TRANCHIDA: DUE PESI E DUE MISURE

Giacomo Tranchida

Giacomo Tranchida

ERICE (TRAPANI) – Duro coi deboli, debole coi duri. Questo l’atteggiamento del sindaco di Erice rag. Giacomo Tranchida che si siede a tavolo, giovedì 28 ottobre, con chi blocca un cantiere ed occupa una strada, anche coll’uso della violenza, fisica o psicologica che sia. Ma che minaccia apertamente, nel corso del consiglio comunale dello scorso 14 ottobre, chi, invece, ha messo in atto una civile e pacifica manifestazione di protesta contro le multe abbondantemente elargite dagli ausiliari del traffico della SOES ad Erice Vetta.

GLI EX-DETENUTI BLOCCANO I LAVORI. «Una ventina di ex detenuti del rione San Giuliano, nel territorio di Erice, ha attuato una manifestazione di protesta nel quartiere, ieri mattina, impedendo l’inizio di alcuni lavori stradali in via Ciullo D’Alcamo». Così racconta Francesco Greco su La Sicilia del 29 ottobre. «In scena, la rivolta dell’esercito dei disperati. I lavoratori senza occupazione hanno bloccato gli operai di una ditta di Corleone, incaricati di realizzare lo spartitraffico. La ditta ha vinto la gara d’appalto, ma i dipendenti sono stati impossibilitati ad iniziare i lavori», ribadisce in dettaglio Telesud. Gli ex-detenuti, disoccupati, chiedono che il Comune avvii i cantieri-scuola e dia loro, in sostanza, un lavoro, sia pure temporaneo. Richiesta piu’ che legittima, sia pure presentata magari violando un po’ di leggi da quella sulla necessità di comunicare le manifestazioni alla Questura o a quella sulla violenza privata che si potrebbe prospettare nei confronti degli operai della ditta di Corleone cui è stato impedito di svolgere il proprio lavoro.

Francesco Bondì

Francesco Bondì spiega le sue ragioni

FRANCESCO BONDI’ ESPONE LE MULTE IN PIAZZA. Il barbuto commerciante palermitano Bondì aveva, quest’estate, esposto le sue multe stese ad una corda. Per protestare contro una raffica, ben 60, multe dalui ritenute illegittime. «Ognuno gli abiti se li espone a casa sua, ivi comprese le multe – afferma il rag. Giacomo Tranchida in Consiglio lo scorso 14 ottobre -. Non è consentito a nessuno di utilizzare il centro storico per fare esposizione non commerciale non essendo autorizzato. Non significa contenere possibilità di democrazia, significa far capire che la democrazia ha delle regole. Bisognerà riflettere sulle iniziative cosiddette spontanee di pubbliche manifestazioni che hanno portato sicuramente danno all’immagine della Città».

Una chiara dichiarazione che porta ad un ipotetica denuncia in sede civile per il «risarcimento del danno d’immagine». «Chi ha sbagliato paga», conferma nell’intervento il sindaco.

Tranchida chiarisce ancora: «La cultura dell’anarchia è una cultura che non mi appartiene. L’anarchia è una babele che sostanzialmente non può trovare albergo ad Erice. Questo sia chiaro, ci sono delle regole e le regole vanno rispettate. Una democrazia si fonda sulle regole».

LE REGOLE … A DOPPIO SENSO. Regole che valgono per negare un incontro a Francesco Bondì e gli altri del «Comitato Anti-SOES multe illegittime» che lo chiedono invano da almeno un mese, regole che non valgono per chi ha bloccato i lavori del cantiere e divelto i tondini di ferro che delimitavano l’area oggetto dei lavori che vengono ricevuti subito. Nel «pomeriggio, il sindaco Giacomo Tranchida ha incontrato gli stessi ex detenuti nel centro sociale del rione, per approfondire la questione», racconta sempre La Sicilia.

Insomma per il sindaco di Erice, quando si parla di legalità … ci sono due pesi e due misure.

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