Rassegna Stampa: Bugie sulle pensioni, silenzio sul Glifosato
25 ottobre 2017 – L’età della pensione è il tema del giorno sulla stampa italiana.
Chiaramente la “stampa di regime” evita di scriverne in maniera corretta ma ogni giornale prova a strumentalizzare l’informazione per favorire il partito amico e sfavorire l’avversario.
Quindi, ad esempio, “Il Giornale” annuncia che resteremo “al lavoro un anno in più”. Quando, invece, lo scatto automatico è di “appena” cinque mesi.
Naturalmente “Il Giornale” non ricorda che la Legge Fornero da cui discendono gli “scatti” in avanti dell’età pensionistica fu approvata dal governo Monti sostenuto da Forza Italia, UDC e Partito Democratico.
Solo Lega Nord e Italia dei Valori, nel 2011, vi si opposero.
Corretto, invece, il “comunista” “Manifesto”: “siamo gli unici in Europa” ad andare oggi in pensione a 67 anni. Nei restanti Paesi del continente l’età media del ritiro dal lavoro è prevista a 65 anni.
“Il Messaggero”, tuttavia, intima ad andare avanti: “fermare gli scatti costerebbe 141 miliardi dal 2040”.
Naturalmente “Il Messaggero” non ricorda il maggior onere potrebbe essere coperto dalla riduzione delle spese militari che oggi sosteniamo annulamente per “17 miliardi di euro, di cui ben 4,7 miliardi per l’acquisto di aerei e navi da guerra” (fonte: “Il Fatto Quotidiano”).
Il giornale di Gomes e Travaglio precisava come “oltre 10 miliardi se ne vanno infatti quest’anno in stipendi e pensioni per i 174.500 uomini e le donne di Esercito, Marina e Aeronautica, sempre più comandanti (oltre 90 mila tra ufficiali e sottufficiali) che comandati (circa 82mila i militari della truppa)”.
Passando ad altro, “Il Tempo” trova lo spazio per ricordare che i migranti che giungono dall’Africa sono in troppi: “Ecco altri 900 profughi” nella capitale!
Gli fa eco “La Stampa” che rileva come, in Tunisia, “l’indulto ha liberato 2.700 persone” e quindi fa temere al lettore “una grande fuga” di tunisini “ex-detenuti” verso l’Italia.
Non è spiegato se si tratta di detenuti politici e quali fonti certe assicurino che tutti e 2.700 lascino il proprio Paese per l’Italia.
La minaccia avrà il proprio effetto di allarmare inutilmente la popolazione ed indirizzarla elettoramente, però.
La “Gazzetta del Mezzogiorno” sposa la “battaglia” contro le “bollette a 28 giorni”. Una “battaglia” di civiltà! (è ironia per chi non lo capisse).
La Rassegna Stampa cattolica l’unica che informa?
Bisogna leggere però “Avvenire”, il quotidiano cattolico, per trovare qualche notizia seria. Loro chiedono che lo “Stato investa sulle scuole paritarie”.
Io chiaramente non sono d’accordo, ma il tema è certamente da dibattere sui media e in politica.
È il giornale ufficiale del Vaticano, “L’Osservatore Romano”, a mettere in guardia il Paese dal fatto che il presidente americano “Trump allerta i bombardieri nucleari” per “risolvere” la crisi con la Corea del Nord mettendo a rischio l’intero pianeta.
D’altro livello, al solito, la Rassegna Stampa estera
Parlando di militari, “USA Today” ne denuncia la cattiva condotta: “500 casi di cattiva condotta di militari” statunitensi.
Tornando all’economia, non sono certo gli aumenti degli abbonamenti telefonici a preoccupare il mondo: l’inglese “The Guardian” parla della Brexit, l’uscita dalla Comunità Europea decisa dal governo britannico, che sarebbe “la peggiore decisione di sempre”!
Altro tema serio è sicuramente quello dei erbicidi-pesticidi che giungono sulle nostre tavole come ad esempio il “Glyphosate” che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (IARC, 2015) descrive come “probabile cancerogeno”.
L’Europa discute, però, di prorogare per altri 10 anni la licenza all’uso che scade il prossimo dicembre. Contentona la “Monsanto” la società chimica americana che lo produce, un po’ meno la nostra salute.
Però per leggere questa notizia dobbiamo sfogliare il francese “Le Figarò”.
L’altro quotidiano francese, “Le Monde”, invece, riporta l’accordo che si starebbe trattando in Europa dei lavoratori in trasferta che sarebbero pagati coi contratti dei propri Paesi d’origine (Lituania, Polonia, ecc) piuttosto che con quegli del Paese dove lavorano. Un vero e proprio “dumping sociale” che danneggia l’occupazione delle maestranze locali.
Perchè devo leggere la stampa straniera per conoscere queste cose? È il governo italiano che censura le notizie o la stampa che si auto censura?