Rosalia D’Alì contraria all’accesso universale alla cultura

Roberto Barraco al Forum
Esempio di attività al Centro Sociale di Borgo Annunziata: un dibattito, era il giugno 2015

« La Biblioteca Fardelliana ha una duplice missione:

  • quella di conservare il prestigioso patrimonio librario di cui dispone affinché venga trasmesso alle nuove generazioni e sia fonte di arricchimento culturale,
  • oltre a garantire che l’accesso alle fonti di conoscenza sia effettivamente libero ed aperto a tutti, in modo da fornire a tutte le diverse componenti sociali le risorse informative che possono contribuire a sviluppare una più alta qualità della vita individuale e collettiva ».

Tale è l’incipit della Carta dei Servizi dell’unica biblioteca di Trapani, avente sede nell’ex Chiesa di San Giacomo.

Mettere in Rete la Cultura: realizzare i “punti lettura” nei quartieri

Da qualche anno a questa parte, continuo a proporre alla direttrice della Fardelliana – dott.ssa Margherita Giacalone – ed all’Amministrazione comunale, da ultimo a Rosalia D’Alì, nella sua qualità di assessore alla cultura, che è l’Ente Comune che finanzia la biblioteca con ben 440.000 euro annui, di passare dalle chiacchiere (leggasi : la Carta dei Servizi) ai fatti, per realizzare numerosi “punti lettura” all’interno dei Centri Sociali comunali, più correttamente i Centri Civici, non me ne vogliate se continuo a chiamarli così.

A tal proposito, la direttrice così spiegava nel post del 9 agosto 2019, “Giacalone, Fardelliana: Realizziamo quattro Punti Lettura nei Centri Sociali !:

« La Biblioteca Fardelliana, già agli inizi degli anni ’80, si era fatta promotrice di un progetto, il cosiddetto Centro Rete, che prevedeva l’apertura di biblioteche di quartiere nell’ambito del territorio comunale. Nel 1982 venne reso operativo un primo “Punto Lettura” presso il quartiere di Borgo Annunziata, in locali messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale ».

Poi, però, sopraggiunse la carenza di personale – problema per fortuna non più attuale – che causò la cessazione prematura dell’esperimento nato con parto podalico.

A settembre dello scorso anno, in una riunione nella sala Giunta di Palazzo D’Alì, con rinata disponibilità della dott.sa Margherita Giacalone, presente all’incontro, l’assessore alla cultura Rosalia D’Alì, ovviamente dopo giusta interlocuzione col sindaco, affermò e confermò l’intenzione della rappresentata Amministrazione comunale di intraprendere il riesumato percorso.

Stante che dall’annunciazione è già passato un anno, negli scorsi giorni ho richiesto alla D’Alì quale step di attività progettuale era stata effettivamente avviato, in tal senso.

Ahimè, con enorme sorpresa, meraviglia, rammarico, sgomento, amarezza e dispiacere (mi fermo solo per economia di spazio) ho appreso che la predetta assessora alla cultura (quale?),

  • non solo non è più interessata alla realizzazione dei punti lettura nei quartieri,
  • ma ha perfino intenzione di smobilitare il Centro Sociale di Borgo Annunziata, etichettandolo dispregiativamente squallido.

Vuole assegnare i predetti locali al Museo regionale Pepoli per ivi realizzarvi nuove sale espositive.

Perché l’assessora sente la necessità di dare ulteriori spazi al Museo ?
Chissà se nei progetti espansionistici del Comune non ci sia anche l‘accorpamento del museo Pepoli alla biblioteca Fardelliana !

È solo una battuta ironica, ma mai dire mai.

Eppure i dati oggettivi vanno in direzione opposta !

Il Museo Pepoli ? Ha delle potenzialità ma resta uno stipendificio.

« Al museo Pepoli di Trapani, 41 dipendenti per 34 visitatori al giorno, i paganti sono appena una decina », così in quel 14 settembre 2013 nell’inchiesta di Claudia Calò per il Quotidiano di Sicilia.

« Il costo del personale ammonterebbe a oltre 1.524 milioni di euro l’anno, anche se l’incasso è passato da circa 20 mila euro nel 2011 a quasi 19 mila nel 2012 », indicava la giornalista nel suo articolo intitolato “Musei regionali, incassa solo il personale”.

Neanche bastevoli per la carta igienica ed il sapone nei w.c. !

I dati più aggiornati, quelli del 2018 e del 2019, pubblicati dall’assessorato regionale ai beni culturali non si discostano più di tanto da quelli dell’inchiesta:

  • 16.200 visitatori nel 2018, ma paganti appena 4.121 e
  • 18.601 nel 2019 con 4.511 paganti.

Sul fronte dei ricavi o incassi complessivi, rispettivamente, si contano ben

  • 24.609 euro nel 2018 e
  • 26.542 euro lo scorso anno.

C’è da campare di rendita per sempre.
Insomma, sempre poco più di una dozzina di biglietti a pagamento, al giorno.

La domanda: Rosalia D’Alì è assessore solo al turismo o anche alla cultura di tutti?

Quanto riportato spinge a credere che l’assessore alla cultura del Comune di Trapani, Rosalia D’Alì, non solo sia contraria all’accesso universale alla cultura, ma anche che ne abbia una visione strettamente elitaria.

Questa politica elitaria, favorevole solo agli interessi dei più abbienti, spinge però la massa verso il ghetto dell’ignoranza. L’assenza di coscienza civica si traduce nel semplice controllo a cura dei politici populisti.

Chissà se è proprio questo l’obiettivo dell’Amministrazione Tranchida sindaco che, realmente, nel proprio programma elettorale aveva visto la Biblioteca Fardelliana (punto 6.1.1) solo in chiave turistica tra i “luoghi da interesse da visitare”.

Però un punto-ristoro con pane e panelle non sarebbe una cattiva idea !

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *