Secessione di Misiliscemi: l’insalata di parole di Ninni Barbera
Trapani, 1 giugno 2015 – Se l’esito finale del voto (11-8 a favore della secessione delle Frazioni Sud) è ormai noto, meno note sono le posizioni espresse, lo scorso lunedì 25 maggio, dai consiglieri comunali nel corso della seduta-fiume, durata circa tre ore, che ha affrontato il tema.
Conoscere quelle più curiose o contraddittorie, da la “cifra” del valore del Massimo Consesso Civico cittadino, un “valore” indubbiamente in “linea” con quello degli elettori che li hanno “premiati” e “delegati” a rappresentarli.
Prendiamo ad esempio Ninni Barbera.
Il consigliere, ex-socialista, ex-Forza Italia, ed ora vicino al sindaco di Erice Tranchida, si è espresso col voto di “astenuto” in merito al dibattito. Barbera ha spiegato che ha scelto l’astensione – cioè non ha votato né SI e né NO – per «non danneggiare» il Comitato “Misiliscemi”, proponente la secessione.
Nel proprio intento di spiegare la propria posizione, però, Ninni Barbera è parso andare “nel pallone” più totale: ha detto di tutto ed il contrario di tutto.
Prima ha attaccato il progetto di aggregazione di comuni, sostenendo «l’errore della Grande Città» e motivandolo con un «Un sanpetraru non si sentirà mai muntisi». Poi ha sostenuto, nello stesso intervento come «la vetta deve restare un presidio storico» ma «dobbiamo inglobare Paceco»!
Prima ha detto «farei un applauso a questa gente», rivolgendosi ai rappresentanti del Comitato “Misiliscemi” assiepati nel “loggione” riservato al pubblico. Poi, però, li ha chiaramente ripresi domandando sarcasticamente: «Ma quanti assessori hanno avuto le Frazioni? Ma quali risultati hanno riportato questi assessori delle Frazioni e i Consiglieri delle Frazioni?», evidentemente attaccando l’incapacità degli abitanti delle Frazioni Sud nell’individuare la propria adeguata rappresentanza politica.
Sopra questi ragionamenti, Barbera giunge a sminuire il presunto abbandono delle Frazioni: «se parliamo di abbandono … c’è la gara a chi si sente più abbandonato … prima facciamo andare quelli di Fontanelle Sud», sostiene.
Ma è la soluzione “definitiva” che Barbera propone per risolvere il problema del presunto abbandono delle Frazioni che lascia … “allucinati”: «La soluzione è aumentare la popolazione delle Frazioni, dalle loro parte, spostando il centro di Trapani nelle Frazioni. Costruiamo da loro».
Una soluzione, a cui nessuno, onestamente, aveva pensato prima: se completiamo la devastazione del territorio permettendo di costruire dai confini del Capoluogo sino a tutta Marausa, le Frazioni non esisteranno fisicamente più. Quindi risolto il problema delle Frazioni! Anzi, il centro “fisico” della nuova Grande Trapani non sarà più Piazza Martiri d’Ungheria, bensì … Salinagrande!
Ecco il “sogno” di Ninni Barbera, lui vuole un «Grande centro urbano rurale a Misiliscemi». Barbera non si domanda, ma non può fare tutto lui, come possano coesistere un Centro tanto urbano che rurale, dove per rurale s’intenda dedito alla cura della terra, atteso che la terra verrebbe – per Barbera – cementificata!!!
Un “sogno” che va però contro ogni logica – a nostro avviso –, ambientale ed economica, infatti “A Trapani è giunta l’ora di ridurre i terreni edificabili“!
Dopo tanta … fantasia – omettiamo per ragione di spazio la lezione storica su fenici, cartaginesi, ecc – viene da credere che di Ninni Barbera ne esistano due, l’uno inconciliabile con l’altro!