Sfiduciare Damiano? E’ inutile, manca un Progetto alternativo!
«Sfiduciare il sindaco Vito Damiano? Una scelta, quella del Consiglio comunale, che, qualora il prossimo 22 ottobre avvenisse, non cambierebbe il percorso della Città di Trapani. Si tratterebbe, infatti, solo di cambiare il “manovratore”, o, peggio, di un “salto nel buio” perché a Damiano, o meglio alla politica di oculatezza finanziaria di Damiano, c’è una sola alternativa: decidere di volontariamente non rispettare leggi, equilibri di bilancio, ed invece spendere, indebitarsi, portare il Comune al dissesto finanziario e poi sperare nel ripiano da parte della Regione».
A sostenere questa tesi è Natale Salvo, segretario del movimento “A Misura d’Uomo”.
Il Movimento ha negli scorsi giorni, valutato la questione e deciso, con diverse naturali sfaccettature al proprio interno, per continuare a sostenere, ma criticamente, l’Amministrazione Damiano.
«D’altro canto – aggiunge Giuseppe Triolo altro dirigente del Movimento – manca poco più d’un anno alla fine del mandato del dott. Damiano ed è giusto, per valutare il suo operato, attendere la realizzazione dei suoi progetti che ha certamente avviato e sul percorso dei quali ha pesato la carenza di stabilità in Consiglio e la campagna ingiustamente denigratoria cui è stato soggetto».
Le vittorie di Damiano: ZFU, stop al clientelismo, bilancio sano.
«Damiano? Il miglior sindaco degli ultimi 20 anni!». A sostenerlo l’avv. Giuseppe Marascia, vice segretario di “A Misura d’Uomo” che poi spiega: «Ha risanato il bilancio e non cura “affari” personali».
«Sicuramente non si è prestato a politiche clientelari e sicuramente con gli stessi soldi, visti i tagli dei governi nazionali e regionali, tanto a guida Forza Italia che a guida Partito Democratico, sfido chiunque a fare di meglio», conferma Rosario Segreto.
«L’onestà della persona Damiano non si discute» ribadisce il prof. Leonardo Todaro, presidente del Movimento. «Non vogliamo che la città torni nelle mani dei “soliti noti”, che caschi dalla padella alla brace, insomma», conclude Todaro. Pensiero sposato da Carmelo D’Ercole I: «prima di votare una “mozione di sfiducia” si sarebbero dovuti chiarire gli “scenari futuri”, ovvero come cambiare in meglio la Città con le risorse economiche di cui si dispone a causa dei tagli imposti dalla Commissione Europea all’Italia».
Le critiche all’azione amministrativa del sindaco Damiano
«Sicuramente – aggiunge ancora Natale Salvo – ci sono diverse omissioni della sua gestione che contestiamo: la mancata messa a bando del servizio di rimozione con carro attrezzi; il mancato taglio delle tariffe degli abbonamenti ATM per gli impiegati; la mancata attribuzione alla ATM del parcheggio di Piazza Vittorio Emanuele; il mancato finanziamento, dall’art. 208 del Codice della Strada, di una rete di piste ciclabili; l’assegnazione in comodato gratuito di dubbia legittimità del palazzo del Principe di Napoli alla scuola privata Kandinsky; la mancata realizzazione di fontanelle comunali d’acqua potabile nei quartieri; ma altrettanto sicuramente dobbiamo dargli atto di essere riuscito a far ottenere, ad esempio, 15 milioni di euro alle aziende trapanesi con la Zona Franca Urbana».
«Damiano, però, – aggiunge l’avv. Francesco Faliero, altro membro del movimento “A Misura d’Uomo” – deve decidersi a caratterizzare il suo mandato con qualche opera, con qualche iniziativa che lasci il segno del suo passaggio su Trapani». La prima opera che viene in mente a Faliero è: «Una vera pista ciclabile, non una copia del brutto esperimento di Erice, che suggerisca una diversa e sostenibile scelta nel campo della mobilità urbana».
Su Damiano, nonostante la campagna denigratoria sulla stampa promossa da personaggi noti e di cui sono noti gli interessi, la Città di Trapani è divisa nel valutarlo. Anzi, il 66%, sinora, in varie forme e vari gradi, è con lui. Tu, da che parte stai?
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