PROVINCIA: BOCCIATI GLI INCENERITORI?
Giovedì 25 ottobre, alle ore 10:30, il Consiglio Provinciale di Trapani, esaminerà e delibererà su una mozione sugli inceneritori siciliani tendende al riesame del Piano Regionale Rifiuti e conseguentemente alla loro soppressione o limitazione. La mozione è stata elaborata dal consigliere verde Peppe Ortisi ed approvata ad unanimità già dall'intera commissione “Territorio ed Ambiente”. E' importante la presenza di pubblico a sostegno dell'iniziativa.
TESTO DELLA MOZIONE
Considerato che da notizie di stampa si è appreso che il Governo Nazionale ha dato il proprio assenso al piano regionale dei rifiuti della Regione Siciliana che prevede, fra l’altro, la costruzione di quattro termo-valorizzatori fra i più grandi d’Europa;
Ritenuto che il sistema di termo-distruzione, nelle dimensioni e con le caratteristiche previste dal piano regionale dei rifiuti, è ormai superato in molti paesi, come gli U.S.A., dove non si costruiscono più inceneritori dal 1998 o la Germania , che è costretta ad importare rifiuti dalla Campania perché non produce rifiuti sufficienti ad alimentare i suoi termo-valorizzatori;
Visto che il sistema di cui trattasi impedisce la corretta realizzazione della filiera incentrata sulla raccolta differenziata e sul recupero di materiali cartacei, lignei , plastici etc.., che permetterebbe di avviare l’industria del riciclo, di creare nuovi posti di lavoro, di ridurre anziché moltiplicare i costi del servizio e le tasse a carico dei cittadini;
Ritenuto altresì che tali inceneritori comportano gravissimi problemi d’ordine ambientale e sanitario dovuti all’immissione nell’ambiente di molecole e sostanze estremamente tossiche (diossine, metalli pesanti, polveri ultrafini) che possono far registrare effetti a cartico del sistema immunitario, del sistema endocrino e riproduttivo ed effetti cancerogeni; in particolare ipotiroidismo, diabete, endometriosi, ritardo nello sviluppo puberale, disturbi nel comportamento, parti gemellari e soprattutto alterazioni al sistema nervoso centrale;
Considerato che la soluzione prospettata comporta inoltre ulteriore massiccia emissione di CO2, che è il principale responsabile delle variazioni climatiche prodotte dall’effetto serra e va contro gli obiettivi nazionali di riduzione di questo gas che l’Italia si è impegnata a raggiungere con il “Protocollo di Kyoto“;
Rilevato, che è possibile perseguire politiche dei rifiuti alternative basate sulla raccolta differenziata, sulla selezione e riciclaggio dei materiali, su sistemi di riduzione della parte secca come la bio-essiccazione, in sintesi sulla strategia “rifiuti zero“ che ha portato 22 comuni del trevigiano gestiti dal consorzio PRIULA ad una percentuale del 70% di differenziata e la città di Asti al 74%, obiettivi che sono raggiungibili a prescindere dal colore politico (a Treviso domina la Lega mentre Asti ha un sindaco di sinistra) ;
Rilevato,infine,che esistono in alcune realtà europee e di altri continenti impianti di termo-valorizzazione dei rifiuti, dotati di un sistema di riutilizzo dei fumi,e quindi a “zero emissioni, con preventiva selezione “a monte” del materiale riciclabile,le cui caratteristiche,da verificare, configurano una soluzione economicamente vantaggiosa e compatibile sotto il profilo ambientale,
IMPEGNA
l’Amministrazione Provinciale affinché sensibilizzi il Governo Regionale a rivedere, in concerto con il Governo Nazionale, il piano dei rifiuti escludendo la realizzazione di termo-valorizzatori che, cosi' come progettati, risultano inutili, costosissimi ed estremamente rischiosi per la salute dei cittadini, ed incentivando la raccolta differenziata.
PANTALEO MARIA GIOVANNA (presidente)
FERRACANE GIOVANNI (vice presidente)
ORTISI GIUSEPPE
RUSSO PIETRO
BRIGNONE FRANCESCO