Tassa di Soggiorno: caccia all’evasore; ma i servizi?
Il Comune di Trapani è alla ricerca di denaro fresco per far quadrare i conti e, forse anche per una questione di “giustizia sociale”, ha sguinzagliato la propria polizia municipale alla ricerca delle strutture ricettivo-turistiche che non versano la “tassa di soggiorno”.
La notizia, già giuntami per vie ufficiose, mi è stata stasera confermata da un operatore del settore, il titolare di un noto bed & breakfast di Trapani che ha appena ricevuto la “visita” dei vigili.
«Mi hanno detto che stanno effettuando controlli a tappeto, ho chiesto loro se i soggetti dei controlli sono i soliti noti. Un ispettore mi ha mostrato l’elenco delle attività dichiarate – circa 150 – e quello, con indirizzi, delle attività di fatto – circa 480 –», ci precisa l’operatore.
D’altro canto i controlli a tappeto risultano piuttosto facili, basta un po di buona volontà da parte della Polizia Municipale: «basta incrociare l’elenco delle strutture dichiarate con quello di Booking.com, che non chiede più l’autorizzazione», mi spiaga ancora l’imprenditore turistico.
«Nell’ambiente la notizia girava già. Hanno già preso qualche multa», continua il mio amico. Poi, la preoccupazione. «Insomma – continua –, alla fine prenderanno da noi qualche euro non ancora versato in imposte di soggiorno ed eleveranno qualche cospicua multa ai soliti coglioni che dichiarano l’attività».
Infatti «le attività ricettive in nero a Trapani, che costituiscono il 75% del totale» restano inattaccate denuncia l’imprenditore. Poi conclude: poi «Il problema è come cacchio li spendono». Si riferisce agli introiti della tassa di soggiorno.
Intanto, se da un lato gli rispondiamo che c’è poco da spendere poiché lo scorso anno il Comune di Trapani ha incassato appena 75.000 euro dalla Tassa di Soggiorno (ma l’imposta era la metà: 0,50 euro a notte a persona; quest’anno è stata raddoppiata dalla Giunta Damiano), gli dobbiamo riconoscere che sarebbe corretto che il sindaco e l’Amministrazione rendicontassero agli operatori come spendono questi dannati … 75.000 euro.
Quali sono, nel dettaglio, nei fatti, le voci di investimento previste dall’art. 7 del Regolamento in «sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali” per come prevede il Regolamento comunale che ha istituito l’imposta».
Quello che so, però, di certo, è che lo scorso agosto, come si evidenzia dall’immagine da me stampata dal noto portale di prenotazioni Booking.com, a Trapani risultavano essere in esercizio 596 strutture ed il 98% di loro era occupato!!!
E so, pure, di certo, che i turisti che soggiorno nelle strutture di periferia sono costretti – sempre – a fare a piedi il percorso di ritorno a casa dopo una sera passata in centro a Trapani, per assenza tanto di mezzi pubblici (i bus staccano alle 21) quanto di taxi (che non garantiscono il servizio urbano la notte; mancando un numero pubblico di prenotazione ed un servizio di sosta/attesa effettivo salvo che all’aeroporto fino alle 24!).
Avevo chiesto, assieme agli amici di “A Misura d’Uomo”, proprio al sindaco Damiano nel corso di un’Assemblea Popolare sui Quartieri il prolungamento del bus turistico Centro-Funivia sino alle 24; avevo chiesto, ancora prima, l’istituzione di un servizio di “Taxi-Share”, insomma l’integrazione del servizio bus con i Taxi, la sera. Ma le richieste sono cadute nel vuoto: l’Amministrazione Damiano sembra essere sorda alle richieste legittime e logiche.
In tal caso, almeno per gli albergatori dei quartieri periferici la Tassa si Soggiorno si trasforma in una “Tassa ingiusta“: “Questa è l’ennesima prova di come non ci sia la percezione da parte di chi amministra della realtà in cui si opera”, dichiarano da alcuni settori politici.