Sogniamo assieme una nuova destinazione per piazza Scarlatti
La filiale di Trapani della Banca d’Italia va verso la chiusura. C’è chi se ne lamenta. Io, invece, ritengo che la vicenda sia solo foriera di opportunità per la Città.
La notizia della “immatura” dipartita della banca è “ufficializzata” da un periodico locale, “La Risacca”.
Per il direttore del giornale, Aldo Messina, «viene così rottamato un altro pezzo della nostra storia».
«Dopo circa 95 anni chiude i battenti la storia filiale trapanese della Banca d’Italia. Si tratta di un ridimensionamento disposto dal Consiglio superiore della stessa banca, nel marzo scorso» precisa Messina.
Io non trovo nulla di valore storico nella presenza della Banca d’Italia in piazza Scarlatti. La storia ricorda, invece, che nell’area ove oggi sorge la Banca d’Italia sorgeva il Teatro Garibaldi. Danneggiato, ma non distrutto, l’immobile dai bombardamenti americani della seconda guerra mondiale, il Comune decise di vendere l’area per fare cassa.
Il cronista aggiunge nel suo “pezzo” che dallo scorso 26 ottobre la «filiale è stata trasformata in Unità di Servizio Territoriale facente parte della sede di Palermo … il caveau della banca è totalmente svuotato … La chiusura totale è prevista entro il 2018».
Quale futuro avrà l’immobile? Presto per dirlo. E’ difficile, però, pensare al Comune come acquirente per destinarlo a sede di proprie attività.
E’ più semplice, invece, specie, in assenza della Banca, iniziare a pensare ad un diverso utilizzo dell’area della piazza Scarlatti oggi destinata ad accogliere la sosta, a pagamento, di meno che una ventina di autovetture.
In una città carente di zone pedonali (quella che noi crediamo Zona pedonale è una semplice ZTL), di luoghi d’incontri, di Agorà, non sarebbe difficile pensare a progettare una semplice piazza.
Una piazza pedonale dove l’attuale bar della “Birreria Italia” potrebbe disporre di tavolini, dove si potrebbero promuovere degli incontri culturali, musicali, ricreativi e politici all’aperto, dove si potrebbe semplicemente realizzare quell’Agorà che in Città manca.
Pochi giorni fa, mi è capitato casualmente di scorgere due immagini di piazza Kobler, a Fiume (ieri Italia, oggi Croazia). Tali immagini, nella mia mente, si sono sovrapposte a quelle di piazza Scarlatti. Io penso che sarebbe un giusto prologo alla valorizzazione di questa piazza (cui dovrebbe seguire una degna destinazione al “Matakubben” – Ex Cartoleria Calabrese “Pons”).
Non penso che il danno per gli automobilisti (16 posti a parcheggio in meno) sia così insostenibile, mentre ritengo assolutamente sostenibile l’eventuale investimento finanziario e di valore per la Città una tale scelta.
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