SE LA CANTANO E SE LA SUONANO!
TRAPANI – «Andare oltre. Non fermarsi all’ufficialità delle notizie. Scavare, investigare, … questa è stata la linea editoriale». Ed ancora: «Siamo stati e saremo un San Bernardo per i lettori ed un rottweiler che scruta il potere». Ed ancora: «La nostra idea di concepire un giornale senza un padrone è semplice», anche se «significa essere scomodi, di troppo. Sgraditi al potere ed a chi lo esercita. Oggi, fin troppo spesso, i fari si accendono dove già c’è abbastanza luce: su Matteo Messina Denaro c’è una pubblicistica a quintali, mentre su temi egualmente importanti che interessano il nostro territorio si continua, sorprendentemente, a glissare».
No. Anche se sottoscriviamo a pieno il testo, non è questo un “editoriale” di Altratrapani. Quello, magari, che annuncia la “ripartenza” del nostro sito dopo un periodo (lungo) di “riposo”. E’ l’editoriale apparso, lo scorso 6 agosto, su un periodico locale. Un giornale il cui direttore prende le “distanze” dai “colleghi” sostenendo che la “sua” linea editoriale «non viene quasi mai messa in pratica da nessuno». E quindi la distinzione fra il “suo” giornale e quello degli altri, che viene semplificato così nel titolo del “pezzo”: «Cani da guardia del potere o cani da compagnia?».
Peccato che al “pezzo”, all’auto-compiacimento e all’auto-celebrazione che trasudano dalle parole scritte da Gianfranco Criscenti, direttore del periodico L’Isola, corrispondono pesanti contraddizioni in termini di “conflitto d’interesse” del suo giornale e della sua redazione, dagli spazi, a pagamento, autogestiti dei Comuni di Castellammare del Golfo e di Calatafimi, all’incarico di “addetto stampa” dell’on. Gucciardi (PD) ricoperto dalla sua redattrice Pamela Giacomarro. E corrispondono, altresì, “inchieste” a senso unico, che mai toccano, ad esempio, il Comune di Erice – additato, invece, sempre in maniera favorevole – dove il vice-sindaco (l’avv. Laura Montanti del PD) è indicato come “vicino” proprio all’on. Gucciardi.
Non possiamo, poi, dimenticare la censura del direttore Gianfranco Criscenti rispetto alla nostra collaborazione con L’Isola, benchè “suggerita” dall’editore. E non possiamo dimenticare il “pezzo” di Giuseppe Pipitone “cestinato” dallo stesso direttore perché contenente un’intervista a chi scrive in cui criticavamo talune scelte dell’Amministrazione Tranchida.
Insomma, probabilmente, il sig. Criscenti quell’editoriale sui “cani da compagnia” al potere avrebbe fatto meglio a non scriverlo. Non avrebbe fatto la figura del presuntuoso!