SALINAGRANDE, L’INFERNO DIETRO L’ANGOLO

Centro Salinagrande

Centro accoglienza Salinagrande

SALINAGRANDE (TRAPANI) – Da qualche giorno una delegazione della Commission libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento europeo si trova in Sicilia per analizzare lo stato della politica migratoria in Italia.

Arrivati a Salinagrande, dopo aver visitato altri centri d’accoglienza, lo spettacolo peggiore: bagni fatiscenti e senza porte, letti che somigliano più che altro a giacigli improvvisati, nessuna coperta e lenzuola logore, cure mediche scarse, riscaldamento inesistente e docce che gettano soltanto acqua gelida. Costretti a vivere in queste condizioni umilianti, centinaia di cittadini in fuga dalla propria terra e in attesa dello status di rifugiato politico. Attesa che spesso può durare anche anni.

Riportiamo le dichiarazioni seguite alla visita, tratte dal sito IL FATTO QUOTIDIANO

“E’ un vero e proprio abisso infernale, un lager. Sono stato a Lampedusa – ha raccontato l’ex sindaco di Gela Rosario Crocetta – ma lì la situazione era molto migliore. Almeno i bagni avevano le porte. Qui invece 250 persone vivono in condizioni inumane. Senza coperte, con lenzuola sporchissime. Non avevano neanche indumenti degni di questo nome. Abbiamo chiesto perché gli ospiti non fossero vestiti con capi decenti e ci hanno risposto che il centro ha fornito le tute da ginnastica, ma era una bugia. Ho visto soltanto uno degli ospiti con quella tuta, molti erano vestiti con stracci.”

“Ce lo avevano presentato come un centro all’avanguardia, dove gli ospiti studiavano la nostra lingua – continua Crocetta – Ma appena siamo entrati nei dormitori abbiamo visto l’inferno. In una stanza c’erano alcuni ospiti sofferenti. Al centro una specie di grande secchio per raccogliere le infiltrazioni d’acqua. Un ragazzo pachistano aveva un mano fratturata: ha detto di essersela rotta ad ottobre. Non gli avevano ancora messo il gesso perché avrebbe potuto fare la radiografia solo il 29 novembre: più di un mese dopo. Ma nel frattempo ovviamente la frattura si è calcificata per sempre. Un trattamento che credo gli addetti del centro non riservino neanche ai loro animali domestici. Qui stiamo parlando di persone umane”. E’ assolutamente normale che trattando la gente in questo modo alla fine esploda. Proprio per questo sono intenzionato ad andare avanti sulla faccenda, anche con un esposto alla procura della Repubblica, per segnalare la gravità della situazione”,

Anche il racconto della capo delegazione Wikstrom è drammatico: “A Salinagrande l’acqua nelle docce è fredda, non ci sono le porte nei bagni, manca lo scarico, i dormitori sono affollatissimi. In queste condizioni è davvero difficile tutelare la dignità umana. Lì ci sono persone senza speranze, famiglie intere con bambini piccolissimi. E’ importante prendere sul serio le loro esigenze”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Rita Borsellino secondo la quale “non è accettabile che in Sicilia possa esistere un lager come il centro di Salinagrande a Trapani. Bisogna affrontare il nodo burocratico, perché è inaccettabile che ci siano richiedenti asilo che si trovano nei centri da sei e qualche volta da otto mesi. Uomini, donne e tanti bambini, interi nuclei familiari rimangono per mesi in attesa di conoscere il loro destino, con le vite appese. Bisogna far fronte alle carenze strutturali se centri come Salinagrande sono vandalizzati e in queste condizioni fatiscenti o li ripariamo o si chiudono definitivamente”.

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Una risposta

  1. vito ha detto:

    CONSIDERANDO QUESTA SITUAZIONE DI PRECARIETA’, LA MIGLIORE SOLUZIONE E’ MANDARE TUTTI I RIFUGIATI A MILANO, TORINO, BOLOGNA, GENOVA ETC., VISTO CHE A TRAPANI DI CENTRI DI RACCOLTA CE NE SONO QUATTR0. AL NORD STARANNO MEGLIO.