Rostagno? Ingroia: Non è stato omicidio di mafia
Trapani, 26 settembre 2006 – «La morte di Rostagno non sarebbe stata ordinata dai boss. Il sostituto procuratore Antonio Ingroia ha chiesto l’archiviazione della posizione del boss Vincenzo Virga e di altre due persone persone coinvolte nell’indagine». La notizia è riportata dal “Giornale di Sicilia” del 26 settembre 2006, in una nota a firma del giornalista Maurizio Macaluso.
Nella stesso articolo la sorella di Mauro, Carla Rostagno, si dichiara «non sorpresa» dalla valutazione del magistrato.
«Non ho mai pensato – spiega Carla – che la morte di mio fratello sia un delitto mafioso. Non escluso la pista mafiosa, ma penso che vi sia qualcosa di più della semplice mafia. Naturalmente la mafia è coinvolta, perché in Sicilia non può essere commesso alcun delitto del genere senza quantomeno l’assenso del boss. Penso, però, e l’ho sempre detto chiaramente, che la morte di mio fratello sia un delitto politico-mafioso».
La recente sentenza di condanna di Vincenzo Virga e Vito Mazzara (QUI il dispositivo del 13-15 maggio 2014), insomma, più che aver fatto Giustizia, avrebbe semplicemente messo una omertosa pietra tombale sui veri più alti mandanti dell’omicidio Rostagno e che potrebbero essere connessi alle vicende dei trasporti illeciti di armi da Kinisia.