QUELL’ASILO CHE NON E’ UN ASILO
Il sindaco, dopo aver precisato, in un comunicato pubblicato sul sito istituzionale, che «l’asilo nido di via Cosenza è stato realizzato interamente con fondi comunali», aggiunge, nel testo della delibera che propone la trasformazione dell’asilo in una sorta di “baby-parking”, come la sua Amministrazione si sia accorta, solo dopo aver realizzato l’opera, che «non sussistono le condizioni organizzative e i livelli minimi di domanda dell’utenza»: forse vuol dire che si sarebbe progettato e realizzato una struttura (l’asilo-nido), spendendo milioni, senza prima verificare l’esistenza di una domanda di tale servizio?
A tal ultimo riferimento del «rispetto Patto di stabilità» è utile sottolineare come il Comune di Erice il Patto di Stabilità lo abbia già violato nel 2004, l’avrebbe violato nel 2003 se non avesse spostato all’anno successivo alcuni pagamenti, e l’ha violato nel 2006.
Ma qual’è questa grande somma che necessità per la gestione dell’asilo? 389.889 euro annui, in buona parte dovuti «dall’applicazione del vigente CCNL» al personale necessario.
A noi non sembrava assurdo, destinare meno di 400.000 euro annui (al lordo del contributo che i genitori potevano e dovevano versare) a favore di 40 neonati, dando un servizio alle lavoratrici-madri ed alle famiglie disagiate. A Sanges, sì.
Dopo tante errate valutazioni, tuttavia, il sindaco ha trovato la soluzione: soddisfare le esigenze dei cittadini «mediante appositi servizi … non necessariamente conformi agli standards organizzativi previsti dalla vigente legislazione… in materia di asili nido».
Ci domandiamo: vuole affidare i nostri piccoli neonati a servizi fuori «standards»?
Comunque sia, la sua maggioranza di centro-destra, col voto favorevole anche del consigliere Nicola Milana (Udeur), ha accolto la proposta di Sanges di assegnare la struttura in concessione per «anni due» a privati per l’erogazione servizi «più flessibili a carattere socio-educativo-ricreativo», in parte sostenuti con una «contribuzione a carico del Comune».
Della proposta di delibera di Sanges resta, ancora, da sottolineare l’affermazione che, con la «Revoca dell’istituzione del servizio asilo nido comunale» e l’assegnazione in «comodato dell’immobile» (dare gratis a privati un immobile costruito coi soldi pubblici) l’Amministrazione avrà la «possibilità di perseguire l’ulteriore scopo del degongestionamento dell’espletamento delle proprie funzioni».
Crediamo che se l’amministrazione comunale continuerà a “decongestionare” così le proprie funzioni tra poco non avremo più bisogno del Comune di Erice.
O, forse, non avremo più bisogno, più semplicemente, del sindaco Sanges.