Salvo: Regaliamo tempo e libertà al Popolo!
Il “Nuovo Ordine Mondiale” è alle porte!
Il progetto dell’elite degli “illuminati” [vedi “Gruppo dei Trenta“, “Trilateral“, “Gruppo Bilderberg“, ecc.] è giunto, da tempo, prossimo al punto di non ritorno.
Le Imprese multinazionali private continuano ad aumentare i propri fatturati e profitti, le grandi imprese finanziarie a fondersi e ingigantirsi, le ricchezze del pianeta a depositarsi sempre più in poche mani.
Gli Stati nazionali hanno perso quasi ogni sovranità.
Poi, fra non molto, sarà la volta delle Federazioni Regionali (EU, ecc.) a capitolare ai piedi degli Stati Uniti d’America – e delle sue corporation – che, oltre a essere una grande potenza economica e tecnologica sono la maggiore potenza militare del pianeta.
Eppure, la globalizzazione capitalistica, l’ideologia neoliberista, ha fallito.
Ci avevano promesso la salute, la fine della povertà, la pace, un lavoro dignitoso e appagante, la felicità in definitiva. Non ci hanno dato nulla di tutto questo.
Se la “Nazione Umana Universale” può, e forse deve, essere un punto d’arrivo, non ci dobbiamo arrivare con questa forma economica morta del liberismo.
Serve una nuova via, serve un’economia-mista. Un sistema dove l’offerta di lavoro da parte del sistema-Stato torni ad equilibrare l’offerta di lavoro privata, e servono regole, non deregulation che permettono ai potenti di diventare oppressivi.
Il “padrone” privato non vuole la felicità dei propri dipendenti. Vuole solo sfruttarlo, dargli appena il “minimo vitale” per sopravvivere.
Tutto questo cova rancore.
Dobbiamo, quindi, se la “Lista del Popolo”, il nuovo movimento che sta provando a nascere vuole avere un futuro, vuole essere rappresentativo, dobbiamo dare una risposta all’infelicità globale.
Dobbiamo riconoscere che il valore principale della nostra vita non è del denaro, che va e viene, ma il tempo.
Il tempo va in una sola direzione, va a scadere per tutti.
La moneta della nostra felicità è, quindi, il tempo.
Dobbiamo, quindi, centrare il nostro programma promettendo d’impegnarci nel “regalare” tempo ai nostri concittadini.
Alcune prime soluzioni per avere più tempo per se
Come?
Con l’abolizione di quelle norme previdenziali (legge “Fornero”, legge “Sacconi”, ecc.) che impediscono la determinazione pensionabile certa, fissa e, soprattutto, ragionevole. E questo vale anche per i lavoratori “precoci”, ripristinando per loro una pensione anticipata ragionevole. La “quota 100” (componendo assieme età del lavoratore e anni di contributi) può essere una quota ragionevole.
Va stabilita una paga oraria minima dignitosa. In Francia è stabilita in 9,61 euro, nei Paesi Bassi im 9,21 euro, in belgio in 9,10 euro, in Irlanda 9,65, in Germania 8,50 euro (Fonte: anno 2015, “Il Sole 24 ore“). Questi valori possono essere un buon metro.
Infine, va ridotto l’orario di lavoro dagli attuali 38-40 ore a 32-35 ore settimanali, a parità di salario naturalmente.
Una parte dei progressi della tecnologia, che hanno aumentato la produttività dei lavoratori e anche il loro sfruttamento, vanno trasferiti a favore dei lavoratori stessi. Almeno un 10-20%.
Ponendo dei limiti al liberismo, “regalando” tempo ai concittadini (meno anni di lavoro nell’arco della vita, meno ore di lavoro nell’arco della settimana) renderemo più liberi e felici i nostri concittadini.
Ma, se vogliamo pure dare libertà a questi nostri concittadini, dobbiamo realizzare altre tre cose.
Fermare l’accumulo di “dati personali” da parte delle grandi Corporation (Google, Facebook, Amazon, ecc.), fermare il controllo dei cittadini (videosorveglianza, localizzazione, ecc.), dare un senso alla libertà d’espressione enunciata all’art. 21 della nostra Costituzione, negli ultimi anni sempre più compromessa.