgatorio accompagnata dalle note di “Fatalità” subito dopo il discorso del Vescovo.
Un’altra edizione è finita, e non so se basterà un anno per tirare le somme e risolvere la situazione; di certo c’è solo che la processione del 2006 a mio avviso è stata disastrosa.
Troppi litigi, troppi protagonismi, troppe incertezze: tre elementi la cui somma è uguale a MANCANZA DI RELIGIOSITA’, e su questo non possiamo dare torto al Vescovo, al quale quest’anno non c’è nulla da criticare se non per aver congelato la confraternita di San Michele qualche anno fa, ma quest’anno è stato l’unico a dire qualcosa di sensato durante la processione e ne prendo atto con sincerità.
E’ un peccato, perché la processione rappresenta anche tutto l’amore e lo sforzo di tanti che credono in essa; sono loro che meritano l’oscar: loro che rinuncerebbero a tutto per la processione dei Misteri; ed è un peccato far svanire tutto in questo modo.
Anche il Giornale di Sicilia ha criticato l’edizione appena conclusa affermando cose che noi, malati dei misteri, scriviamo da tre anni ormai.
Concludendo, se nelle ultime due edizioni una dimissione del presidente dell’Unione Maestranze sarebbe stata una cosa sensata, adesso a mio avviso dovrebbe essere una cosa dovuta.
Una dimissione che darebbe l’input per rivedere e riorganizzare l’intera Unione Maestranze, togliendo tutte le spine che pungono e feriscono al cuore della Processione.
Una revisione che sappia mantenere il giusto emerge tra la tradizione e la religiosità; una revisione che sappia dare peso a tutte le voci in modo uniforme, senza prese di posizioni e personalismi.
Basta con i litigi, basta con gli egoismi! Bisogna avere il coraggio di fare determinate scelte per il bene della processione.
Il tempo c’è, i propositi pure: adesso bisogna solo agire.
Francesco Genovese