Salvo entusiasta esperienza Forum Umanista di Madrid
«Un’esperienza unica ed altamente formativa». Così Natale Salvo definisce la propria partecipazione al “Forum Umanista Europeo”, svoltosi a Madrid lo scorso week-end dell’11-13 maggio.
«E non solo per l’ampiezza dei temi trattati, non solo per la loro unicità nel panorama socio-politico attuale, non solo per la partecipazione di circa 500 uomini e donne provenienti da 40 paesi diversi, ma, soprattutto, per il loro svolgimento prevalente in lingua spagnola», spiega.
«Nelle varie sessioni dei lavori, tra l’altro – aggiunge Natale Salvo – è posta attenzione e sostegno alla campagna per lo smantellamento di tutti gli arsenali nucleari mondiali, ai diritti della popolazione originaria cilena dei Mapuche vittima di discriminazioni, al tema della “sovranità alimentare”, a quello dei monopoli privati nel campo della medicina e dei farmaci più in particolare che mettono a rischio la nostra salute, ed a quello dell’introduzione di una Rendita Base Universale Incondizionata (RBUI)», aggiunge Salvo.
Dichiarazioni di principio cui seguiranno impegni concreti alcuni dei quali sono stati già calendarizzati nel corso dell’Assemblea.
«Citare il nome solo di alcuni delle decine di relatori non vuole sminuire gli altri, ma serve a dare un piccolo segno dell’alto livello dell’incontro. Ricordo quindi la presenza di diversi deputati (il cileno Thomas Hirsch, l’argentino Marcos Cleri, lo spagnolo Sergio Pascual Pena, la francese Sabine Rubin), e quella dell’ex-candidato alla presidenza dell’Argentina Guillermo Sullings, del Giudice spagnolo Baltasar Garzón, del neuroscienziato italo-neozelandese Piero Giorgi e del costaricano Dr. Carlos Umaña dell’ICAN, l’associazione anti-nucleare premio nobel per la pace 2017», conclude Salvo.
I lavori assembleari si sono conclusi con una dichiarazione che ha visto «il considerare l’essere umano come valore massimo, al di sopra del denaro, dello Stato, della religione» e, ancora, sostenendo la necessità di «dare impulso alla libertà di pensiero, di opporsi a ogni tipo di discriminazione e, infine, di consacrare la giusta resistenza a ogni forma di violenza fisica, economica, razziale, religiosa, sessuale, psicologica e morale».