Safina scoprirà che la scienza ha inventato la macchina conta monete ?
Lei, la consigliera Chiara Cavallino ( Cinque Stelle ), si era limitata a protestare sostenendo che era stata « mortificata intellettualmente ». Era stata dolce, come da ruolo assegnato alle donne dagli uomini.
A mio parere, crudamente, hanno provato invece proprio a ridicolizzarla e, con lei, rappresentante dei cittadini, a ridicolizzare tutti noi.
Un’interpretazione che a qualcuno potrebbe apparire più da teatro di varietà che da dibattito politico si è svolto, lo scorso venerdì a Palazzo Cavarretta, sede del Consiglio comunale di Trapani.
Provo a ricapitolare i fatti.
Il “Coup de théâtre” di Dario Safina
La Cavallino domanda: « Perché l’ATM ha assegnato ad una ditta esterna il servizio di ritiro e conteggio delle monetine dei parcometri dei parcheggi a pagamento da lei gestiti ? ». Una domanda semplice e legittima, dato che, è risaputo, l’ATM si lamenta che siano “spariti” 142.000 euro, insomma che la società deputata al ritiro e conteggio delle monetine non le abbia poi riconsegnate alla legittima proprietaria, ovvero l’ATM.
L’assessore Dario Safina prende il microfono in mano e si sostituisce al sindaco, che aveva preferito lasciare l’Aula per una « pizza di lavoro » e recita la sua parte.
« Lei immagini, immagini, 142.000 euro di monetine, immagini di dover affidare all’interno [di ATM, NdR] questo servizio, in un’azienda che soffre di mancanza di personale […]. Quelle che mancano 142.000 euro, gli incassi sono milioni e sono tutti incassi per monetine, quindi contare per arrivare a milioni, considerato che ci sono le monetine da 20 centesimi, da 10 centesimi, da 50 centesimi, ci vuole una struttura organizzata all’uopo ».
Il “travet” fantozziano di Safina
L’immagine che l’assessore Dario Safina vuole trasmettere è chiaramente quella fantozziana di un modesto impiegato occhialuto in mezze maniche piegato su un tavolo messo lì a contare e riconteggiare migliaia, che dico, milioni di monetine. Ogni volta, interrotto e costretto a ricominciare l’intera operazione da capo!
Voglio sperare che volesse apparire solo spiritoso e che non avesse voglia di prendere in giro Chiara Cavallino, i colleghi consiglieri e chi, in “streaming”, seguiva il Consiglio su Youtube.
Purtroppo per lui non ha fatto sorridere alcuno, anzi chissà se è stato un boomerang.
Sarebbe grave sapere che l’assessore Safina abbia del ragioniere un’immagine da impiegatuccio da commedia.
Sarebbe ben più grave, scoprire che i destini della nostra città siano affidati ad una persona, l’assessore Safina, che sia realmente convinto dell’esistenza dell’omino conta monete e non sappia che questo lavoro, oggi, nel 2019 – ma è così da decenni – sia automatizzato da appositi strumenti tecnologici.
Venerdì è il Black Friday: consigli per gli acquisti per Dario Safina
Avete mai visto le macchine conta banconote in banca ? Bene, esistono anche le conta monete. Su Amazon, si trovano apparecchi di tutti i prezzi e già con 194,90 euro si può trovare un conta monete con “serbatoio” da 300-500 e velocità da 220 monete al minuto.
Ipotizzando che si svuotino solo una volta alla settimana i 98 parcometri dell’ATM, le circa 156.000 monetine contenute in tutte le cassettine sarebbero conteggiate da quattro macchinette da 194,90 euro ciascuna in appena 3 ore ! [Nella versione delle 20:00 avevo scritto numeri diversi, più piccoli ma errati, NdR]
Naturalmente esistono macchine conta monete ancora più costose e professionali. La SDSP Sistemi di Sicurezza Professionali, ad esempio, ne commercializza una addirittura da 1.850 euro (più IVA), inclusa di « formazione di sacchetti e tubi di monete » !
Roba da portare in fallimento l’ATM !
La SDSP spiega, sul proprio sito web, che « le macchine conta monete di miglior qualità vengono certificate sia dalle Banche Centrali Nazionali che dalla Banca Centrale Europea ».
A mio modo di vedere, sul caso delle “monetine scomparse”, c’è poco da ridere.
I NOSTRI ERRORI
Poco dopo le 20:00, ho pubblicato l’articolo che segue. Alle 21:31 è giunta una replica-commento dell’assessore Dario Safina, anch’essa pubblicata a seguire l’articolo. Immediatamente dopo è risaltato che l’articolo conteneva un gravissimo, quanto grossolano, errore di calcolo del numero di monetine raccolte. Questo nuovo dato mi induce a rivedere la mia valutazione.
