Può l’ATM affittare il City Terminal se non è di sua proprietà ?
Anche un neo laureato in giurisprudenza risponderebbe alla domanda del titolo di questo post spiegandoci che l’articolo 1804 del Codice Civile così riporta: « il comodatario […] non può servirsene che per l’uso determinato dal contratto o dalla natura della cosa. Non può concedere a un terzo il godimento della cosa senza il consenso del comodante » .
Eppure a Trapani c’è un’azienda pubblica, l’ATM Spa, peraltro “controllata” al 100% dal Comune di Trapani, che non solo sembra ignorare i principi basilari dei “diritti della proprietà” ma anche disconoscere le norme sulle locazioni !
In ATM, ad esempio, sanno che :
- per concedere un locale pubblico a qualcuno, devi PRIMA avere “titolo” per farlo (l’autorizzazione, scritta non per “vie brevi”), e DOPO stipulare il contratto scritto?
- PRIMA di concedere in locazione va redatta l’attestazione di Prestazione Energetica (A.P.E.) da parte un tecnico abilitato ?
- DOPO il contratto di locazione va REGISTRATO presso l’Agenzia delle Entrate?
- DOPO la cessione, a qualsiasi titolo, di un locale va fatta la COMUNICAZIONE di CESSIONE del fabbricato alla QUESTURA?
- la locazione va COMUNICATA ALL’UFFICIO TRIBUTI del Comune per l’iscrizione nei ruoli della TA.RI., cioè per la tassa della “munnizza”?
Le domande sorgono spontanee, come si suol dire, sapendo che nei locali del “City Terminal” [1] di piazzale Papa Giovanni XXIII (dietro il palazzetto dello sport), occupati da ATM SpA quantunque con “titolo” scaduto [2], alcuni vani sono stati sub-locati o graziosamente concessi a terzi.
Parliamo, ad esempio, dei locali utilizzati da:
- BAR;
- REDAZIONE del giornale “Il Locale News”;
- ASSOCIAZIONE di pubblico soccorso;
- AZIENDA di VIGILANZA privata.
Quali validi “titoli” hanno per occupare quei locali ? Si tratta di contratti d’affitto o in comodato d’uso gratuito ? Chi ha concesso loro le rispettive porzioni del maggiore immobile denominato CITY TERMINAL ? Il Comune, l’ATM Spa o altri ? Si tratta di concessioni / locazioni per iscritto o verbali ?
Già Totò provò a cedere la fontana di Trevi pur non avendo alcuna autorizzazione a farlo
Sembra che a Trapani stia prendendo piede il vendere, o l’affittare ciò che non è proprio. Del resto, il vezzo è di vecchia data e risale agli anni 60 quanto Antonio De Curtis, in arte Totò, tentava di vendere la romana Fontana di Trevi.
La vicenda che raccontai nel 2010 (“Tranchida e Fazio trattavano la Fontana di Trevi”), in merito alla proposta di vendita dei « chiacchierati autocompattatori apparentemente abbandonati da circa un anno all’autoparco comunale di c/da Rigaletta », sembra non essere la classica eccezione, tant’è che poi l’eccezione conferma la regola.
Tornando al caso dei locali affittati / concessi presso il “City Terminal”, i casi sono due :
- L’ATM non aveva “titolo” (autorizzazione scritta del proprietario) a sub-locare / concedere in comodato gratuito;
- L’ATM aveva, e conserva agli atti, l’autorizzazione del Comune.
Nel primo caso, l’Amministratore che ha concesso quei locali, in assenza di autorizzazione scritta, ha violato l’articolo 1804 del Codice Civile dimostrando, quanto meno, superficialità.
Nel secondo caso, avrebbe dovuto conoscere le norme che regolano le locazioni.
E si, anche la persona di più modesta cultura sa che per affittare un immobile, che sia una civile abitazione o un locale ad uso commerciale, occorre attenersi alle regole stabilite dalla legge. Chi ne è conoscitore può espletare suddetti adempimenti burocratici, da solo, ma chi non lo è non può che affidarsi ad esperti consulenti del settore.
