Sono 69.182 i residenti, poco più di quelli del censimento 2001 (+ 1,22%) ma certamente meno che quelli dei censimenti precedenti, prima che si avviasse il trasferimento di massa – una vera e propria “deportazione”- dei trapanesi nel quartiere di San Giuliano ad Erice.
La popolazione residente è sostenuta dal costante aumento (+ 0,3% annuo, 200-300 unità annue, cioè) di quella straniera, seppure questa – nonostante le apparenze – risulti estremamente contenuta rispetto alla media nazionale (Trapani: 3,3%, Italia: 8,2%). E nonostante le apparenze, sono più i comunitari (rumeni soprattutto) che gli extra-comunitari a comporre il mosaico della popolazione straniera residente. I nostri 2.259 stranieri sono da “integrare” nella Comunità trapanese con appositi servizi e, contemporaneamente, risulta opportuno che gli autoctoni conoscano le culture dei paesi di provenienza di tali concittadini stranieri.
Città che invecchia, si diceva. Quasi 15 mila gli ultra sessantacinquenni, mentre solo 10 mila i minori di 14 anni.
In ogni caso il dato anagrafico ci consegna: 2.745 fanciulli in età da asilo-nido, una popolazione di 6.714 ragazzi per gli istituti scolastici comunali (a cui occorre aggiungere molti “trasfertisti” da Erice), ben 5.425 vedove/i e 958 divorziate/i, ovvero persone potenzialmente sole e quindi bisognose di servizi di “socializzazione”. Sono circa 700 i decessi annui di residenti a cui occorre dare una soluzione in termini di sepoltura. Circa 100 all’anno i residenti che espatriano.