Riparte il Co-Marketing: 2,5 milioni di euro per attrarre turisti
Trapani, Erice e altri nove Comuni della provincia hanno sottoscritto, lo scorso 6 giugno, un “Accordo di collaborazione” per sostenere un “Piano di Marketing Territoriale” da 2.516.250 euro.
Ne veniamo a conoscenza grazie alla pubblicazione, lo scorso giorno 12, della Deliberazione n. 164 del 9 agosto 2019 della Giunta Municipale di Erice avente per oggetto “Presa d’Atto dell’Accordo di Collaborazione ex art. 16 L.R. 10/91 firmato dal sindaco tra alcuni Comuni della provincia di Trapani e il Distretto Turistico della Sicilia Occidentale per la definizione e l’attuazione di un programma di sviluppo dell’attrattività turistica”.
Dunque, facendo mente locale alle date, non può non rilevarsi che la delibera dell’esecutivo è postuma di ben 64 giorni alla firma della Sindaca Toscano sull’accordo datato 6 giugno. Allora sorgono spontanee le domande:
- Se il sindaco aveva firmato l’accordo, lo ha fatto perché nei suoi poteri, quindi la deliberazione della Giunta è inutile?
- Se invece la Giunta aveva competenza, sulla base di quale diritto la Sindaca ha agito ?
Il “Distretto Turistico” (che è costituito sotto forma giuridica di “Fondazione” è presieduto da gennaio da Rosalia D’Alì, pure assessore del Comune di Trapani) è stata individuato quale soggetto attuatore del programma di marketing territoriale oltre che soggetto rappresentante della coalizione.
L’investimento, sarà ripartito in tre anni, e impiegherà, in parte, le risorse dell’Imposta di Soggiorno, della cui esistenza ringraziamo l’ex presidente de Consiglio Silvio Berlusconi e il suo ministro dell’economia Giulio Tremonti [1].
Tra i maggiori sostenitori, i comuni di Trapani e Marsala che verseranno 549.000 euro ciascuno (in tre rate annuali), San Vito Lo Capo e Favignana che verseranno 292.800 euro ciascuno, quindi Erice e Castellammare del Golfo che verseranno 219.600 euro ciascuno. Via via inferiori le quote degli altri cinque Comuni aderenti all’Accordo.
Cosa prevede il nuovo Accordo di Co-Marketing
L’obiettivo del co-marketing, tuttavia, diversamente dal passato, non sarà quello di “acquistare” passeggeri dalla Ryanair, secondo un “oscuro” sistema di scatole cinesi tra la stessa compagnia aerea e la AMS – società di pubblicità di proprietà di Ryanair -.
Questa volta l’obiettivo è più semplice: «la promozione e il miglioramento dell’immagine della destinazione turistica della Sicilia Occidentale a livello nazionale ed internazionale». In questa maniera si ritiene di poter ottenere «l’incremento e la destagionalizzazione dei flussi turistici».
Al di la dei paroloni, incomprensibili per la maggior parte dei cittadini, contenuti nello “Accordo di Collaborazione”, pare di capire che si spenderanno poco più di 2,5 milioni di euro, ma udite – udite, solo per realizzare un altro sito web e promuoverlo!
Ma al riguardo giova ricordare che la creazione di siti web sta moltiplicandosi a dismisura, come la coltivazione di batteri in vitro [2].
Il “Piano Strategico” del Distretto turistico della Sicilia Occidentale
Il “Piano Strategico del Distretto Turistico [scarica da qui]” inviato ai Comuni con prot n. 2018/U/050 del 23/11/2018, prevederebbe:
- la “Creazione di un Brand e di una brand identity” (40.000 euro);
- la “web presence” (appunto la creazione del sito web, la cui spesa, inclusa di aggiornamenti, è calcolata in 307.500 euro);
- la gestione del “content management” (realizzazione di contenuti, di video, di una presenza sui social, la cui spesa è calcolata in 1.100.000 euro);
- la pubblicità del sito web (attraverso “email marketing” e pubblicità vera a e propria, la cui spesa è, al minimo, indicata in 3.265.000 euro).
Il “Piano”, nella sua versione originale del 20 settembre 2018, ipotizzava un costo di investimento pari a 4,7 milioni di euro. Non è chiaro, quindi, se ci saranno altre forti di finanziamento o si è deciso solo di dimezzare il Progetto di comunicazione.
Fin qui la notizia.
I lati poco trasparenti del “Piano Strategico”
Indubbiamente, un “Piano Strategico” lascia alquanto perplessi e non può ispirare fiducia nella gente, se inizia così: «la mancanza di informazioni relative al territorio coinvolto non permette di sviluppare un’analisi del contesto né strategie specifiche per valorizzare i punti di forza attrattivi dei luoghi del territorio né, tanto meno, un crono programma».
Parimenti non ispira fiducia un “Piano Strategico” che si limita a citazioni generiche, cioè di essere «in grado di garantire risultati misurabili sulla base dei KPI attesi (visite, prenotazioni, partecipazione, etc)», ma non indichi, a fronte della spesa da 4,7 milioni di euro, quante visite garantirà, quanta partecipazione social e, soprattutto, quante prenotazioni alle strutture alberghiere del Distretto turistico.
