Programma 2017: La città che comunica

Non stiamo parlando di un ufficio stampa più o meno articolato che abbia il compito di informare la cittadinanza, ma della creazione di una rete di comunicazione fra i cittadini e l’amministrazione che li avvicini allo scopo di realizzare effettivamente una democrazia partecipata.

Una comunicazione funzionale alla formazione di una cittadinanza consapevole del potere sovrano che detiene democraticamente e che soltanto allora saprà usare per il perseguimento del bene comune.

Educazione, confronto dialettico, crescita culturale, ricostituzione del tessuto sociale ed in particolare di una coscienza sociale non possono prescindere da un’azione comunicativa efficace.

E serve anche una buona comunicazione tra i cittadini e l’Amministrazione. I primi devono avere degli strumenti, moderni anche, per comunicare esigenze e valutazione dei servizi offerti. I secondi devono informare tutti i cittadini di quali servizi hanno offerto ed a quali condizioni d’utilizzo.

Insomma, ad esempio, serve uno “Sportello al Cittadino” (URP) che sia potenziato e ramificato anche nei quartieri, serve una pagina Facebook ufficiale del Comune e un numero Whatsapp per la segnalazione dei disservizi dove il coordinatore dell’URP raccolga le segnalazioni, le giri a chi di competenza e poi risponda dell’esito al cittadino.

Previsto dal Decreto legislativo 29 del 1993, e obbligatorio per la Legge n. 150 dal 2010, l’URP di Trapani, invece, per motivi oscuri, è stato sempre depotenziato e emarginato da chi ha “Amministrato” sinora.

Piano d’Azione

1) Per attuare l’art. 1 della Costituzione Italiana secondo cui l’Italia è una Democrazia, è assolutamente necessario sviluppare nei cittadini la coscienza della propria sovranità.

In tale direzione, è opportuno rivitalizzare quegli strumenti, già esistenti, di partecipazione democratica che coinvolgono la cittadinanza nell’azione degli Organi istituzionali:

– Il Forum; un istituto di democrazia diretta che prevede l’incontro fra la cittadinanza e l’amministrazione per confrontarsi sulle problematiche di interesse collettivo.

– La Consulta Giovanile;

– La Consulta degli Stranieri.

2) Quelli esistenti da soli non bastano, e, sempre al fine di assicurare un maggiore coinvolgimento dei cittadini nella vita politica del Comune, appare opportuno creare uno Strumento di Partecipazione democratica nuovo: il Consiglio di Quartiere .

Esso è funzionale alla individuazione e segnalazione delle esigenze e delle criticità (ambientali, sociali, culturali, sportive, igienico sanitarie, ecc.) dei quartieri nonché alla proposta di soluzioni condivise e sostenibili.

3) Per dimostrare che la sovranità dei cittadini non è un principio astratto è necessario che i loro diritti possano essere conseguiti con celerità ed efficienza. Al riguardo è necessario snellire la burocrazia anche tramite la promozione di procedure online. 

4) La scelta democratica del cittadino presuppone che ad esso sia fornito un adeguato, corretto ed oggettivo bagaglio di informazioni. Nel rispetto dell’art. 9 della Legge n. 150/2000 ed al fine di garantire un servizio pubblico d’informazione dell’attività dell’Amministrazione Comunale è necessario procedere all’assunzione, tramite concorso pubblico, di un giornalista abilitato che, nell’indipendenza della sua professione, coordini l’Ufficio Stampa del Comune. Tale Ufficio dovrà essere dotato di uno o più strumenti pubblici d’informazione che sfruttino i moderni canali multimediali (per esempio: web tv).

5) Invitarli alla partecipazione ed informarli adeguatamente non sono sufficienti a stimolare lo sviluppo nei cittadini di un’autentica coscienza democratica della propria sovranità. L’amministrazione Comunale deve assumere l’onere della formazione del cittadino sovrano rispettoso della regola democratica. Educare significa realizzare dei modelli comportamentali che verranno riprodotti per emulazione.

L’Amministrazione deve aprirsi alla cittadinanza, e quest’ultima deve entrare ed uscire dall’amministrazione come fa a casa sua.

Al riguardo è necessario predisporre un coordinamento centralizzato ed una gestione decentrata dell’Ufficio delle Relazioni con il Pubblico – URP. Il front office va collocato all’interno dei centri civici di quartiere. Il servizio deve essere esteso a tutti quegli atti che comportano l’incontro fra la cittadinanza e l’amministrazione (protocollo, certificazioni anagrafiche, punti di prenotazione dei servizi resi dall’Azienda Sanitaria, ecc.). In sostanza i centri civici devono diventare le porte girevoli di accesso dei cittadini nell’amministrazione.

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