SVILUPPO SENZA CUORE

Quello che non ti aspetti arriva da una signora aventi con l’età, vedova, che tenta di difendere ciò che lei e suo marito hanno costruito in una vita.

Un terreno nella via Salemi è stato vincolato, dal Piano Regolatore, per la realizzazione di edilizia residenziale pubblica.

In una zona del paese dove c’è stata la corsa selvaggia a costruire abusivamente, una coppia aveva mantenuto la destinazione originaria del terreno (agricolo) per coltivare i fiori che poi avrebbero venduto nel loro negozietto,

Oggi, quei ricordi rischiano di essere spazzati via.

«A novant’anni che cosa mi tocca sopportare!»

Questo è l’incipit della lettera che la signora Pasqua Vultaggio (90 anni) ha scritto al sindaco Fazio ed a tutti i consiglieri comunali di Trapani.

Quel terreno che sorge sulla via Salemi, fu acquistato, racconta la signora Pasqua, con tanti sacrifici, «cinquant’anni fa da mio marito Alberto Di Pasquale per coltivarvi i fiori che avremmo venduto nel nostro negozio».

«Oggi, che è venuto a mancare mio marito, il giardino rappresenta – continua – il luogo dove sento vivo, ancora, il suo spirito. Per i miei figli il giardino è diventato un posto sacro ed i miei nipoti, che hanno vissuto qui le loro estati siciliane, attraverso il giardino hanno imparato a onorare e conoscere il loro nonno materno».

Proprio per cercare di difendere questo tesoro fatto di ricordi e di affezione la signora Pasqua ed i suoi figli hanno presentato al Comune un’opposizione contro tale vincolo che si sostanzia nella « distruzione di affetti e ricordi». Secondo il tecnico della signora tale “Piano di costruzione” «consentirebbe la realizzazione di fabbricati fuori scala rispetto all’intorno circostante, caratterizzato da villini unifamiliari. Ove tale previsione venisse ad essere confermata sarebbe perpetuato il saccheggio delle aree agricole».

In sostanza la casetta della signora Pasqua, realizzata solo su piano terrano, verrebbe ad essere soffocata da palazzine a quattro piani che giungerebbero sino ad appena cinque metri dalla veranda. Il ricco agrumeto verrebbe estirpato ed il giardino piantato ad alberi di frutta ed ornamentali verrebbe cancellato.

La signora Vultaggio, conclude nella lettera, rivolgendosi ai politici, che spera ancora che «si eviti ciò apportando una piccola correzione al Piano Regolatore, sopprimendo la previsione di zona C3 e restituendola a quella originaria di verde agricolo … salvaguardando il patrimonio arboreo, con tanto sacrificio creato dalla propria famiglia».

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