“RIMPROVERATO” DIRIGENTE COMUNALE
TRAPANI – Per «allontanamento dal posto di lavoro in maniera arbitraria e senza alcuna autorizzazione» gli è stata comminata, lo scorso 24 settembre 2007 (ma i fatti si riferiscono al 24 maggio dello stesso anno) la sanzione disciplinare del «rimprovero scritto». Lui, un dirigente del Comune di Trapani di cui, a tutela della riservatezza, non citeremo il nome non l'ha accettata ed ha incaricato il proprio avvocato di fiducia, Massimo Zaccarini, di portare in giudizio il Comune. L'udienza si terrà il prossimo 15 gennaio.
Il dirigente, infatti, asserisce d'avere «un contratto che, in funzione della posizione organizzativa, non ha una previsione fissa di orario di lavoro e, conseguentemente, non è soggetto ad un particolare obbligo di misurazione».
Il lavoratore ammette, nel proprio ricorso, che «è pur vero che il ricorrente non ha registrato l'assenza dal posto di lavoro mediante il badge dell'apposita tessera elettronica» (non ha “timbrato” il cartellino uscendo, NdR), ma è pure vero che «ricoprendo un ruolo di vertice all'interno del proprio ufficio non esiste un superiore gerarchico che possa autorizzarlo ad allontanarsi dal posto di lavoro».
Si domanda e domanda, in conclusione, il dirigente, nel ricorso al Giudice, «quale norma, regolamento o direttiva fosse stata, in concreto, violata, e il soggetto, a cui il ricorrente avrebbe dovuto rivolgersi per la predetta autorizzazione». Conseguentemente il dirigente chiede al Giudice, anche a riguardo dell'illibatezza del proprio curriculum disciplinare, la revoca del provvedimento disciplinare o il suo ridimensionamento a semplice «rimprovero verbale».
La vicenda era sorta quando, lo scorso 28 maggio, il sindaco pro-tempore di Trapani aveva inviato una nota al Segretario generale «una lettera con la quale segnalava la violazione di una serie di obblighi di comportamento da parte» del dirigente, sostanzialmente invitandolo ad avviare il procedimento disciplinare.
Nonostante tre dei quattro rilievi mossi erano stati, successivamente, dal Segretario Generale dott. Carmelo Burgio, ritenuti «irrilevanti», trattandosi di semplici «situazioni di carattere organizzativo», era, infine, giunto il contestato provvedimento.
A seguito del ricorso del lavoratore il sindaco pro-tempore di Trapani, con delibera di Giunta n. 348 dello scorso 20 dicembre ha incaricato – al costo di circa 2.000 euro al netto delle imposte – l'avv. Vincenzo De Mela di rappresentare in giudizio il Comune.
E' improbabile che si sappia l'esito della vicenda giudiziaria. Sarebbe stato utile comprendere se l'iniziativa del sindaco pro-tempore era giustamente rivolta ad esercitare un legittimo, e dovuto, potere di controllo – anche nell'interesse dei cittadini-contribuenti – ovvero una mera, ed ingiustificata, azione di molestia destinata solo a screditare il dirigente.
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