Santangelo (M5S) chiede chiarezza sulle procedure post fallimento Cantiere Navale

Trapani, 3 marzo 2015 –  Il senatore cinque stelle Maurizio Vincenzo Santangelo, lo scorso 12 febbraio, ha presentato un’interrogazione parlamentare «Ai Ministri della giustizia, del lavoro e delle politiche sociali e delle infrastrutture e dei trasporti» avente per oggetto la stasi della cantieristica navale trapanese a seguito, nel 2013, del fallimento delle società Satin e CNT che gestivano le aree demaniali del Cantiere.

Nell’interrogazione il trapanese Santangelo non manca di ricordare tanto come «risulta agli interroganti che allo stato attuale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non ha ancora provveduto all’assegnazione della concessione demaniale», quanto che «l’area del bacino di carenaggio è stata da sempre di rilevante importanza per l’attività portuale trapanese, ma anche una importante fonte di lavoro».

Maurizio V. Santangelo

Maurizio V. Santangelo

Nell’atto ispettivo, in particolare, il senatore dei cinque stelle riporta la notizia, appresa dalla stampa, circa «la vendita fallimentare sia stata aggiudicata dalla New Satin Srl per un importo di circa 410.000 euro e che la società, costituita in data 9 aprile 2013 e registrata alla Camera di commercio di Trapani al n. TP-175821 in data 22 aprile 2013, ha come soci capogruppo gli stessi imprenditori della Satin SpA, ossia la famiglia D’Angelo», ovvero della società precedentemente fallita.

Noi ne avevamo, proprio su questo blog, già trattato ampiamente, l’11 febbraio, nell’articolo:Cantieri Navali: D’Angelo ritorna in gioco, protestano i lavoratori“.

Santangelo quindi chiede «se il Ministro della giustizia non ritenga opportuno, per quanto di competenza, attivare le procedure ispettive e conoscitive previste dall’ordinamento al fine di verificare se l’eventuale aggiudicazione alla New Satin Srl sia stata svolta nel rispetto delle vigenti normative regolanti la vendita fallimentare».  Il senatore, infatti, ricorda «l’articolo 579 del codice di procedura civile prevede che tutti possono partecipare, anche senza avvocato, all’acquisto di immobili sottoposti a pignoramento o fallimento, ad eccezione del debitore esecutato o fallito».

Il parlamentare trapanese, infine, si chiede e chiede ai Ministeri di competenza «se i Ministri non ritengano che ci sia stato da parte della Satin SpA un disegno predeterminato nel far fallire l’azienda e procedere così al licenziamento dei lavoratori e, di conseguenza, se siano stato tutelati i lavoratori stante che gli stessi sono creditori della fallita società».

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