SOLIDARIETA’ DI “COCCODRILLO”
TRAPANI – «Il portone della casa di campagna a Valderice in fiamme e per il direttore responsabile dell’emittente privata "Telesud" sono ore di tensione e d’incertezza» (TrapaniOk) e si accende la corsa alla “solidarietà” al collega ed amico Rocco Giacomazzi, anche da parte di chi, sino a pochi giorni fa, ha denunciato al direttore di essere “di parte”, dalla parte del “senatore”. Una solidarietà, insomma, che, non convince.
Più “cauto” Luigi Todaro per il Giornale di Sicilia del 26 febbraio: «Una sola certezza: Rocco Giacomazzi non è Mauro Rostagno, che attraverso il tubo catodico le mandava a dire a tutti, denunciando il malaffare, la corruzione, gli intrighi, i veleni. Mauro era la voce del popolo. Giacomazzi è un “giornalista normale” che – puntualizza Todaro – con cadenza quotidiana svolge la propria attività fra mille difficoltà».
Tuona l’editore di Telesud, l’avv. Massimo Marino «Magari se fosse accaduto a qualcun altro ci sarebbero stati titoloni e commenti a difesa di libertà, democrazia, intimidazioni mafiose e chi più ne ha più ne metta».
Ed ha ragione. Ma, appunto, Rocco è un “giornalista normale”, mica un “professionista dell’antimafia”.
«Non ci sfugge la considerazione che tale gesto – prova ad ipotizzare Marino – non può che scaturire da ambienti più o meno criminali, forse politici e comunque contestualizzati ad essi. Per essere chiari, siamo convinti che non ci sia alcun mandante. Cosa diversa è il fatto che in certi ambienti possa respirarsi un clima di fastidio nei confronti di questa Emittente e quindi verso il suo Direttore Responsabile per le opinioni espresse nelle nostre pagine d’informazione».
Raramente siamo andati d’accordo con Marino, ma questa volta non possiamo che sottoscrivere la sua valutazione.
In questo territorio non si è liberi di poter esprimere la propria libera opinione. O si è pro o si è contro qualcuno. Non è ammissibile che una persona possa avere un’idea diversa al “potente” di turno. In questo “brodo subculturale” è facile cercare di emarginare chi è “libero” oppure minacciarlo di rovinarlo economicamente (leggi querele per un nonnulla) oppure, quando qualche “scheggia impazzita” sente il proprio “condottiero” contestato … giungere al gesto criminale.
Ci fa specie sapere di un sindacato di categoria, l’Assostampa, bravo ad esprimere “solidarietà” quando si giunge all’atto criminale, e mai intervenire per difendere i colleghi giornalisti dagli attacchi pubblici gratuiti o dalla “querelite” che attanaglia i “condottieri” di turno, ora in un dato Comune ora in un altro: anche la “querelite” è un attacco alla libertà di espressione e di stampa, tanto – se non più – d’un portone bruciacchiato!
Un ultimo pensiero: Rocco, non cambiare, continua a dire e contestare su chi e su cosa hai detto sinora, altrimenti l’avresti data vinta al "vile e stupido" attentatore, l’informazione ha bisogno d’un Mauro Rostagno, "ma anche" di Rocco Giacomazzi.