TAR, TRANCHIDA VINCE ANCORA

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Giacomo Tranchida

ERICE – Due a Zero. Il sindaco di Erice, dopo aver intascato, negli scorsi giorni, da parte dell’assessore regionale agli Enti Locali, il decreto di “sospensione” del Consiglio comunale proprio un giorno prima che questo votasse la “sfiducia” che avrebbe “licenziato” lo stesso sindaco, ottiene, dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) la “sospensione” della delibera del Consiglio che riduceva i suoi assessori da 7 a 3.

Il TAR, colla sentenza n. 827/2009, presidente Nicola Maisano, referendari Roberto Valenti e Pier Luigi Tomaiuoli, “Ritenuto che, ad un sommario esame proprio della sede cautelare, il ricorso appare supportato da sufficiente fumus boni iuris, avuto riguardo alla individuazione della decorrenza della modifica statutaria che prevede la riduzione del numero degli Assessori con effetto immediato, anziché al momento del rinnovo delle cariche elettive, in violazione del principio del tempus regit actum”, nonché “ritenuto che sussiste, altresì, il pregiudizio grave ed irreparabile paventato dal ricorrente, avuto riguardo alla possibile interruzione di continuità dell’attività amministrativa e politica della giunta comunale” ha dato – per ora – ragione al sindaco di Erice che aveva presentato ricorso.

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia, Sezione Prima – precisa la sentenza depositata lo scorso 3 settembre – , accoglie la domanda di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato con il ricorso descritto in epigrafe, limitatamente alla parte in cui prevede che la modifica statutaria riguardante la riduzione del numero degli Assessori abbia decorrenza immediata, anziché dal momento del rinnovo delle cariche elettive”.

Occorrerà, fra qualche mese, aspettare che la sentenza giunga al “merito”, poi, per capire come la Giustizia possa sostituirsi al Legislatore – senza una preventiva sentenza di illegittima incostituzionale della norma dell’unico Organo allo scopo preposto – nella parte in cui la Legge Regionale n. 22 del 18 dicembre 2008 stabilisce chiaramente, all’art. 2, comma 1, che l’adeguamento dello Statuto alla riduzione del numero degli assessori è un atto dovuto che va realizzato “entro il rinnovo delle cariche elettive”, e che, conseguentemente, dal momento dell’adeguamento dello Statuto esso debba necessariamente essere applicato (vedi Statuto Comune di Erice, art. 184, “le norme integrative o modificative dello stesso entrano in vigore decorsi trenta giorni dalla pubblicazione all’albo pretorio dell’ente ”).

Due indizi non fanno la prova, ma come diceva un tale Andreotti “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”: è probabile che il sindaco di Erice, rag. Giacomo Tranchida, noto fervente cattolico, sia ben “voluto” lassù in alto …

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