Traffico: Aspettando la prossima vittima
44 morti e 12.545 feriti. Non è il bilancio di una “guerra”, solo l’esito di dieci anni di “battaglia della strada”, il bilancio del nostro quotidiano affrontare il traffico per recarci a scuola o al lavoro, o comunque solo per trascorrere il tempo libero. Il numero dei feriti – stiamo parlando solo di incidenti nel territorio comunale di Trapani – è superiore a quello di tutto gli abitanti di una cittadina quale Valderice, il numero dei morti inaccettabile per una società civile. Ma nessuno fa niente.
Questi numeri sono solo “statistica”, tanto è diventato “normale”, per questa città, per i cittadini, per gli amministratori, convivere con essi.
Qualche parola di circostanza quando “ci scappa il morto“, qualche provvedimento, tanto spontaneo, quanto improvvisato (sequestri di motorini, autovelox) che dura una settimana e, poi, tutto come prima.
Intanto l’ufficio statistica del Comune di Trapani, torna a fare la “somma“. Numeri che sono, tuttavia, vite umane spezzate, famiglie distrutte dal dolore, giovani che restano invalidi o sfregiati a vita.
Ecco la “somma“ del 2002. I feriti sono ben 1.588, il massimo numero negli ultimi dieci anni, se si eccettua un picco (1.670) del 1999. I morti sono “solo“ 3, nella media degli ultimi anni. Tutto “esito“ di ben 1.269 incidenti. Vale a di che, solo a Trapani, avvengono 3 e mezzo incidenti al giorno, 24 alla settimana.
Tutti causa dell’imprudenza, della sconoscenza o del mancato rispetto del codice della strada? Sempre l’eccesso di velocità? Sempre il mancato rispetto dell’obbligo del “casco“ o della “cinture di sicurezza“ ? La colpa è sempre del fato o degli altri?
Secondo noi no. Secondo noi si può fare, qualcosa, anzi moltissimo, per evitare di strappare alla vita i nostri giovani, i nostri cari.
E’ certo un problema di prevenzione. Ma non la prevenzione cui pensano in molti. Più vigili in strada, più controlli, più severtà, più multe. La funzione repressiva risolve poco, per tutta una serie di motivi (insufficienza di personale, costi anche per l’utente, impossibilità di essere ovunque).
Quella che proponiamo noi è un’altra forma di prevenzione. Ci spieghiamo noi riteniamo che la soluzione sia la “organizzazione della mobilità urbana, della ristrutturazione dell’assetto della viabilità”, in poche parole: il “ Piano del Traffico “.
Il Piano del Traffico, tra l’altro, lo dice proprio la legge che lo prevede, l’articolo 36 della legge n. 285 del 1992 per la precisione, afferma che “I piani di traffico sono finalizzati ad ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico”.
Quindi, appunto, anche sicurezza stradale. Fu un sindaco di centro-sinistra, Mario Buscaino, ad avviare il progetto del Piano, nel lontano 1997. I suoi successori di centro-destra non hanno dedicato particolare attenzione a questo strumento. Dal giugno 2001 il “Piano del Traffico” di Trapani, a suo tempo elaborato dal professore universitario ing. Marino (ora deceduto) giace negli Uffici dell’Amministrazione comunale di Trapani. Il Sindaco di Trapani, il forzista Girolamo Fazio, bontà Sua, lo “adottò” nel giugno del 2002, ma, da cattivo “padre” lo “ripudiò” quasi subito, “affidandolo” ai “cassetti” della scrivania dell’ing. Messina, responsabile dell’ufficio Tecnico di Trapani.
Non il fato, ma il Sindaco, insieme al titolare dell’Ufficio Tecnico, quindi è “responsabile” moralmente di tutti quegli incidenti stradali che derivano da un “cattivo” o “assente” organizzazione del traffico cittadino.
La scorsa estate tre furono i morti di Trapani in questa “battaglia” strada per strada, nel traffico cittadino. Ma le tante “croci” e i tanti “fiori” che, per esempio, troviamo sulla “litoranea nord” ricordano tante altre “vittime”. Lo ricordano ai loro cari ed ai cittadini tutti, solo gli Amministratori del Comune di Trapani hanno la memoria “corta”.