TRANCHIDA PIANGE GLI ASSESSORI

Giacomo Tranchida

Giacomo Tranchida

ERICE (TRAPANI) – Alla fine, nonostante siano indubbiamente due giornalisti esperti, Vito Manca e Nicola Baldarotta si sono arresi. Alla conferenza stampa di stamani, indetta dal “leader maximo” del Comune di Erice, il rag. Giacomo Tranchida, non c’è stato verso di capire come funzionerà la “nuova” Giunta ericina del 3+4! Se i quattro “sospesi” assessori in surplus rispetto alla previsione del nuovo Statuto non prenderanno l’indennità ma faranno parte integrante “ufficiale” dell’Amministrazione (firmando gli atti) o meno.

Di certo è “solo”, così s’è capito tra le righe, che il Segretario comunale (“benché da me nominato” ha precisato il sindaco) non accetterebbe di verbalizzare tali “atipiche” sedute. Ma Tranchida andrebbe per la “sua” strada: verbalizzerebbe l’assessore più giovane (non precisando se esso sarà dei 4 in surplus o dei 3).

Alla conferenza erano presenti (ma sono rimasti sostanzialmente muti) tutti gli assessori. Tranchida ha, alla sua maniera, attaccato tutto e tutti. Dalla Regione che farebbe Leggi che lui non comprende (le vorrebbe più chiare, infatti); al Consiglio comunale, guidato da “anime nere”, che 14 su 20 ha approvato il nuovo Statuto (per come reso possibile e legittimo dall’art. 2 della Legge regionale 22/2008) e che ha reso immediatamente esecutiva la delibera della riduzione degli assessori (“dimenticando” che l’art. 184 dello Statuto del Comune di Erice afferma: 

Il presente statuto e le norme integrative o modificative dello stesso entrano in vigore decorsi trenta giorni dalla pubblicazione all’albo pretorio dell’ente”).

Ha promesso, il rag. Tranchida, pare a spese del Comune, un ricorso al TAR contro la delibera del Comune (!!!). Spera in una “sospensiva”. Se sarà accolto il ricorso ha minacciato richieste di “danni” (quali?) ai consiglieri che hanno votato l’atto, se invece il ricorso sarà respintosi rivolgerà alla Corte costituzionale (a spese di chi?). In caso di reiezione (tra 2-3 anni) anche di questa opzione, pare che – per il tramite dell’amico Vescovo Miccichè -, chiederebbe un intervento del divino.

Poco o nulla, il rag. Tranchida, sindaco pro tempore di Erice, ha detto del merito. Ovvero della volontà delle Legge di “tagliare” (come vogliono i cittadini e come vuole la “crisi” che comporta meno trasferimenti statali ai Comuni) i “costi della politica”.

La Legge Regionale 16 dicembre 2008, n. 22 all’ art. 1 stabilisce, infatti, che “la giunta comunale e la giunta della provincia regionale sono composte rispettivamente dal sindaco e dal presidente della provincia regionale che le presiedono e da un numero di assessori, stabilito in modo aritmetico dagli statuti, che non deve essere superiore al 20 per cento dei componenti dell’organo elettivo di riferimento”.

Tranchida, non si capisce se è d’accordo o meno, alla ratio della Legge o se necessità di “poltrone” per saziare coloro che l’hanno appoggiato alle elezioni.

Tranchida, infine, attaccato con sarcasmo dai consiglieri presenti alla conferenza, primi fra tutti l’avv. Valeria Ciaravino e il consigliere Franco Denaro (entrambi PD, ma critici sul modo di amministrare senza confronto di Tranchida del tipo chi non è d’accordo con lui è un colluso), alla nostra domanda sui criteri adottati per mettere in giunta Montanti e Romano piuttosto che Caradonna e Toscano (che assieme alla Catalano sono stati eletti consiglieri dal Popolo) ha risposto con un poco educato e rispettoso “a simpatia”!

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