Il contratto di locazione bizzaro tra l’ATM e l’editore de “Il Locale News”
La società che gestisce attualmente il bar, ad esempio, ha partecipato ad un avviso pubblico, aggiudicandosi l’utilizzo dell’ampio locale, al modesto canone mensile di 255 euro.
E gli altri conduttori ?
Volontariamente, animato da spirito di trasparenza, il direttore del “Locale News” ci ha messo a disposizione il contratto che lega l’editore S.O.C.I. srl all’ATM Spa, a far data dal 14 aprile 2017, tuttavia, sempre per trasparente chiarezza, va pure detto che quel documento appare piuttosto “bizzarro”.
E’ stabilito un corrispettivo per la locazione di 200 euro mensili ma è altresì previsto che il pagamento della locazione avvenga “in natura”. Non con baratto di ortaggi e verdure di madre-natura, ma attraverso “servizi di comunicazione e pubblicità”, salvo conguaglio.
La cosa strana, in proposito, però, è che sembra che l’ATM Spa abbia integralmente liquidato e pagato la somma di 14.500 euro delle tre fatture che la società S.O.C.I. srl di Nicola Baldarotta & c. aveva emesso tra agosto 2018 e maggio 2019 a titolo di “pubblicità sul giornale il Locale News, gestione ufficio stampa, gestione pagina Facebook” .
Al contrario, esaminando il bilancio consuntivo 2018 di ATM SpA sembrerebbe che la società S.O.C.I. srl editrice del giornale “Il Locale News” non sia stata egualmente solerte nel pagare i propri debiti verso l’ATM Spa. Agli atti, come evidenziavo lo scorso 21 novembre in “Ho fatto le pulci all’ATM”, risulta un debito di 6.356 euro.
E che dire, inoltre, delle “spese comuni”, prima tra tutte quelle per i consumi elettrici, quelli idrici e per le pulizie ? Baldarotta sostiene di non avere alcun contratto con l’ENEL e che i consumi elettrici sono “inclusi nell’affitto”, ma per la verità va detto che nel contratto v’è scritto “200 euro mensili, oltre oneri accessori per eventuali spese comuni”.
Le suddette spese accessorie sono mai state quantificate da ATM Spa ed addebitate in pro-quota ai diversi conduttori dei locali nel City Terminal?
Non voglio disconoscere l’opportunità di “vitalizzare” il City Terminal, anche in funzione di prevenzione dei vandalismi, ma ritengo che un Ente a “controllo” Pubblico e che si sostiene finanziariamente sulle spalle dei Contribuenti, debba essere amministrato in maniera trasparente e corretta, senza regalare niente a nessuno, specialmente a chi utilizza i beni pubblici per fini di lucro.
Le prime sanzioni all’ATM per le mancate registrazioni delle locazioni sono arrivate e sono state pagate
Che manchi la corretta amministrazione è certificato da tre atti protocollati da ATM Spa sotto la voce “Avviso di liquidazione Agenzia delle Entrate”.
L’ultimo è datato 30 dicembre 2019 e porta il numero 872. I precedenti sono datati 27 giugno 2018 (determina n. 481) e 19 aprile 2018 (determina n. 266).
Tali atti documentano le sanzioni irrogate all’ATM Spa dall’Agenzia delle Entrate, con causale : mancato versamento della “imposta di registrazione” del contratto di locazione intrattenuto con la ditta Mar e Vin SaS, una società che gestisce bar.
Si tratta evidentemente di piccole cifre (in totale 539,45 euro), ma che non possono essere accollate alla Società Partecipata bensì al responsabile dell’omissione plurireiterata.
L’applicazione delle sanzioni ed il consequenziale pagamento in euro sonanti, e non in natura, avrebbe dovuto aprire gli occhi e fare fischiare le orecchie agli Amministratori ed al Direttore di ATM Spa. E non solo, anche ai Dirigenti comunali addetti al “controllo analogo”.
