RANDAGI: I VETERINARI RIFIUTANO L’INCARICO
Qualche giorno fa è tornata d'attualità la questione grazie all'assessore all'Ecologia e Ambiente Antonio Galfano il quale ha denunciato come i veterinari dell'Ausl rifiutano l'affidamento del servizio di pronto soccorso (solamente uno ha dato la disponibilità N.d.R.).
In pratica l'assessore denuncia come i rifiuti siano tutti da ricondurre al fatto che si voglia lucrare sui cani. Infatti i veterinari contattati non erano disposti ad applicare il minimo tariffario e a tal riguardo, dice sempre l'assessore, ci sarebbero dei carteggi a dimostrarlo.
Dunque la questione è soprattutto di natura economica e lo spirito animalista sembra esserne del tutto estraneo.
Abbiamo avuto modo di sottolineare qualche tempo fa, in un articolo del 21 dicembre scorso, come la questione del randagismo sia un un vero e proprio business, una maniera di arricchirsi sulla pelle dei cani.
Per quanto riguarda Trapani ci affidiamo per “smaltire” i cani al Rifugio Mimiani, una società a responsabilità limitata che ha visto raddoppiare, grazie elle convenzioni con i vari comuni, il proprio utile nel giro di due anni.
Che l'assessore si preoccupi che non si crei un business sul randagismo è un bene, può rappresentare un segnale di cambiamento che a nostro parere dovrebbe passare però anche da altri canali, come per esempio le associazioni come la L.A.V. o l'O.I.P.A. che invece si è vista rispondere picche dal sindaco Fazio.
Ma non solo O.I.P.A. naturalmente. Il comune deve fare la sua parte.
A Ragusa, ad esempio, recentemente è stato inaugurato un ambulatorio veterinario dove si potranno applicare microchip e dove si procederà alla sterilizzazione dei randagi.
La struttura a Ragusa, è nata grazie alla collaborazione tra il sindaco, l'assessore all'ambiente e la Lav (associazione). Questo tipo di soluzione, secondo il responsabile della Lav di Ragusa, Biagio Battaglia “è di gran lunga meno dispendiosa rispetto alle costose convenzioni che molti Comuni hanno firmato con strutture private le quali basano la loro esistenza proprio sulla persistenza del fenomeno del randagismo”.
Se l'intenzione dell'assessore Galfano di evitare che si lucri sulla pelle dei cani è reale, come siamo convinti che sia, speriamo che presto si spenda per sospendere ogni tipo di convenzione col Rifugio Mimiani che costa al comune, in media € 80.000 all'anno e che si attivi per la realizzazione di un ambulatorio veterinario (esistono anche contributi regionali per finanziare l'opera) sul modello di quello di Ragusa.
Abbiamo provato a contattare il dott. Alfano ma da lui non abbiamo ottenuto alcuna risposta.