Effettivamente appare utile, per ragioni di economia, praticità e sicurezza che un’azienda specializzata raccolga, conti con apposite macchine conta monete professionali e depositi direttamente in banca le monetine da 10, 20, 50 centesimi (etc.) contenute nelle cassettine dei parcometri. Un servizio del genere viene fornito da Banca UNICREDIT.
Devo quindi porgere le mie scuse all’assessore Dario Safina e alla Direzione di ATM Spa per aver dubitato di ciò.
Questi errori avvengono, tuttavia, quando le Istituzioni rifiutano il confronto e si trincerino dietro il silenzio. La risposta di questa sera di Safina, che apprezzo, spero apra una nuova maniera di vivere il rapporto col cittadino e con le opposizioni. Senza l’arroganza del potere ma con la disponibilità al confronto. La fiducia dei cittadini si conquista così, non con insulti o peggio minacce.
Dato che io non sono Winston Smith e il mio blog non è “1984”, non posso cancellare l’articolo come sarebbe “facile”, solo rettificarlo e integrarlo con questa premessa.
L’articolo, per il resto, resta valido nel proprio contenuto.
La risposta dell’assessore Dario Safina, pronunciata in Aula, in Consiglio, mi appare ancora inopportuna ed incompleta.
– Secondo quale metodo è stata scelta l’Azienda di Terni ?
– Quale era il contratto che regolava il rapporto con ATM, quali le garanzie che erano state concordate e quale il Foro competente concordato contrattualmente con la società ?
– Quale il contratto che regola il contratto con la nuova ditta di Empoli ? Si occupa di tutte le tre fasi o solo di alcune (ritiro, contazione e accredito degli incassi) ?
– C’è un effettivo “ammanco” (mancato versamento) o una semplice “discordanza” tra i contatori dei parcometri ed il valore delle monete dichiarate dall’Azienda di Terni ?
– Quale è il ruolo degli “agenti contabili” dipendenti di ATM Spa in quest’attività ?
– Perché una tale grave notizia è emersa solo dopo oltre un anno dai fatti ?
– Sono stati posti dei rimedi per evitare il ripetersi di tali inconvenienti ?
– Perchè non si incentivano, con uno sconto, i pagamenti elettronici della sosta per ridurre costi e rischi del pagamento in contanti?
Questo doveva spiegare il sindaco. Non limitarsi a dire « per quanto riguarda la vicenda della mancata restituzione, chiamiamola così, di alcune somme prelevate da questa ditta, non mi ricordo il nome, so che ATM ha agito sia in sede penale e sia in sede civile ». E queste risposte doveva dare l’assessore visto che aveva deciso di tentare di integrare la risposta del sindaco.
E ora, mi aspetto che Dario Safina dia le risposte alle domande sopra indicate.
Natale Salvo
Carissimo Natale, mi spiace che qualcuno ti possa minacciare per le tue inchieste. La stampa dev’essere libera e le istituzioni hanno il dovere di tutelare le prerogative della stessa.
Sennonché, pur rispettando le tue opinioni, mi preme sottolineare come queste siano del tutto forvianti.
In primo luogo, nessuno ha voluto ridicolizzare il Consigliere Cavallino, la quale ha ricevuto una puntuale risposta. Peraltro, più volte il sottoscritto ha riconosciuto il ruolo dell’opposizione e – in alcuni casi – ne ha anche apprezzato le iniziative.
Per ciò che attiene il merito mi preme rassegnarti che anche io sono un contemporaneo e dunque so bene come si procede alla conta delle monete.
Al contempo – prima di parlare o scrivere – sono abituato a prendere informazioni e studiare e quando non ho tale possibilità sono avvezzo al silenzio, almeno sino a quando non riesco ad assumere le informazioni necessarie a farmi una opinione.
Dunque, quando ho replicato al consigliere Cavallino ho rassegnato ciò che emerge dai numeri: le monetine da contare e poi <>e successivamente versare in banca sono pari a non meno di 6/10 milioni di pezzi. Per fare tale lavoro è stato stimato che, anche disponendo delle più moderne macchine conta monete, ci vorrebbero almeno 2 dipendenti a tempo pieno, con un costo di circa 60.000 € annui. A questo bisogna aggiungere la difficoltà di trasportare tutte le monetine in banca.
Dinnanzi a tali inequivocabili dati di fatto, l’Azienda – correttamente – ha scelto di affidare all’esterno tale servizio, corrispondendo all’affidatario un compenso di € 20.000,00 all’anno, per contare, <> e versare in banca le monetine.
Naturalmente, ciò nulla c’entra con la questione degli oramai famosi € 142.000,00, per i quali l’azienda ha correttamente avviato le azioni giudiziarie previste dalla legge.
Cordialmente
Dario Safina