Errare è umano, ma perseverare è diabolico, tuttavia, né acqua li bagna e né il sole li asciuga, perché ancora perseverano.
Restiamo in attesa delle imposte e delle sanzioni, probabilmente in arrivo, per la mancata registrazione del contratto ATM con “il Locale News“, per la mancata redazione dell’APE, per la mancata comunicazione alla Questura, ed infine, per la mancata denuncia all’Ufficio Tributi per la TARI.
A questo punto ditemi voi : Cosa si deve pensare ?
Ma il Comune controlla realmente l’amministrazione di ATM ?
In conclusione, acclarate le deficienze degli Amministratori di ATM Spa, che il Comune però vorrebbe premiare col riconoscimento di un “Premio di Risultato” di circa 60.000 euro (!) [3], viene da domandarsi : ma il “controllo analogo” il Comune lo fa, non lo fa o neppure pensa di farlo, in ATM Spa ?
Non so se ci sia da ridere o da piangere, ma certamente quel che succede nell’amministrazione di ATM SpA appare tanto inverosimile quanto è, purtroppo, reale !
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Note :
[1] ipotizzo che i locali del City Terminal siano di proprietà del Comune di Trapani, tuttavia non li individuo all’interno delle tabelle della pagina “Patrimonio immobiliare” dell’area “trasparenza” del sito internet del Comune. Dimenticanza dell’Ufficio Patrimonio? I locali non sono accatastati? Mistero!
[2] Già lo scorso 23 novembre in “ATM si trasforma in un “bancomat” buono un po’ per tutti”, scrivevo che durante l’Assemblea sociale del 25 luglio, « il sindaco […] evidenziava la necessità di accelerare un piano di gestione dell’autoparco comunale in ottica di affidamento dello stesso ad ATM Spa Trapani con definizione di un canone di locazione ».
E mi domandavo « ATM non ha oggi titolo per occupare i locali dell’Autoparco ? Possibile ? ».
Il successivo 4 dicembre, approfondendo la vicenda ottenevo la risposta. In “Il Comune di Trapani non chiede la pigione all’inquilino ATM”, riportando un passo della relazione allegata al bilancio consuntivo 2018 di ATM Spa, scrivevo: « La Rocca aggiunge che il 20 maggio 2008 il Comune di Trapani concedeva in uso ad ATM l’immobile (Terminal City) sito nell’odierno piazzale Papa Giovanni Paolo II per la durata di anni 8. […] ATM continua ad usufruire della struttura nonostante il contratto sia scaduto ».
L’ex Amministratore Unico di ATM Spa, quindi, chiarisce che l’azienda è “ospite” di un locale, il City Terminal per il quale il “contratto” è scaduto da oltre tre anni!
In ogni caso, sta di fatto che ad oggi la “buona” intenzione del sindaco Tranchida di definire un canone di locazione – trascorsi quasi 6 mesi dall’impegno – sembra rimasta solo un’intenzione. Ad oggi, non mi risulta definito né un canone, né richiesta un’indennità di “occupazione” per il periodo pregresso.
[3] 100% dell’indennità percepita per l’anno 2017 e l’anno 2018 (vedi deliberazione del Socio di ATM, il Comune di Trapani nella persona del sindaco Giacomo Tranchida, nell’Assemblea del 15 novembre 2019). In proposito, l’articolo 26 del nuovo Statuto di ATM Spa non lo consente. Dispone, infatti, che « agli Amministratori spetta […] un compenso che verrà deliberato dall’Assemblea all’atto della nomina […] in ogni caso è vietato corrispondere agli Amministratori […] premi di risultato deliberati dopo lo svolgimento dell’attività e trattamenti di fine rapporto », come ho già ricordato anche più dettagliatamente in “ATM si trasforma in un “bancomat” buono un po’ per tutti”.
Ottimo articolo, che tuttavia lascia sgomenti… D’altra parte siamo o no, la terra del Gattopardo?!!!