TRANCHIDA RI-QUERELA SALVO: VUOLE I DANNI D’IMMAGINE

Natale Salvo

Natale Salvo

ERICE (TRAPANI) – Non deve avere molto da fare di meglio il sindaco pro tempore di Erice rag. Giacomino Tranchida se, fra una trasferta e l’altra dalla Casa familiare di Fico alla Casa comunale di Erice Vetta, ha trovato il tempo, lo scorso 3 agosto (delibera n. 199), per «promuovere azione legale nei confronti del sig. Natale Salvo in ordine ad articoli apparsi sul giornale locale Altra Trapani».

Com’è noto, dall’art 21 della Costituzione Italiana, è pacificamente riconosciuta l’esistenza del diritto di cronaca inteso come manifestazione essenziale del diritto di libertà di stampa, nonché del diritto di libertà, di manifestazione del proprio pensiero. E’ meno noto che esiste una Sentenza della Corte di Cassazione (18.10.1984, n. 5259), che oramai ha fatto giurisprudenza, che assicura tale diritto, anche se vi sia una «violazione del diritto all’onore», purche sia riconosciuta l’utilità sociale dell’informazione, la stessa contenga una verità oggettiva e ci sia una forma civile nell’esposizione dei fatti.

Giacomino, stavolta, ben consigliato da qualche amico che di legge ne capisce piu’ di lui, nonostante comprensibilmente irritato da quella «zecca» di Natale Salvo che gli controlla l’azione amministrativa piu’ dei consiglieri comunali d’opposizione, si è reso conto che dal punto di vista penale gli articoli dell’editore di Altratrapani erano giuridicamente inattaccabbili, ed ha optato per l’azione civile «per tutelare l’immagine dell’amministrazione comunale» proponendo «un’azione legale di richiesta di risarcimento danni».

Giacomo Tranchida

Giacomino Tranchida

Il sindaco, anzichè assegnare l’incarico all’ufficio legale del Comune, a «costo zero» per le casse cittadine, ha pure pensato bene di assegnare l’azione di «tutela» legale ad un professionista esterno, l’avv. Giuseppe Marabele di Trapani, a cui ha riconosciuto un primo acconto parcella di 516,46 euro.

L’azione del sindaco, alla quale si è associata quella del sig. Filippo Messina, commercialista in Trapani, ma anche consulente del sindaco e webmaster che cura il sito del Comune che – riporta la delibera giuntale – «ha annunciato di depositare apposita querela di parte nei confronti di Salvo, in quanto lederebbe l’immagine dello stesso», è stata scatenata da tre articoli apparsi su altratrapani.it nello scorso mese di luglio 2010.

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Mezzo senza neanche targa

Nel primo articolo, «Gli sprechi che vogliamo», si «riferiva in merito alla vicenda del finanziamento ottenuto dall’amministrazione comunale per l’acquisto di mezzi da destinare alla raccolta differenziata dei rifiuti e della presunta indagine della Corte dei Conti in ordine alla vicenda».

Sulla vicenda dell’acquisto degli autocompattatori e dei gasoloni, scriveva Salvo, che un attivo cittadino, un ufficiale della Guardia di Finanza in pensione, Francesco Borghi, aveva presentato esposto-denuncia alla Procura della Repubblica ed alla Procura regionale della Corte dei Conti. Vicenda «infondata» – scrive nella denuncia il rag. Giacomino Tranchida – ma della quale il sig. Borghi ci ha mostrato la ricevuta della presentazione della denuncia in Procura (11 maggio 2010), la ricevuta della notifica della raccomandata alla Corte dei Conti (12 maggio 2010) e ci ha portato a conoscenza che sarebbe la dottoressa Macchiusi il P.M. che ha in esame il relativo fascicolo in Procura.

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Mezzo col vetro sfondato

A confermare la vicenda, poi, da un canto un articolo sul Giornale di Sicilia del 16 maggio, a firma di Pamela Giacomarro, che conferma che «Borghi ha presentato un esposto alla Procura … per lo sperpero di denaro» e dall’altra un articolo de La Sicilia del 16 aprile, a firma Lillo Miceli, dove l’assessore regionale Pier Carmelo Russo, per un analoga vicenda verificatasi presso l’ATO CT3 «Simeto Ambiente», adombrava il reato di «frode comunitaria per il mancato utilizzo dei mezzi per un periodo così prolungato».

Su una storia così documenta ci stranizza che Giacomino obietti la «infondatezza». Per togliere ogni dubbio v’invitiamo, comunque, a vedere il filmato di cui al link in calce all’articolo. Gli autocompattatori che, nel video, si vedono «ettati di chiatto» a Rigaletta ci sembrano … reali!

Gli altri due articoli contestati dal Messina e da Tranchida si riferiscono al sito Web del Comune. «Erice e Google un accordo solare?» e «Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi»
. Nei due articoli Salvo denuncia come nel sito sia attivo un modulo di esposizione di pubblicità (Google AdSense) che avrebbe potuto realizzare un illecito arricchimento ai danni dell’amministrazione comunale.

Per Tranchida per questi articoli si può «paventare una possibile lesione dell’immagione dell’amministrazione comunale in quanto volti ad ingenerare nell’opinione pubblica una immagine di una amministrazione non trasparente e che agiste per fini personali».

A significare i contorni della vicenda vi mostriamo i profili di Facebook
del sig. Filippo Messina, webmaster del Comune, e della sua moglie, la signora Valentina Villabuona che annunciano, uno, «il piacere» di querelarmi, e l’altra che sono «il Travaglio dei poveri che ha rotto le palle»!

Filippo Messina

Filippo Messina

Valentina Villabuona

Valentina Villabuona

RISORSA VIDEO:

– VIDEO: ERICE GLI SPRECHI CHE VOGLIAMO

GLI ARTICOLI CONTESTATI DA TRANCHIDA:

– GLI SPRECHI CHE VOGLIAMO
– ERICE E GOOGLE UN ACCORDO SOLARE?
– SE VOGLIAMO CHE TUTTO RIMANGA COM’È, BISOGNA CHE TUTTO CAMBI

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