Assolutamente privo di trasparenza il “Piano Strategico” firmato dall’UOMO INVISIBILE con inchiostro invisibile, ossia che non riporta la firma della società di web marketing che l’ha redatto, né gli studi tecnici né quali indagini di mercato sono stati effettuati per certificare la congruità dei costi proposti a fronte dei risultati ipotizzati.
Non appare suggestivo un “Piano Strategico” che proponga, al proprio interno, a pagina 4 della propria presentazione, un’immagine del sito di “Visit Trentino” realizzato dall’azienda di Salisburgo (Austria) “Elements”, piuttosto che quella di una propria ipotesi progettuale di base.
E, se vogliamo dirla proprio tutta, non ci appare trasparente che un Accordo da 2,5 milioni di euro (o in prospettiva 4,7 milioni, magari se aderissero altri comuni della provincia) sia affidato ad una semplice “Fondazione”.
Un mini distinguo, ciò nonostante, si legge nella Deliberazione della Giunta di Erice, in quanto impegna la Fondazione a operare «secondo le norme del codice dei contratti di cui al D. Lgs. 50/2016 e seguenti, per la individuazione dei contraenti (fornitori di beni e servizi) previsti nel Piano di Marketing» .
Una “Fondazione”, quella “Distretto Turistico Sicilia Occidentale”, già chiaramente poco trasparente se, nella “area Amministrazione Trasparente” del proprio sito web, non pubblica né i propri bilanci, né le proprie delibere, né gli aggiudicatari dei propri bandi !
A dirla tutta, se proprio volevamo “copiare” lo stile del sito web di Visit Trentino, avremmo potuto, come hanno fatto in Trentino, costituire una Società Partecipata S.p.A. (in Trentino è la “Trentino Sviluppo S.p.A.” di proprietà al 100% della Provincia autonoma di Trento). Avremmo avuto garantita, almeno, più trasparenza !
LUPUS PERDIT PILUM NUNQUAM VITIUM
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Note:
[1] Decreto Legislativo 14 marzo 2011, n. 23 (“Disposizioni in materia di federalismo Fiscale Municipale”), art. 4. «I Comuni […] possono istituire, con deliberazione del consiglio, un’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio […] sino a 5 euro per notte di soggiorno. Il relativo gettito è destinato a:
- finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive;
- interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali,
- servizi pubblici locali».
[2] La creazione del sito web promo/commercializzazione multilingua dotato di DMS e sistema booking, compreso catalogo multimediale sfogliabile interattivo, app mobile da scaricare su smartphone e tablet e QRcode identificativo del Distretto era stata già messa in appalto dal Comune di Trapani, quale capofila del “Distretto Turistico” già il 25 febbraio 2015 ad una base di poco meno di 60.000 euro. Ne parlavo in “Portale Web: Ci prova anche il Distretto Turistico”. Il 30 aprile 2015 avevo pure pubblicato “Trapani, Portali Web Turistici: il troppo è troppo” lamentando la proliferazione di portali turistici del nostro territorio.
Si riacquista quanto è stato pagato, solo cambiando la confezione ? Parrebbe di si, tanto pagano sempre i Contribuenti, o il Signor Cappiddazzo.
Come sempre, si pensa di risolvere ogni problema con il ‘fai da te’.
Si dà sfogo alle proprie idee e ci si sbizzarrisce in inconcludenti soluzioni con il denaro pubblico: è questo il vero modo di interpretare la pubblica funzione?
Mi chiedo solo una cosa: perché non si vuole affidare l’incarIco di promozione del territorio ad una esperta e qualificata agenzia a cui fornire gli obiettivi che si intendono raggiungere?
Invece no, è l’amministratore di turno che deve dare sfogo alle sue bizzarre idee convinto sempre più di saper fare tutto e meglio di chiunque altro.
E ancora.
Perché gli operatori del settore (e non) non vengono sollecitati a fornire il loro contributo (anche economico) per la promozione del territorio e, quindi, delle loro attività?
Questo dovrebbe essere il vero co-marketing ove gli Enti locali danno l’indirizzo strategico (proiezione ai prossimi 50 anni) assicurando i servizi migliorativi della fruibilità del territorio; un’entità intermedia e operativa (quale oggi il Distretto turistico, ma compartecipata da qualificati rappresentanti degli operatori) sovrintende, controlla e gestisce le attività di promozione affidate a qualificata ed efficace agenzia di promozione turistica del territorio; infine, gli operatori del settore che sostengono economicamente le iniziative di promozione e che, attraverso i loro rappresentanti, forniscono informazioni ed elementi atti a migliorare il ‘processo produttivo’.
Poi le compagnie aeree cominceranno a ‘fiutare’ l’affare e, se ci sarà una concreta e seria società di gestione aeroportuale, allora sarà possibile stipulare opportuni e vantaggiosi contratti.