TRA PRIVACY E TRASPARENZA

Aldo Virzì

Aldo Virz’

TRAPANI – Il Comune di Trapani si è dato alla “privacy”. Ovvero alla riservatezza, alla protezione dei dati di carattere personale che riguardano i rapporti di taluni soggetti. Un impegno lodevole se fosse fatto con continuità, logica, rispetto delle norme. Un qualcosa di negativo se dietro la privacy si vuole, più o meno consapevolmente, nascondere la dovuta trasparenza cui deve tendere, anche perché ci sono delle norme, l’attività di una Pubblica Amministrazione. Ed al Comune di Trapani, in tal senso, qualcosa non funziona. L’esempio-vittima è Beniamino Aldo Virzì, …

 

 

un dirigente del Comune, responsabile dei servizi statistici comunali. Qualche settimana fa ci eravamo occupati di lui (31 dicembre, leggi l’articolo). Era il “famoso” dirigente colpito da un provvedimento disciplinare (rimprovero scritto) e che ha fatto ricorso al Giudice per chiederne l’annullamento.

Al di la della vicenda stretta, di cui diremo qualcosa sotto, ci sta a cuore sottolineare le sue ripercussioni sulle norme sulla privacy.

La Deliberazione n. 23 del 14 giugno 2007 del Garante per la Privacy (Linee guida in materia di trattamento di dati personali di lavoratori per finalità di gestione del rapporto di lavoro in ambito pubblico) prevede la tutela, da parte della Pubblica Amministrazione di particolari dati. Ad esempio «non possono essere quindi comunicati dati personali del dipendente (ad esempio, quelli inerenti alla circostanza di un’avvenuta … irrogazione di sanzioni disciplinari) …».

Perché, allora, nell’atto della pubblicazione della delibera di Giunta n. 348 dello scorso 20 dicembre di incarico all’avvocato De Mela per “resistere” alla richiesta del dipendente di aver annullato, poiché ritenuto ingiusto, il provvedimento disciplinare si cita esplicitamente che il dipendente Beniamino Aldo Virzì è stato soggetto al provvedimento disciplinare. Non andava oscurato il nome del dipendente, a norma della delibera del Garante della Privacy?

La domanda ce la poniamo allorché l’Amministrazione è stata “sensibile” – a tutela della privacy afferma il dirigente comunale dott. Piacentino nella propria determina – a non pubblicare l’importo della parcella dell’avv. Giovanni Pitruzzella riconosciuta per lo studio e presentazione del “famoso” ricorso al TAR avverso la soppressione dell’Autorità Portuale di Trapani. La cifra, nella determina affissa all’albo pretorio è “coperta” da un poco trasparente “omissis”!

Lo stesso vale per le parcelle dell’avv. Eugenio D’Angelo (det. 560 28/11),  avv. Giosuè Norrito (det. 561 28/11).

Insomma il cittadino non può sapere, secondo l’operato dell’Amministrazione comunale di Trapani, quanto il Comune ha speso per la parcella di Pitruzzella, ma deve (contro la deliberazione del Garante) sapere che il dipendente comunale sig. Aldo Virzì è stato “rimproverato”.

Se si tratta di un “errore”, è piuttosto grave. Certo, tuttavia, che risulta però “incoerente” anche il fatto che se non è “opportuno” conoscere la probabile maxi-parcella dell’avv. Pitruzzella e dato conoscere la mini-parcella dell’avv. De Mela (quello incaricato nella causa contro Virzì), appena 2.000 euro.

* * *

IL CASO VIRZÌ. Ci eravamo ripromessi di parlarne alla fine. Allo stato, è dato sapere che il Segretario comunale dott. Burgio – pur irrogando il provvedimento disciplinare “sollecitato” dal sindaco con nota 84/Ris del 24 maggio 2007 – tenuto conto del fatto che il lavoratore si è allontanato «dal posto di lavoro in maniera arbitraria», ha riconosciuto che «è stato scelto per consumare il caffè un locale vicino alla sede di lavoro», e che «tale comportamento non è fonte di danno attesa la dimostrata ed indiscutibile applicazione dello stesso [di Virzì, NdR] all’ufficio, con prestazioni lavorative che, indubbiamente, superano quantitativamente il normale orario di lavoro e per le quali non esiste obbligo di misurazione in dipendenza della posizione attribuita allo stesso» [dirigente. NdR].

In sostanza il provvedimento disciplinare richiesto si è dimostrato una bufala, atteso che il Segretario Generale per i punti più gravi ha totalmente scagionato il lavoratore dando atto di capacità, professionalità etc.

Conseguentemente, Virzì, accusato dal sindaco – secondo quanto si apprende dalla delibera affissa all’albo pretorio anche di poco chiare sostituzioni di Presidenti di seggio durante l’ultima tornata elettorale, d’aver autorizzato prestazioni straordinarie a personale rimasto poi inoperoso e d’aver creato disagi agli elettori – risulterebbe aver“girato” la denuncia contro lo stesso sindaco presentando un esposto in Procura per “calunnia”.

Su tali punto, com’è noto, il Segretario comunale ha accertato che «l’impegno notevole e i risultati ottenuti sul piano tecnico amministrativo [da Virzì nello svolgimento delle operazioni elettorali, NdR] risultano sottolineati anche da Organismi che svolgono funzioni di vigilanza sulla materia e, pertanto, non vi è dubbio che l’Ufficio ha fatto fronte alle incombenze con efficienza ed efficacia … anche con risparmi di spesa».

 

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